Clarisse trascinò me e Piper nella casa cinque. Era molto più ordinata di quanto mi aspettassi, tutto era al suo posto e la stanza pulita. Su di un tavolo contro la parete si trovava una cassa che sparava musica a tutto volume. C'era Sad But True dei Metallica, quindi non avevo nulla di cui lamentarmi.
Su un letto, sdraiato, c'era Mark che giocava con il suo coltello a farfalla mentre fissava qualcosa sulla parete opposta.
Seduto affianco alla cassa c'era Connor che parlava con Travis di non so quale trappola che avevano piazzato da qualche parte nel bosco. Drew era seduta sul letto affianco a quello di Mark a intrecciare i capelli alla sua amata Cora. Tutti sapevano che Drew aveva un'enorme cotta per Cora, l'unica a non saperlo era, beh... Cora. Non saremmo stati sicuramente noi a dirglielo, ci guardavamo bene dal far arrabbiare Drew.
Con mia grande sorpresa e diversi mesi di anticipo era tornata Shanice: la mia giamaicana preferita.
«Allora» iniziò Clarisse mentre camminava avanti e indietro con le mani dietro la schiena, come un vero sergente. «Siamo noi della cabina cinque, undici, dieci e quattro contro tutti gli altri»
«Quindi siamo contro la casa sei, tre, nove, dodici e sette» specificò Travis.
«Abbiamo due delle case maggiori dalla mostra parte, voi e la casa dieci» Clarisse ci puntò il dito contro «Quindi siamo numericamente in vantaggio»
Travis prese parola. «Io e Connor ci siamo fatti carico di scoprire la strategia di quelli di Atena, hanno intenzione di mettere Percy a difesa al fiume. Prevedibile, ma dubitiamo che Percy resterà a guardare»
«Conoscendo Annabeth posizionerà i figli di Apollo sugli alberi» ragionai ad alta voce.
«Può essere»
«Non preoccupatevi» disse Shanice con tutta la disinvoltura di questo mondo. «Non mi vedranno arrivare»
«Percy in difesa al fiume potrebbe essere un problema» fece notare Connor.
«Pensavo che tu andassi da Percy?» Shanice era figlia di Proteo, dio del mare, fiumi e distese d'acqua. Ma a quanto pare Clarisse aveva qualcos'altro in serbo per lei.
Shanice mi fece l'occhiolino. «Mi terrò nei paraggi nel caso le cose si mettano male»
«Non puoi farlo affondare nella terra come hai fatto con l'empusa?» suggerì Piper.
«Lei serve in difesa, se Annabeth dovesse avvicinarsi col suo cappellino non riusciremmo ad individuarla» controbatté Clarisse.
«Se ha con sé qualche oggetto di metallo posso individuarla io» si offrì Cora. Effettivamente suo padre era Pluto, il dio greco delle ricchezze (da non confondere con il romano Plutone), metalli e gemme preziose incluse.
«Allora, Cora sarà di difesa alla bandiera» decise Clarisse.
«Se vai in coppia con Drew nessuno riuscirà ad avvicinarsi alla bandiera» Drew sembrava assolutamente d'accordo con me.
«Esatto» convenne lei. «Nessuno potrà avvicinarsi!»
Silena sembrava un po' scettica «Anche se riuscissimo a difendere la bandiera, per quanto riguarda Percy, Piper, se seguissimo il tuo piano non rischieremmo di spezzargli qualche osso?»
«Se volete posso modificare la sua massa corporea impedendogli di muoversi» come ogni semidio che si rispetti mi rifiuto di farmi fermare da certe inezie come le leggi della fisica.
«Credo che un illusione sia più che sufficiente» disse Silena.
«Come volete voi, basta mettersi d'accordo»
A proposito di illusioni.
Due occhioni azzurri mi fissavano imploranti.
«Bene» concluse Clarisse. «Tuo fratello gioca?»
«No, costole incrinate»
«Brutta roba. Allora, il resto rimane uguale: Miranda, Katie e Jasmine nella foresta -ricordatevi di non allontanarvi troppo dalla bandiera-, casa cinque in attacco, dieci e undici sparpagliati nel bosco -ricordatevi le postazioni assegnate-, Arti e qualcun'altro da Percy» questa volta si erano dati davvero da fare per vincere.
Mi girai verso Piper e le feci un cenno col capo. Non mi aspettavo altra risposta da lei.
Mi era venuta un'idea. «Io e Piper da Percy. Viene anche Aiden con noi»
«Bene, io resterò dietro di voi. Quella bandiera sarà nostra»«Non capisco perché siano tutti così ansiosi di vincere»
«La casa di Ares e di Atena sono a pari merito per numero di vittorie» rispose Piper tendendo l'arco. «E' una situazione delicata»
«Giusto»
Eravamo già a metà della lezione di tiro con l'arco e, per quanto mi impegnassi, non riuscivo a fare neanche un centro o ad andarci vicino, li mancavo tutti.
Non ero chissà quale fenomeno con l'arco, ma questi erano davvero risultati pietosi da Percy.
«Sarà la stanchezza» mi rassicurò.
