-Permesso! Oh mi scusi! Jade aspettami!- Era un giorno come tanti, il solito mal tempo, le goccioline di pioggia che rigavano le finestre dell'aeroporto ed io, Grace Smith, che indossavo la mia amata felpa viola scuro.
Quel giorno io e la mia migliore amica Jade dovevamo tornare a casa dopo una gita scolastica a Londra e, come sempre, io ero l'ultima della fila.
Dietro di me il professor Stocker, un'uomo abbastanza alto, dall'aria goffa e un paio di occhiali da vista appoggiati al naso, controllava che nessuno dei miei compagni di classe si perdesse, mentre davanti alla fila la professoressa Thompson, una donna alta, soprattutto per i tacchi a spillo che portava sempre ai piedi, teneva in mano le numerose borse che si era portata.
Stavo cercando di raggiungere Jade, che era la prima della fila, quando d'un tratto inciampai sui miei pantaloni a zampa, precipitando sul pavimento freddo con un tonfo. Il professor Stocker non fece caso a me, impegnato com'era a sgridare Luke, un mio compagno di classe, e mi superò acciaccando la manica della mia felpa, lasciandomi a terra con le ginocchia doloranti. Feci leva sulle mie mani e provai ad alzarmi, ma imbranata com'ero precipitai di nuovo a terra.
Dopo numerosi tentativi di rialzarmi in piedi falliti e cadute imbarazzanti per fortuna un ragazzo che passava di li si accorse di me e, dopo avermi scrutata da capo a piedi, mi tese la mano alla quale mi aggrappai con tutte le mie forze. Una volta in piedi mi pulii i pantaloni impolverati e alzai lo sguardo per ringraziare il ragazzo, ma le parole mi morirono in bocca.
Indossava una felpa grigia con un grosso cappuccio e un paio di pantaloncini sportivi che gli arrivavano alle ginocchia. Le sneakers bianche e rosse non sembravano molto adatte a quella giornata di pioggia ed infatti i calzini bianchi con il simbolo della Nike sul lato destro erano fradici.
Aveva nocche e guance arrossate dal freddo, un naso leggermente all'insù e delle labbra rosee e carnose. Il ciuffo castano gli ricadeva sulla fronte e dava agli occhi color oceano un taglio più selvaggio. -Ehi ciao, io sono Curt Dixon, e tu?- la sua voce roca mi fece avvampare e balbettando risposi -C-Ciao io s-sono
Grace Smith, grazie per avermi aiutata credo che senza di te non sarei riuscita a rialzarmi!- ridacchiai imbarazzata e le mie guance si tinsero di rosso quando un largo sorriso fece apparire i suoi denti bianchi e lucidi.
Non feci in tempo ad aggiungere altro che lui di girò e raggiunse i suoi amici (che prima neanche avevo notato) su una delle panchine dell'aeroporto. Rimasi a fissarlo imbambolata per non so quanto tempo quando una voce familiare mi fece girare di scatto -Ehi Grigri! Che fai qui, dovresti essere con noi! Stiamo per salire sull'aereo!- Jade era davanti a me e, a giudicare dal fiatone, doveva aver corso molto per venirmi a recuperare. Indossava la mia stessa felpa solo di un verde salvia e un paio di jeans che le fasciavano le gambe snelle. I suoi capelli marrone scuro le ricadevano sul viso, facendo risaltare gli occhi verde chiaro e le numerose lentiggini sul naso, mentre le labbra rosee e screpolate erano imbronciate facendola sembrare molto buffa. Jade mi passò una mano davanti al viso come per vedere se stessi bene e disse -Ehi, Grace tutto bene?- Sbattei le palpebre un paio di volte -Oh, si scusa ero caduta ed un ragazzo mi ha aiutata a rialzarmi, arrivo subito, intanto vai- risposi -Ok, ma ti conviene sbrigarti perché la professoressa Thompson sta per avere una crisi nervosa!- ridacchiò e detto questo si voltò e tornò in fila.
Feci per seguirla ma prima lanciai un'occhiata verso Curt che con mia grande sorpresa mi stava già guardando. Gli sorrisi ma lui non ricambiò e distolse lo sguardo, che strano eppure prima si era mostrato gentile... ma non diedi aria ai miei pensieri e raggiunsi la mia migliore amica. Quando salimmo sull'aereo io e Jade ci sedemmo negli ultimi posti e io mi misi nel posto accanto al suo. Passai tutto il viaggio a guardare fuori dal finestrino e ad annuire svogliatamente alle domande di Jade che parlava di continuo. Di tutto quello che disse non capii una sola parola perché il mio pensiero era fisso su una persona, Curt.
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Suddely in love
ChickLitGrace è una ragazza solare, divertente, determinata e talvolta testarda che vive insieme a sua madre e alla sua sorellina in una villetta a Liverpool e conduce una vita abbastanza tranquilla. Questa viene stravolta quando, tornando da una gita scola...