il giorno dopo mi svegliai, ancora assonnata, mi guardai intorno
e con fatica mi alzai dal letto.andando verso la cucina, notai un bagliore di luce che inondava la stanza, arancione giallo.. era l'alba?davvero mi ero svegliata così presto?aprì il frigo e mi presi un thè.
Lasciando quella stanza mi ritrovai davanti mia sorella. che ridacchiando mi salutò, ricambiai sorridendo e andai sul terrazzo
mi sedetti su una di quelle sdraio posate lì e fissai il cielo, le nuvole e il sole creavano un'armonia di colori,
erano abbaglianti ma stupendi«CIAO!!»
il mio fratellino di 5 anni mi raggiunse e si mise affianco alla sdraio
«ehy teppista, che fai qui?»
«ehm.. ok.»
e mi fece la linguaccia tornando dentro casa, giuro che questo bambino non lo capirò mai.
mi arrivò un messaggio
Papà:
oggi dobbiamo uscire vestiti e ti vengo a prendere.sospirai, non avevo molta voglia ma andai comunque a vestirmi. dopo essermi vestita con un baggy e una maglietta oversize scesi e li trovai mio padre ad aspettarmi.
prima di andare in quel posto decidemmo di fare sosta in un bar, entrammo e lui prese un caffè.
mi stavo guardando un po' intorno quando i miei occhi si soffermarono su un ragazzo poco distante da me, aveva gli occhi marroni nocciola e i capelli riccioli.
lo fissai per qualche minuto "che bono" era l'unica cosa che mi veniva in mente.
dopo che mio padre finì il caffè tornammo in macchina ma il mio pensiero fisso era su quel ragazzo.
arrivammo nel posto in cui mi doveva portare lo guardai, era un sushi. mio padre mi conosceva troppo bene. dopo aver finito di mangiare.
«cazzo sto scoppiando»
dissi appoggiando le mani in grembo
«mhm concordo»
risalimmo in macchina e presi il telefono andando sulla chat di una mia amica
io;
amo oggi ho incontrato un tipo ma era strafigoVal:
fattelo che ti devo direguardando il telefono ridacchiai e lo misi in tasca.
dopo essere tornati a casa salutai mia madre, e mi diressi in camera mia, quella camera che ai miei occhi pareva così spoglia..
mi affacciai al balconcino che giaceva lì affianco appoggiando le braccia sulle sbarre in metallo pitturate di bianco.
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spazio autricegnia, questa storia é un vero fallimento ma continuerò a scriverla per divertimento, baibai