NICOLÒ MARTINENGHI

1K 38 2
                                    




Protagonisti: Nicolò Martinenghi x reader


Plot: Nicolò e le sue superstizioni.


Warning: linguaggio sessuale (bollino rosso)


Conteggio parole: 1,2+


Richiesta: @_dmdallas_





Più ci si avvicina alle giornate di gara, più nel villaggio olimpico si respira aria tesa, carica di ansie e pressioni

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.







Più ci si avvicina alle giornate di gara, più nel villaggio olimpico si respira aria tesa, carica di ansie e pressioni. La maggior parte degli atleti punta a migliorarsi ogni giorno di più, mentre ce ne sono altri che già convinti di aver raggiunto il loro meglio e dunque si accomodano a guardare. Io faccio parte del primo gruppo. Non mi accontento mai e nella ginnastica artistica se vuoi raggiungere il tetto del mondo ti conviene non farlo.

La ginnastica è stato il mio primo amore. Ho iniziato a praticarla quando avevo cinque anni e da quel momento in poi, non l'ho mai abbandonata. Ho trascorso tutta la mia adolescenza a calcare le palestre più rinomate d'Italia e d'Europa. Raggiungere le olimpiadi è sempre stata la mia ambizione più grande e con Parigi sono riuscita a realizzarla per la seconda volta. Quest'anno però, non sono qui da sola. Poco dopo il termine delle olimpiadi di Tokyo, ho iniziato ad uscire con Nicolò. Tra di noi è stato tutto molto naturale, ci siamo rincontrati al di fuori dell'ambiente sportivo e qualche uscita dopo è sbocciato l'amore.

Parigi era la città dell'amore per eccellenza, e sembrava trasmettere le sue vibes a Nicolò, specialmente di notte, quando nessuno stava guardando. Da qualche giorno Giorgia era tornata in italia, quindi avevo la camera tutta per me e il mio ragazzo aveva preso la palla al balzo trasferendosi da me. Quella sera infatti eravamo abbracciati su due letti di cartone della camera, che offriva il villaggio. Avevo la testa poggiata sul petto nudo di Nicolò, mentre lui mi accarezzava distrattamente il braccio, perso nei suoi pensieri.

«A che pensi Nico?»
Ho chiesto scostando di poco il capo per poterlo guardare negli occhi. Due pozze azzurre capaci di brillare anche nel buio della notte.

Lui ha ricambiato il mio sguardo e subito ho notato un luccichio giocoso nei suoi occhi. Sapevo già che non avrebbe portato a nulla di buono.
«Ti ricordi le sere prima delle finali a Budapest e Doha?»

Eccome se le ricordavo. Senza che potessi controllarlo un sorriso a trentadue denti si è dipinto sul mio volto al solo ricordo, l'ho guardato negli occhi e in quel momento anche Nicolò sorrideva.

«Sul serio?»
Ho chiesto lasciando uscire una leggera risata, quasi stranita dalla sua insolita proposta prima di una competizione così importante.

Ci siamo guardati negli occhi. Le luci provenienti dall'esterno si riflettevano nei suoi, donandogli un riflesso dorato.
«Entrambe le volte mi hai portato davvero tanta fortuna, amore.»
Ha risposto con un tono di voce basso e rauco, facendomi rabbrividire.

immagina olimpiadiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora