Salve, sarò schietto e breve, non intendo intrattenere ma portare conoscenza, le cose scoperte durante il mio viaggio in Islanda. Tante sono le cose e spero di non scordarmi nulla. Anche per fissare il ricordo scrivo questo appunto.
L'Islanda è una terra vulcanica, nata alla fine della dorsale medio-atlantica per opera del movimento divergente delle placche euro-asiatica e nordamericana. Motivo per cui in Islanda ci sono circa trenta vulcani ATTIVI (ma molti dormienti. Alcuni si sono di recente svegliati, creando problemi nella zona della laguna blu) e fenomeni vulcanici secondari come i famosissimi geyser. Per motivi ovvi (se si considerano le origini dell'isola) la terra è di un marrone molto scuro e spesso nera, nera la sabbia e i sassi sui colli e sulle spiagge. L'Islanda è una steppa infinita, muschio ed erbe sulla roccia ignea (spesso basalto), e talvolta nemmeno quelli. Nelle aree di recente colpite dalla lava, infatti, c'è solo la nuda pietra. Di alberi se ne vedono pochi. Si ritiene che all'epoca della colonizzazione coprissero una percentuale molto più alta del territorio, crollata con il consumo e la deforestazione. Mi soffermo un momento in più su flora e fauna. Nell'area dei fiordi (tra poco spiegherò cosa siano, un attimo) vicino Isafjordur, le guide hanno nominato "cotton grass" (erba bianca), mirtilli, timo nordico (viola, stupendo), "boccadicorvo" (una bacca nera, scura come le fauci dell'abisso, che si dice tinga di nero la bocca di chi la mangia. In sincerità non ci ho provato, ma mi fido sulla parola) e lupini. Sì, avete letto bene, non strabuzzate gli occhi. Furono portati in Islanda nel 1930 (su consiglio di un biologo inglese) per proteggere le montagne dei fiordi dall'erosione.
Animali? Pecore, cavalli, foche e anatre (nei fiordi), cigni (ne abbiamo incontrata una piccola riserva), uccelli di tanti tipi (a uno di loro, la Loa, è dedicata una canzone, perché si crede porti la primavera). Fa molto ridere pensare che qui le bestie da pascolo siano libere. Esatto, non sono nei recinti, ma si muovono liberamente. E la cosa ha senso, se si ricorda che i centri abitati sono pochi e rari. Le pecore non disturbano nessuno, di sicuro non i sassi.
Parliamo di cose serie. Cos'è un fiordo? Non un fiume, ma una valle glaciale invasa dal mare. Se si presta attenzione alla forma delle montagne attorno al fiordo e alle morene (resti rocciosi dati dai residui portati a spasso dal ghiaccio), lo si capisce facilmente.
Bene, penso di aver detto tanto sul territorio. Passiamo alla storia. L'Islanda fu scoperta dai vichinghi e poi popolata da esuli norvegesi, in fuga da re Harald Haldrada di Norvegia, guidati da un nobile (non un vichingo) di cui non ricordo il nome. Scusate, cercatevelo su Google. Fu, poi, islandese il reale scopritore dell'America, Leifr Erikson. Le diede il nome di Vinland, se siete fan di un noto anime saprete di cosa parlo.
L'Islanda rimase legata a lungo al culto degli dei nordici, poi convertita al cattolicesimo (accadde in una notte! Si decise a tavolino e si convertirono gli abitanti) e infine al protestantesimo, dopo la riforma luterana, nel 1536.
Attualmente, l'Islanda vive con la pesca e l'allevamento (la toponomastica e i piatti tipici lo dimostrano, se si considerano tradizioni come la cottura dello squalo, della balena o dell'agnello, di cui si mangia tutto, persino i testicoli) . L'agricoltura? Non esiste, se non in serra e solo d'estate. I vegetali vanno importati, per lo più. L'energia geotermica è sfruttata tanto e bene. Pare, stando alle parole delle guide, che ogni edificio o casa sia alimentata con l'energia geotermica. L'adattività del popolo islandese è spaventosa.
Al livello culturale mi sono meno documentato, ma leggerò presto un paio di libri sulle rune e sulla mitologia norrena, magari metterò un'appendice.
Poi, nella cultura islandese ci sono quattro tipi di spettri. Fantasmi dei bambini sono i più pericoli, perché posso maledire.
Per l'arte si tenga presenta la chiesa di Reykjavík con cui si imitano le forme delle rocce ignee, la statua dedicata ad Erickson lì di fronte, l'Harpa (edificio fighissimo), la via con le casette colorate nella capitale.
Come consigli su cosa visitare, beh posso parlarvi di cosa ho visto personalmente: la laguna blu (un'esperienza indimenticabile, bagnetto in una vasca di acqua piena di minerali a 40° circa, azzurra come la pelle di un puffo poco abbronzato), la "golden waterfall" e la cascata Dynjandi, i classici geyser.
Bene, chiudo qui.
Spero abbiate apprezzato il reportage. Mi sono sentito un po' come Simmenon a scriverlo, credo sia un buon lavoro. Ciao!
STAI LEGGENDO
Diario di un viaggiatore imbranato
General FictionI miei viaggi in giro. Parlerò qui di luoghi realmente visitati negli ultimi tempi. Non ho fatto tanto negli anni precedenti, ma ho in mente un paio di mete emozionanti.