1

12 1 14
                                    

Un matrimonio combinato, scelto dai reciproci genitori per stabilire una pace lontana se combattuta.
Lei una graziosa e allegra fanciulla, raffinata nei modi, educata ed altruista per il popolo del suo regno ma non solo. Fresca e libera come la brezza marina. Mentre lui un'uomo dai modi scorbutici, freddo, menefreghista alcuni lo chiamavano. Molti erano scioccati da quella loro unione.

Ben poco era l'amore che regnava tra loro, bhe quel matrimonio doveva solo rappresentare la pace per il popolo, così da garantire serenità tra i regni, troppi erano stati i caduti. Poco importava al giovane, non però d'accordo lei, che desiderava un amore puro.

Al palazzo lui non la degnava di sguardo o attenzione, attendeva solo un erede per calmare il popolo assetato di ira. La giovane iniziò ad abituarsi e convivere con il promesso sposo, accontentandosi di qualche sguardo o attenzione in pubblico.

Il ventidue agosto nacque Aron erede al trono nel regno di Prelemor, dall'unione della Regina Ema e il  Re Caesar. Il piccolo dagli occhi cristallini come vetro, e riccioli biondi ereditati dalla madre. Un piccolo angelo soprannominato alla nascita dal popolo, gioioso di quella creatura. Con il sorriso sempre sul quel candido volto, scioglieva tutte e tutti gli inservienti a palazzo.

La vita per la famiglia reale era piena d'amore,o almeno così era come il popolo la vedeva, la regina era sempre molto attenta e dedicava molta attenzione al pargolo, mentre il re sbrigava i suoi doveri da regnante. Invece le giovani inservienti erano sempre più affezionate al piccoletto.

Mentre correva più veloce che poteva lungo il lungo corridoio dove erano appesi i quadri che rappresentavano le generazioni precedenti, sorrideva, un sorriso genuino.

Inseguito dalla più giovane delle domestiche, la gentile dai capelli ramati con il viso pieno di lentiggini che sembravano piccole stelle, teneva saldamente in mano un abito dai toni tenui di una taglia molto piccola.

Charlotte:-Signorino! Si fermi la prego!- supplicò la ragazza ormai esausta dalla lunga corsa.

Il piccolo voltandosi verso essa per poter guardare dove fosse, andò a sbattere contro uno dei tanti tavolini, che sorreggevano enormi vasi di fiori, gigli bianchi riempivano quei vasi e donavano luce al corridoio illuminato dalla luce solare che entrava dalle vetrate. I gigli erano uno dei fiori preferiti della regina ed il re aveva quindi deciso di allestire i vasi con essi.

Caddè a terra, il tavolo tremava e il vaso era pronto a cadere, ormai in bilico sulla superficie lignea del mobile. Chiuse gli occhi di scatto, ma non sentì nulla neanche il più piccolo peso sul suo corpo. La mano gentile della ragazza posta sopra il suo capo,  sistemava quel vaso, posizionandolo dove doveva stare.

Charlotte:-Signorino è ora di cambiarsi- ordinò l'inserviente, concedendo un sorriso dolce al piccolo.

Aron:-Oggi è il grande giorno! Charlotte oggi potrò vederle!-disse entusiasta, scorrazzando fino a raggiungere la camera da letto

Era arrivato il momento anche per il piccolo principe di compiere gli anni, e da tradizione per la famiglia reale il popolo festeggiava facendo volare lanterne nel celo. Era dal giorno della sua nascita che gli era stato dedicato questo evento.

Così creandosi una magnifica atmosfera che lui osservava  da palazzo insieme alla dolce madre. Ma suo padre? Bhe era sempre molto occupato con "affari per il regno" così diceva. Poco a poco la sua di famiglia però sembrava essere più distaccata come se ci fosse una grassa fossa a separarli.

Il re era sempre fuori dal regno per stringere alleanze con gli altri regni, e il suo malumore era sempre presente al suo ritorno a palazzo. Mentre per quanto riguardava la regina, lei cercava di crescere il suo piccolo nel migliore dei modi insieme alle inservienti.

Dopo aver aiutato il fanciullo a cambiarsi , la donna lo invitò a seguirla fuori per raggiungere la madre, ma ,rumore dei passi e grida di rabbia e delusione riempivano l'ambiente esterno.

Accelerarono il passo per capire ciò che stava avvenendo al di fuori di quel palazzo. Tutto potevano aspettarsi di trovare ma non qualcosa di così emotivamente distruggente. Quel suo dolce e ingenuo sorriso scomparve delle piccole labbra,non sapendo che esso non ritornò più come prima.

La regina con le mani legate dietro la sua gracile schiena, seguita da alcune guardie, che la scortavano,  passava  in mezzo alle persone del popolo, alcuni donavano solo sguardi di disprezzo e disgusto, alcuni piangevano, altri invece non capivano ciò che stava per succedere.

Poi c'era lui, il piccoletto dal viso d' angelo, non aveva un'espressione di disgusto nemmeno di rabbia, ma nemmeno le lacrime solcavano il suo piccolo volto. Era immobile alla scena.

Lei invece voltò il capo proprio dove non voleva, lacrime amare scorrevano lungo il suo dolce viso, così delicato e angelico. Mentre un ultimo sorriso scompariva dalle sue dolci labbra, mentre guardava il suo piccolo per l'ultima volta.

Voltò poi il capo dritto negli occhi di chi l'aveva condannata a tutta quella sofferenza, ferma nonostante ciò che doveva succedere. Le guardie procedevano a intrecciare la corda delle sue catene ad un grande tronco.

Il piccolo guardò poi la figura che la madre osservava sofferente, quel viso, quell'espressione che ormai vedeva sempre su quel volto , così seria, che  aveva rivolto molte volte alla donna. Quella stessa espressione con cui avrebbe guardato il figlio da quel giorno. Qualcosa era combinato lo sentiva.

L'uomo che considerava padre non parlava si limitava ad osservare. Tutto taceva, anche le chiacchiere della gente erano cessate. Il sorriso della donna svanito, gli occhi puntati su di lei.

Un grido acuto di un bambino, il fuoco che ardeva sotto i piedi della donna, lacrime amare in alcuni volti, la donna dai capelli ramati che lo stringeva per non farlo scappare, e l'uomo impassibile. Seduto su quel trono pieno di potere.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
ΦάρμακονDove le storie prendono vita. Scoprilo ora