«Probabile» mi tremavano le mani e non la smettevo di sbadigliare. Non le premesse migliori per uno sport in cui ci vogliono le mani ferme e lo sguardo attento.
Una figura colorata attirò la mia attenzione.
«Qualcun'altro sta andando a piazzare trappole?» chiesi a Piper che aveva gli occhi fissi sul bersaglio.
«Mmhh?»
Le indicai Halima col capo.
«Ohh, no, non penso stia piazzando trappole. Sono un paio di giorni che fa escursioni pomeridiani nel bosco»
«Capito»
«Facciamo pausa?» propose.
«Spaccio e Cabina?»
«Affare fatto»«Perché corri? Non ci insegue nessuno» si lamentò Piper.
Perché tutti dicono la stessa cosa?
«Non sto correndo, è il mio passo normale»
«Il tuo passo? Pare un inseguimento. Rallenta!»
Mi prese a braccetto tirandomi il braccio ogni volta che allungavo troppo il passo.
«Col tuo passo arriviamo domani» mi lamentai.
Piper si impegnò per non sembrare offesa.Dopo aver razziato il negozio del campo eravamo sedute sul suo letto a mangiare patatine alla paprika e caramelle gommose, accompagnate da qualche bibita energetica malsana che non avevamo mai provato.
«Credi che quella ninfa, Arethì, ci darà ancora problemi?» chiese tra una patatina e l'altra.
«Piú di prima, ieri l'ho fatta arrabbiare parecchio»
Mentre parlavamo Drew andava avanti e indietro per la stanza sistemandosi compulsivamente capelli e vestiti.
Mi sporsi verso di lei.
«Devo fare bella figura»
Le offrii il pacchetto di patatine e ne prese un manciata. Si lasciò cadere su una sedia con aria pensierosa.
Piper si alzò di scatto dal letto. «Mio nonno mi ha mandato questa»
Da un sacchetto di carta tirò fuori una maglia ben ripiegata che spiegò in tutta la sua gloria.
«Una maglia di hello Kitty?»
«Si!»
«Carina»
Iniziò a spiegarmi che suo nonno era in vacanza a Los Angeles, solo a pensare alla California mi venivano i brividi, e mentre era in un centro commerciale aveva visto questa maglietta e aveva pensato subito alla nipote.
«La metti per la partita di sta sera?»
«Non lo so, forse»
«A proposito di magliette»
Mi guardò come dire "Devo avere paura?"Finalmente tornai in auge con dei bei pantaloni della tuta, una maglia a collo alto e una felpa troppo grande. Tutto rigorosamente nero.
«Devi solo provarci a fare quel trucco dei vestiti» la avvertii.
Lei rise. «Va bene, va bene, non ci tengo a essere trasformata in rospo»
«Anche gli orecchini te li ha regalati tuo nonno?» indicai gli orecchini che indossava, formati da lunghe file di perline colorate: blu, rosse, gialle, arancione, bianche e nere; poste per ordine crescente di lunghezza.
«Questi? Me li ha regalati mio padre»
«Belli»
Drew si girò di scatto «Sta sera vi voglio cariche!» per poco non caddi dal letto. «Dobbiamo per forza vincere» continuò soffocando una risata.
Piper si stava sforzando quanto la sorella per non scoppiare a ridermi in faccia.
«Onorata di portarvi il sorriso»
«Non è che potresti leggermi i tarocchi? Solo per farmi stare più tranquilla» chiese Drew in tono dolce.
Ci risiamo
«Non so leggere i tarocchi»
Shock
«Come no?»
«No»
«Credevo che tutti i figli di Hecate sapessero leggere i tarocchi»
«Solo Aiden è capace» precisai. «chiedi a lui»Partiamo dal presupposto che mia madre è la dea della negromanzia e ai suoi tempi neanche esistevano i tarocchi.
Secondo punto molto importante: la magia a talmente tante sfaccettature che è impossibile essere tutti specializzati nello stesso campo; sappiamo fare tutti un po' di tutto, ovviamente, come con le materie scolastiche, si brilla in un campo più di un atro: io ero specializzata in Foschia e pozioni, Aaliyah in trasmutazione e protezione, Jacopo in fuoco e tempesta, Aiden nella divinazione e incantamento.
Chi dei miei fratelli sa leggere le carte è per interesse personale, non è sicuramente una nostra prerogativa. Personalmente non usavo nemmeno i cristalli. Il quarzo rosa che portavo appeso alla collana del campo era un regalo di Aiden. Lui sì che si interessava a questo tipo di magia.
Terzo punto, Hecate è la dea della pharmakeia: magia che vede coinvolto un ampio uso di pozioni e veleni, detti appunto pharmaka; ci teneva a dare a tutti almeno una base sull'arte di creare filtri.
Voglio dire, Circe e Medea sono diventate famose per i loro veleni e filtri magici o per aver letto le carte a qualche eroe?
Non possiamo non conoscerla.Drew si lanciò fuori dalla porta alla ricerca di Aiden. Chissà cos'avrebbero detto le carte.
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The Hunt Is On
FanfictionEcco a voi la versione ufficiale di quella che era la prima parte di Strade Intrecciate