~Prologo~

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Era una sera come le altre a casa mia, ma non era come nelle altre famiglie, no affatto. Nella mia famiglia una serata normale non è guardare tutti insieme un film, ma era sentire I miei genitori litigare. Quella sera mio padre era arrabbiato, mia madre aveva scoperto che lui la stava tradendo e quindi si erano messi a litigare pesantemente.
Io e mia sorella eravamo in camera nostra ignare di quello che sarebbe successo.
<<Luna, perché mamma e papà stanno litigando di nuovo? E per la compagna segreta di papà?>> mi chiese lei dopo un po'
<< Purtroppo si piccina, vedi tradire la propria moglie e una cosa grave, e se la vrebbe fatto la mamma sarebbe stato lo stesso grave>> cercai di spiegarmi meglio che potevo, però ero spaventata e arrabbiata, e sentivo che sarebbe successo qualcosa che mi avrebbe cambiato la vita.
Vero le due del mattino nostra madre entro nella nostra stanza << Vestitevi il più velocemente che potete, c'è ne andiamo via di qua!>> ci disse prendendo una borsa e mettendoci dei vestiti, io e mia sorella rimanemmo immobili, eravamo incredule di quello che avevamo sentito, davvero voleva che c'è ne andassimo! La situazione doveva essere alquanto grave perché vedendo c'è non mi muovevano nostra madre le lo ripete con più fermezza, allora io e mia sorella ubbidimmo.
Passammo per il salotto dove c'era nostro padre, vedendoci corse verso nostra madre e la prese per un braccio << Dove pensi di andare Selen!>> ringhio puoi, io e mia sorella rabbrividimmo e la paura si fece sentire sulla mia pele.
<<Me ne vado via da questa casa Oliver! Me ne vado via da questo inferno! Tieniti la tua nuova moglie io con te ho chiuso, mi porto via le bambine e la chiudiamo qui!>> sentendo quelle parole mio padre cerco di protestare ma nostra madre ci spinse fuori di casa, l'unica cosa che riuscì a sentire era mio padre che gridava << Tu non te ne vai da nessuna parte con le bambine, hai capito! Selen! Fermati ho detto!>>. Nostra madre ci mise in macchina, accese il motore e partimmo per non si sa dove.
<< Dove stiamo andando mamma?>> chiese mia sorella dopo un po' << In un posto bello tesori miei>> le rispose lei in lacrime. << Ma papà non viene con noi?>> chiese nuovamente te mia sorella << Senti amore mio, qualunque cosa succeda tu e tua sorella starete bene ok?>> le rispose lei a sua volta, poi in sotto voce aggiunse << Luna, sento che questa cosa non andrà a buon fine, prenditi cura si Sole per me ok?>> poi sotto mise a piangere in silenzio, io pensando a cosa mi abbia appena detto, mi misi a piangere pure io.
Dopo una seconda di minuti, stavamo per uscire da Lendorr, quando sentii una sensazione strana percorrermi la pelle, non sapevo cosa fosse e quindi mi agitai, mi stavo per sentire male quando vidi una macchina che ckntrammano si stava avvicinando a tutta velocità nella nostra direzione. Guardai meglio, quando realizzai che quella era la macchina di mio padre e c'era lui alla guida. Mi manco il fiato. << Dio fa che vada tutto bene, fai che mia sorella, mia mamma e mio papa si salvino, ti prego ho promesso di prendermi cura di mia sorella!>> iniziai a pregare in preda al panico, mia sorella dormiva, la presi, me la misi in grembo e all'acciai la cintura intorno a noi. Guardai mia mamma, stava cercando una via di fuga senza successi, mio padre si stava avvicinando ancora più velocemente, prima dell'impatto riuscì a sentire nostra madre dire << Luna, Sole, bambine mie, vi voglio bene>> e poi non capii più nulla.
Mi risvegliai in un letto che non riconoscevo, c'erano delle ragazze che gridavano, e dopo qualche secondo un uomo che non conoscevo entro nella stanza, si avvicinò al letto e iniziò a parlarmi << Ciao cara, come stai? Dormito bene?>> non riuscivo a capire, poi mi resi conto che ero su un letto d'ospedale e l'uomo che mi stava parlando era un dottore. < Tranquilla starai bene>> continuo puoi<< Hai preso l'impatto in pieno però per fortuna eri sul sedile posteriore, ti sei rotta il braccio dal gomito in giù e due diti però niente di grave, te la sei cavata bene, con un po di riposo e con cibo salutare ti rimetterai in sesto>> mi disse altre cose, ma io non riuscivo ad ascoltarlo, mi faceva molto male la testa, però c'era una cosa che mi sfuggiva.
<< Mia sorella>> dissi dopo << Mia sorella dove?come sta?>> il dottore scrivendo qualcosa mi rispose.<< Tua sorella, anche lei sta bene, ha una costola fratturata .a nient'altro, proteggendola con il tuo corpo hai preso più danni te che lei>> questa risposta mi risolvo, mi sentivo molto meglio, mia sorella stava bene era questo l'importante. << E mia mamma invece>> feci dopo un po' << Mia mamma e mio papà come stanno?>> il dottore mi guardo, e si rese conto che nessuno finora aveva avuto il coraggio di dirmelo << Tua madre e tuo padre non sono stati fortunati come te e tua sorella, I tuoi genitori essendo alla guida, tua pdreavendo quella velocità loro ecco... come posso dire.. loro pur troppo non c'è l'hanno fatta>> mi sentii mancare, non era possibile, non potevano essere morti! Però guardando di nuovo il dottore mi resi conto che era la verità << Mi dispiace>> dissen infine uscendo dalla stanza, rimasi da sola e non sapendo cosa fare mi misi in letto e riposai.
Dopo un mese di cure all'ospedale, io e mia sorella andammo a vivere da nostra zia Petulla, restammo da lei per due anni, pero puoi lei dicendo che li facevamo schifo, mia sorella perché aveva quattro anni e quindi faceva i capricci, e io avendo i capelli color luna ( ovviamente per me, perché per lei era il colore del fumo sbiadito) e per i miei occhi anch'essi grigi, ci mando nell'istituto orfanotrofio di Lendorr il " The magic of beliveling in yourself" io all'età di sette anni e mia sorella all'età di quattro anni ci ristrovammo a cavarcela da sola nella vita. I ragazzi che erano la dicevano che l'istituto era magico per il fatto che dava una nuova casa a tutti. Però pur troppo per le ragazze come me le cose la non erano per niente magiche.

Quando le stelle si incontranoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora