{Capitolo 1}

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«Sharon!Sharon sveglia siamo arrivati»

Ho sperato per tutto il viaggio che mia madre cambiasse idea.

Mi strofino gli occhi e abbasso lo specchietto per sistemare i capelli e renderli presentabili.

«Tu prendi quelle due valigie»
Mia madre mi indica,tra un mucchio di borse giganti,le valigie viola accavallate una sopra l'altra,poste nel cofano.

Con uno sforzo tiro giù entrambe e inizio ad incamminarmi verso la nostra casetta.

Rhodes è un piccolo paesino disperso,suddiviso in due parti:
la nostra è la parte del paese fatta di tante cassettine,per poi uscire e trovarsi sul lungomare,dove ci sono persone che abitano in delle vere e proprie case.

Trascino le valigie fino al portico della casetta,e aiuto mia madre a portare altre cose.

Qui ci sono delle amiche che frequentavano il liceo insieme a mia madre,ecco perché mi ha portata in questo posto orribile.

Apro la valigia e metto tutti i miei completi sportivi nell'armadio.
Farà freddo la sera,ecco perché ho portato più felpe che top e pantaloncini.

«Potresti prendere le altre borse dal bagagliaio?»

Non sono neanche arrivata e già voglio andarmene da qui.

Chiudo la mia valigia ormai vuota e la infilo sotto al letto.

Afferro le ultime borse e mi incammino verso casa.
Alle mie spalle un silenzio per poi sentire.
«Sei nuova?»
Mi volto lentamente e vedo l'espressione del suo volto che pare quasi entusiasmante.

Una ragazza dai capelli lisci,lunghi e biondi.
Porta la sigaretta alle labbra per poi voltare la testa e cacciare via tutto il fumo.
Da me non ho mai visto una ragazza fumare,visto che lo trovano come un gesto "volgare".

«Si»
Rispondo brevemente.
Mi guarda dalla testa ai piedi e io quasi mi intimorisco.
Ho qualcosa che non va.
Guardo in basso e i lunghi e larghi pantaloni mi arrivano alle scarpe bianche.

«Piacere Isa»
Senza alcun timore mi allunga la mano e stringo la sua.
«Sharon»
Non so perché ma questa situazione è molto imbarazzante,ma per lei a quanto pare no.
Mi fa cenno di seguirla e cammino a passo lento vicino a lei.

«Poso le borse e torno subito»

Le appoggio all'entrata del portico e a passo svelto la raggiungo.

«Hai qualcosa da fare stasera?»
Mi domanda buttando per terra la sigaretta per poi schiacciarla con le scarpe.

«No»
Parlando passo in continuazione le mani tra i capelli,allontanandoli dal viso e giocandoci passando le dita tra le ciocche marroni.

«Bene,allora puoi venire con me.Ti faccio conoscere i miei amici»
«Va bene»
Le rispondo.

Il suo telefono inizia a squillare,
con una faccia infastidita preme sullo schermo,sposta i capelli dall'altro lato e porta il cellulare all'orecchio.
«Cosa c'è?»
Non fa nessuna fatica a dimostrare il suo disinteresse.
«Si arrivo»
Riporta il telefono nelle tasche del pantaloncino.

«Sharon io devo andare,ci vediamo verso le 11 al molo?»

Non so cosa fare.Ci vado?No?

«Si»
Le uniche parole che mi sono uscite da bocca.

Rimango per un po' a fissare il mio armadio.
In fondo non ci sono tante scelte.
Sono una ragazza abbastanza semplice,non mi piace stare al centro dell'attenzione.
Ma vorrei fare bella impressione.
E vorrei essere meno insicura.

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