OCCHI

17 8 1
                                    

IBRAHIM
Fermo davanti al grande liceo in cui avrei trascorso l'ultimo anno mi sentivo strano, fuori posto... la mia mente vagava nel tempo e nello spazio prima che la quiete fosse interrotta dalla mia piccola tempesta a fianco.
《Fratellone tutto bene? Non dirmi che sei emozionato?!》disse Hana fissandomi.
《No, sorellina, va tutto bene 》le dissi sorridendole.
《Hana ci vediamo all'uscita, mi raccomando aspettami qui all'entrata, sai che non mi piace saperti da sola nel parcheggio!》le dissi.
《Questo tuo lato noioso non mi mancava!! Ora vado che mi aspettano le mie amiche! A dopo fratellone e bentornato!!》
Mi guardò sorridendomi prima di sparire tra la folla di ragazzi. Feci un bel respiro, staccai i pensieri ed entrai dirigendomi verso l'ufficio del preside che mi stava aspettando. Bussai e poco dopo una voce mi esortò ad entrare.
《Buongiorno preside, grazie di avermi ricevuto》
《Buongiorno, Ibrahim, sono felice di rivederti》mi disse stringendomi la mano per poi sedersi nella sua poltrona.
《Allora ragazzo perché mi volevi parlare?》
《La volevo ringraziare per avermi permesso di trascorrere un anno fuori, è stato per me un periodo intenso che mi ha fatto crescere e credo migliorare》
Il preside si sistemò meglio sulla sua poltrona per poi guardarmi e dire《Sei sempre stato un ottimo studente, diligente, serio, rispettoso e i tuoi voti sono sempre stati eccellenti quindi non avevo motivo per vietartelo. Hai seguito le lezioni on-line, hai fatto gli esami richiesti in modo puntuale e preciso. Mi fa piacere sapere che l'esperienza sia stata per te formativa. Hai grandi possibilità e potenzialità e sono certo che farai grandi cose nella tua vita!》
《Non so ancora cosa farò in futuro, per il momento voglio terminare al meglio i miei studi ma sicuramente vorrò tornare là dove ho lasciato un pezzo di cuore!》dissi con non poca emozione.
《Ti auguro il meglio Ibrahim, ma per il momento è ora che tu faccia rientro nella tua vecchia classe, ricordi dove si trova l'aula?》mi disse alzandosi.
《Sì, preside, lo ricordo benissimo, grazie ancora》dissi, gli strinsi la mano e mi avviai verso l'aula.
Arrivato davanti alla porta bussai. Dopo aver ricevuto il permesso, entrai. La professoressa mi accolse con un sorriso e mi abbracciò.
《Bentornato Ibrahim, siamo felici tu sia tornato e non vediamo l'ora di sentire le tue avventure marocchine, ma adesso siediti per la lezione》
Mi limitai ad accennarle un sorriso e mi avviai verso l'unico posto libero. 'Avventure marocchine' pensai alle parole della professoressa che sapeva molto di letteratura ma ben poco di vita. Una volta seduto, tirai fuori il materiale dallo zaino proprio quando una scia di vaniglia mi avvolse. Rimasi un momento interdetto, poi mi voltai verso destra e vidi due occhi verdi, luminosi, pieni di curiosità nei miei confronti e lì tutto si fermò. Questione di secondi, pochi secondi in cui mi parve di sentire quel calore intenso e avvolgente di casa dell'ultimo anno.

LOUISE
Eravamo finalmente davanti a scuola, pronte a tuffarci nel gioviale chiacchiericcio.
《Eccovi finalmente!! Che bellooooo!!》furono le parole prima che un uragano ci investisse. Elisa e Matthew, i miei due amici di sempre, erano di fronte a me con il loro miglior sorriso. Margherita ed Elisa cominciarono a saltare come due pazze furiose.
《Ciao bellezza, mi sei mancata》mi disse Matt abbracciandomi. Ci vogliamo un gran bene, lui è per me come un fratello, mi è stato vicino nei miei momenti bui, mi ha consolata quando il mio primo ragazzo mi ha tradita e soprattutto è sempre pronto a difendermi quando qualcuno mi offende, mi tratta come 'la figlia di nessuno'.
《Anche tu Matt! Mi devi raccontare della tua estate in Irlanda, voglio sapere tutto!》La mamma del mio amico è irlandese, motivo del suo nome, ed ogni estate vanno dai loro parenti.
《Ci sarà modo e tempo ma ora dobbiamo andare altrimenti la prof si arrabbia!》
Aveva ragione, era tardi così salutammo Elisa e Margherita che erano nell'altra sezione e ci avviammo verso la nostra aula. Una volta entrati e appoggiati i libri sui nostri rispettivi banchi non tardò ad arrivare la più amabile e simpatica delle mie compagne ovvero Jenny.
《Ben tornata piccola fiammiferaia, come stai? Hai trascorso una buona estate in campagna con la tua finta famiglia??》
La guardai malissimo ma lasciai perdere, non volevo problemi il primo giorno.
《E dimmi, piccola fiammiferaia, la tua cara mammina fuori di testa come sta?? L'hai trovata finalmente?!》
Mi fermai, la guardai dritta negli occhi, sapeva come colpirmi ma io non ero da meno. 《Tu sicuramente il tuo cervello non pervenuto non l'hai ancora trovato!!》le dissi decisa.
《Sei stata fantastica amica mia!》disse Matt dandomi una pacca sulla spalla.
Continuai a sistemare il materiale, poco dopo la prof entrò dicendoci di sederci perché aveva una notizia da darci. Ci sedemmo. Ci disse che stava per tornare un nostro compagno che era stato fuori l'anno passato. Pensai a chi potesse essere ma non riuscivo a ricordare.
《Forse è quel ragazzo marocchino, non ricordo il nome, che effettivamente l'anno passato non si è visto in classe, ma pensavo si fosse trasferito》disse Matt.
Ricordavo un ragazzino arrivato in terza che in quarta però non si fece più vedere. Avevo un vano ricordo di un ragazzino magrolino, timido, solitario. Mi risvegliai dai miei pensieri a causa di Matt che mi stava letteralmente stritolando la mano.
《Ehi, ma sei impazzito??》dissi guardandolo. Non ebbi risposta. Guardava fisso davanti a sé e allora mi voltai in quella direzione. Un ragazzo alto, ben vestito con dei lunghi pantaloni neri ed una camicia dello stesso colore era in piedi davanti alla prof. Era magro ma la camicia metteva in mostra le sue braccia toniche, muscolose. I capelli ricci, incolti... un bel ragazzo, decisamente diverso dal ricordo che avevo. Matt mi chiamò sottolineando il fascino del nostro compagno. Quando tornai a guardare dritto davanti a me non c'era più, ma una scia di sandalo attirò la mia attenzione. Mentre Matt prendeva appunti, mi voltai alla mia sinistra e li vidi, due occhi grandi, scuri e profondi come la notte, pieni di mistero e sensualità, avvolgenti... erano come due calamite. Un brivido percorse la mia schiena. Ero come in una bolla, era tutto ovattato... 《Lou mi presti la penna che la mia ha deciso di non funzionare?!》Matt mi richiamò alla realtà. Distolsi lo sguardo e quando mi voltai di nuovo lui stava prendendo appunti a testa bassa. 'Cosa diamine è successo?!' pensai, prima di ascoltare la noiosa lezione della prof.

PROMESSA - luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora