Prologo

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Faceva molto freddo e avevo paura.
Mi sentivo letteralmente in trappola come se qualcosa mi stesse bloccando,  e nel mentre pensavo a un modo per liberarmi sentivo in lontananza dei respiri affannati.
Respiri di qualcuno che sembra aver appena fatto una maratona o che si sia ingozzato del suo cibo preferito.
Peccato che quel suo cibo preferito ero io...
Mi ha mangiata per ore penso senza mai fermarsi.
E fù tutto inutile urlargli contro che volevo andarmene o che volevo che la smettesse perché mi faceva male, perché lui voleva solo una cosa.
Godere.
E non godere di come godo io ma di come gode il suo membro mentre mi crea dolore penetrandomi perché è questo che vogliono le persone come lui da delle bambine.
Forse io queste cose non le dovrei nemmeno sapere, e non dovrei nemmeno saper parlare in questo modo così scorrevole!
Ma cosa si può pretendere da una bambina di 4 anni che è appena stata abusata e che da lì a breve sarebbe iniziato l'inferno della sua vita, con una susseguirsi di azioni su azioni che le avrebbero fatto avere un crollo mentale.
Fatto stà che l'uomo, che un tempo chiamavo nonno, mi liberò i polsi e mi sussurrò all'orecchio una semplice frase: <<Mi fai divertire come nessun altro a mai saputo fare Lucy.>>
Mi faceva venire il volta stomaco mentre io ero paralizzata dal freddo della cantina mentre ero completamente nuda come lui, e lui che vagava sul mio corpo con le mani.
Che schifo.
Lo lasciai fare, non mi opposti più mi ci stavo abituando ormai mi restava solo accettarlo momentaneamente e poi andarlo a riferire a mio Padre.
Per ora avrei continuato a sfogare tutto su Samira il mio peluche preferito che è con me da quando sono nata.
"Devo sopportarlo un altro po'" mi ripetevo nella testa.
"Solo un altro po'"

Non sò quanto tempo sia passato e nemmeno voglio saperlo, fatto stà che lui se n'è andato.
Appena mio padre mi viene a prendermi dalle vacanze gli racconterò tutto ho deciso...

Come Trilli & Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora