1.Skyfall

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"Un fioraio mi porse una rosa, aveva le spine

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"Un fioraio mi porse una rosa, aveva le spine. Ma il modo in cui lo teneva in mano...era come se  quelle spine conficcate nella pelle non gli facessero davvero male, così la presi in mano anch'io. Condividemmo lo stesso dolore."
Carys

Emily

«Scendi dalla macchina Emily» mi ammonisce papà con voce severa.

Oppongo resistenza ben sapendo che non è positivo sfidarlo.

Ciao. Io sono Emily Collins, figlia di Bella e Paul Collins, due membri del consiglio, sono figure d'ispirazione e alto rango. Nessuno sa chi è la loro figlia, i miei genitori mi hanno sempre nascosta al mondo con la scusa di volermi proteggere, visto che io non possiedo il dono, hanno deciso di confinarmi dentro le mura della nostra villa, in compagnia delle domestiche, sono state praticamente loro a crescermi, non  i miei genitori, oltre alla servitù non ho avuto contatti con nessun'altra persona, la maggior parte del tempo l'ho passato con la faccia appiccicata alla finestra mentre guardavo i bambini giocare all'aperto impotente.

Questo isolamento non è per protezione ma perché i miei genitori sono disgustati da me. Ne sono certa. Quando i medici non hanno rilevato presenza dimagia nel mio corpo avevo solo cinque anni, a quel tempo non mi importava alcunché, ma con il passare degli anni e con la compagnia della solitudine ho cominciato a capire che c'era qualcosa di sbagliato in me, ho sperato addirittura di non essere mai nata, e lo spero tutt'ora.

Diciamo che ho l'autostima sotto i tacchi.

Che i miei genitori siano anaffettivi è difficile, ma certi loro comportamenti mi hanno segnata fino in fondo, ricordo che da bambina guardavo loro in televisione che sorridevano al pubblico, erano così falsi...

Se solo le persone vedessero i trattamenti che riservano alla loro figlia, se sapessero che mi chiudevano per ore nello scantinato al buio da sola per ore, o che mi lasciavano senza cibo per più di un giorno vietando ai domestici di portarmi il cibo e tanti altri episodi spiacevoli che mi hanno sconvolta più del dovuto...non li guarderebbero con quello sguardo di ammirazione.

Non mi abituerò mai a questa vita.

Mai.

Sento l'aria accarezzarmi la pelle, non mi ero nemmeno accorta che papà è sceso dall'auto, e ora tiene la portiera e mi fissa in preda alla rabbia.

«Scendi o giuro che...»

Non lo faccio finire che obbedisco, l'aria mi accoglie del tutto facendo svolazzare in aria i miei capelli ramati, non so da chi gli ho ereditati, mio padre e mia madre sono entrambi mori, mi sono sempre chiesta perché oltre a non possedere il dono non avessi nemmeno un briciolo di somiglianza con nessuno dei due.

Per poco non mi casca la mascella, fisso impietrita, il grande edificio che mi sta davanti, mi trovo davanti alla famosa Demons and Angels school, in questa scuola si impara a padroneggiare il proprio dono al fine di forgiare nuovi eroi che proteggano i distretti su cui è rinchiusa la popolazione.

𝐅𝐀𝐓𝐄 (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora