Ritorno a Londra

133 63 54
                                    


"Ma cerco solo un motivo per sentirmi vivo e non è semplice. So quanto pesano in te quelle paure lontane. Meriti anche tu un posto da visitare."
Ultimo

Erano le 8 di mattina quando mi svegliai sentendo la sveglia.
Non mi alzai di buon umore,quello che era successo il giorno prima ancora mi tormentava.
Iniziai a prepararmi perché da lì a un'ora Richard sarebbe dovuto venire a prendermi.

Quando finii erano già le 9 ma Richard non era ancora arrivato fin quando non sentii qualcuno bussare alla porta della mia stanza,era una commessa dell'hotel.

"Buongiorno signorina,volevo informarla che c'è un ragazzo di nome Richard che la aspetta"
Disse.

"Va bene,grazie"

Presi la mia borsa con dentro il cellurare e portafoglio,dopo di ché scesi.

Fuori dall'hotel vedevo già Richard con la sua bellissima macchina,era una Audi.

Mi avvicinai.

Iniziò a parlare.

"Giorno sconosciuta"
"Giorno cavaliere"
"Quindi dove vuoi andare?"
"Non lo so,dove vuoi tu,non conosco questa città così bene"
"Ok, ci penso io"

Ed eccoci lì dopo poco,sulla cima di Peñalara, la vetta più alta della Comunità di Madrid.

Era così bello,dettagliato il panorama e verde..come i gli occhi di Noah.
Lo pensavo ovunque non ne potevo a fare a meno,perché io semplicemente lo amavo troppo.
Gli occhi d'improvviso mi si riempirono di lacrime di corpo,ma non avevo io coraggio di versarle davanti a Richard,ma lui ovviamente tutto questo lo notò,si avvicinò e mi disse:

"Senti Helen,io so che in questo momento qui su questa cima vorresti qualcunatro accanto a te,ma sappi che se hai bisogno io sono qui ok?.
Puoi parlarmi dei problemi che hai,puoi sentirti sicura con me."

Non gli risposi,non sapevo che dire.

Ma mi resi conto che sapeva il mio nome,ma non ci feci tanto caso,per il resto pensavo solo di che grande cuore avesse.

Mi passò un fazzoletto,e mi asciugai le lacrime.
Quando mi ripresi gli chiesi di andare a lasciarmi in hotel.
Mi ubbidii.

Quando eravamo lì davanti all'hotel lo salutai scendendo dalla sua macchina e me ne tornai in camera.

Non era finita tanto bene quella uscita,solo per colpa mia.

Mi addormentai subito dopo e quando mi svegliai erano già le 8 di sera e non avevo ne cenato e pranzato,ma non mi interessava.
Presi il cellurare in mano e notai tutte i messaggi e le chiamate perse da mio padre,non avevo voglia di parlare con nessuno,quindi gli lasciai semplicemente un messaggio dove gli dicevo che stavo bene anche se così non era.

Avevo deciso una cosa:
Andarmene da Madrid,non volevo perdere ancora il mio tempo a stare lì a piangere quando potevo tornare da mio padre.

Prenotai il biglietto di ritorno già per il giorno successivo e il pensiero andò subito a Richard,non potevo andarmene senza averlo salutato,ma non avevo il suo numero e non sapevo che fare.
Non potevo farci nulla e non mi aspettavo che dopo quel giorno si sarebbe ancora presentato.

La mattina sempre alle 9 uscii con l'intenzione di andare al bar a fare colazione,quando vidi una macchina familiare.
Era quella di Richard.
C'era anche lui.
Mi notò e venne da me.

"Come stai?"
Mi chiese
"Bene,oggi riparto"
"Come mai di già? Non hai nemmeno visitato un quarto di Madrid"
"Voglio tornare a Londra e basta,nulla mi fa cambiare idea"
"Va bene"

Un po' mi dispiaceva solo per lui,non capivo il perché.

"Ti va bene se ci scambiamo i numeri"
Cosa avevo appena detto?!
Lo avevo fatto per davvero?!

"Va bene"
Risposi.

Avevamo appena finito di scambiarceli quando gli venne una telefonata da parte di suo padre,a quanto pare gli chiedeva di ritornare a casa perché suo nonno non si sentiva tanto bene.

Mi dispiaceva tanto cazzo.

A quel punto lo abbracciai e ci salutammo mettendoci d'accordo sul fatto che prima del mio ritorno a Londra sarebbe venuto a trovarmi all'aeroporto.

Avevo un senso di malinconia e tristezza,pensavo che sarebbe stato così bello quel viaggio con Chloe a Madrid e invece era andato solo tutto a fanculo,o almeno,lei lo aveva mandato.

Una volta in stanza ordinai ancora tutto il mio necessario e misi tutto in valigia, avevo solo un pensiero in mente, andarmene da Madrid.

Arrivò la sera,e io mi diressi all'aeroporto con un taxi.
Appena scesi dall'auto vidi subito Richard con in mano un mazzo di tulipani,mi vide anche lui e si avvicinò a me.
Mi consegnó i tulipani e mi diede unaltro abbraccio solo lì notai che belle fossette avesse,devo dire la verità,anche se non lo conoscevo granché qualcosa in lui mi attirava come una calamita.

Dopo un'ora arrivò il momento in cui ci dovevamo salutare,stranamente mi diede un bacio sulla guancia inaspettato,provai una sensazione strana ma piacevole allo stomaco.

Dopo ancora un po' di ore ero atterrata già a Londra.

Ali spezzate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora