È TEMPO DI RICOMINCIARE

18 9 2
                                    

《Louuuuuuu svegliaaaaaa!!! Oggi si torna a scuola e io non so cosa indossare!!!》urlò Margherita saltando sul mio letto.
《Buongiorno anche a te cuginetta》dissi stiracchiandomi e cercando di tenere aperti gli occhi. Non ho mai capito come faccia ad essere sempre così piena di energia di prima mattina, io sembro perennemente uscita da un film horror.
Controvoglia mi alzai dirigendomi in bagno mentre Marghe continuava a far volare in aria tutti gli abiti del suo armadio che aveva simpaticamente portato nella mia camera per l'occasione. Come se io, affatto interessata alla moda, la potessi aiutare.
Posai la mano sulla maniglia della porta nel momento esatto in cui si spalancò. Ale era in piedi, con un asciugamano in vita, il fisico allenato in bella mostra e un'infinità di goccioline che rigavano il suo corpo. Il suo metro e novanta mi faceva sembrare una bambina, i suoi occhi verdi sembravano spogliarmi e lo vidi fissare il punto in cui la mia maxi t-shirt si era sollevata durante la notte lasciando intravedere gli slip bianchi. Abbassai subito il tessuto, lui mi rivolse uno sguardo prima di scomparire nella sua camera.
Io entrai velocemente nel bagno senza pensare troppo all'accaduto.

Poco dopo stavo guardando la mia immagine allo specchio della mia camera, la bambina che aveva messo piede in quella casa anni prima era diventata una giovane donna di un metro e settanta, le codine avevano lasciato il posto a lunghi capelli scuri come la notte che solitamente portavo legati in una treccia, il timore dei miei occhi verdi che tenevo bassi si era trasformato in forza e il verde, nonostante tutto, brillava di nuova luce. Guardai le lentiggini sul mio volto, le stesse sparse sul suo volto, quel volto che non vedevo ormai da tanti anni. Abbassai lo sguardo, la mia camicetta bianca lasciava intravedere il mio seno abbastanza abbondante, stirai con le mani la gonnellina che arrivava sopra il ginocchio, le mie gambe, lunghe e snelle, terminavano nelle amate e consumate Converse bianche. Ero, a detta di molti, una bella ragazza, io però, in quell'immagine, vedevo solo una ragazza forte, sognatrice e pronta a prendere in mano la sua vita per farne qualcosa di meraviglioso. 《Lolly, scendi, è tardi!!》la voce di mia zia mi riportò alla realtà.
《Lou, andiamo, se no poi chi lo sente mio fratello, sai che non ama arrivare in ritardo!》disse Margherita sulla soglia della mia camera.
Mi voltai a guardarla, i suoi capelli biondi e ricci, i suoi occhi nocciola, il suo grande sorriso la rendevano così bella, per me una sorella. Le sorrisi e ci avviammo in cucina.
Salutai miei zii e Leo mi abbracciò con grande entusiasmo, lui, Margherita e mia zia erano sempre allegri. Ben diverso era Ale che ci intimò di salire in auto che era di fretta. Salutammo gli altri, mia cugina si sedette dietro ed io andai di fianco a lui.
Partimmo e durante il viaggio ebbi l'impressione che Ale mi guardasse le gambe lasciate un po' scoperte dalla gonna.
Mi limita a guardare fuori dal finestrino, in attesa di arrivare a scuola.

PROMESSA - luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora