SCATTI

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《Piccola fiammiferaia perché sei qui tutta sola? Cos'è la mammina oggi non si è fatta viva??》disse una voce alle mie spalle. Ero seduta ad uno dei tavoli in legno dell'aula cercando di scacciare i tanti pensieri. Non volevo litigare. Cercai di ignorarla. Lei si avvicinò. Si mise davanti a me. Le rivolsi per un attimo uno sguardo.
《Povera piccola, stai piangendo pensando alla tua misera vita??》aggiunse. Basta! Volevo farla tacere! Mi alzai di scatto avvicinandomi minacciosa a lei. La sedia cadde facendo un sonoro tonfo.
《Cosa diamine sta succedendo qui??》riconobbi subito la voce alle mie spalle e mi fermai.
《Assolutamente nulla signorina Force, stavo giusto andando via》disse Jenny uscendo velocemente.
Mi voltai. Guardai la donna davanti a me. Non ci fu bisogno di parlare. Lei si avvicinò e mi abbracciò forte. Oltre ad essere la mia maestra di fotografia, colei che mi aveva fatto amare questo mondo, era per me un punto di riferimento, un porto sicuro.
《Louise dovresti parlare con il preside, quella ragazza così sgradevole deve smettere di fare la prepotente!》mi disse con una dolcezza infinita.
La guardai, non meritava il mio nervosismo, la mia tristezza. Dovevo reagire. Avrei pensato più tardi ai miei tormenti.
《Non si preoccupi signorina Force, è tutto a posto!》le dissi sorridendole.
《Piuttosto, ha poi fatto la mostra a Milano??》le chiesi
《Certo! Ed è stato fantastico! Uno di questi giorni ti racconterò tutto... ma adesso siediti che stanno entrando gli altri allievi! È ora di cominciare!》disse lei facendomi l'occhiolino.
《Certo signorina!》le sorrisi e mi accomodai ad un tavolino in legno in disparte, non volevo stare in mezzo a troppa gente.
Cominciarono ad arrivare altri ragazzi e ragazze di varie età e classi, il corso era aperto a tutte le classi.
Cominciai a pulire la mia macchina fotografica.
《Posso sedermi??》una vocetta squillante mi fece alzare la testa. Stavo per risponderle, ma non feci in tempo. Si sedette.
Ripresi a pulire la mia Canon.
《Mi piace molto la tua macchina fotografica! Io ho questa, una vecchia Nikon! Comincia a dare segni di resa, ma meglio di niente!!》proseguì lei con voce squillante. Non parlavo. Mi limitavo ad osservarla. Avrà avuto circa 16 anni, pelle ambrata, lunghi capelli neri ondulati, un sorriso davvero bello e due occhi scuri e vispi... due occhi che mi ricordavano qualcosa, o qualcuno.
《Comunque piacere, io mi chiamo Hana, tu chi sei??》
《Louise, piacere》il suo sorrise mi metteva una strana tranquillità. Iniziò a parlare a manetta, mi disse che di anni ne aveva 15, mi parlò dei suoi interessi, delle sue amiche che non riusciva a vedere quanto avrebbe voluto. Era un fiume in piena. Un ciclone di vitalità. Una tempesta di allegria.
Poco dopo la signorina Force iniziò la lezione. Fece un'introduzione sulle componenti della macchina fotografica. Ne illustrò ogni parte ed arrivammo ad accenderla. Si concentrò sull'uso dello zoom, sul mettere a fuoco... 'bastasse uno zoom per mettere a fuoco la mia vita' pensai accennando un sorriso. Hana non aveva ben capito, così le mostrai come fare. Mi ringraziò con un bellissimo sorriso. Poco dopo la signorina Force ci disse di fare pratica con il volto umano, lavorando a coppie, di scegliere un particolare del volto e fare alcuni scatti con diversi gradi di messa a fuoco. Hana mi guardò e mi chiese di stare insieme. Accettai. Mi rendeva tranquilla. Questo mi piaceva.
《Comincio io! Così ti faccio vedere come fare visto che l'ho già fatto e se hai qualche domanda chiedi pure!》le dissi.
《Grazie! Sei super gentile! Allora dove vuoi che mi metta e come? Cosa devo fare??》chiese frettolosamente.
Le dissi di stare tranquilla. La feci sedere davanti ad una parete bianca. Le dissi di guardare in camera e sorridere. Il suo sorriso è ciò su cui mi sarei concentrata, quel sorriso così dolce, rassicurante, abbagliante.
Feci alcuni scatti del suo volto per poi soffermarmi sul suo sorriso. Intanto le spiegavo cosa stavo facendo, lei era super curiosa. Dopo una ventina di scatti mi fermai. Era il suo turno. Mi sedetti e lei impugnò la sua Nikon. Cominciò a muoversi sicura, aveva ascoltato i miei suggerimenti e li stava mettendo in pratica.
《Hai davvero un bellissimo viso Louise!》disse
《Grazie Hana, ma tu sei molto più bella!》
《Lo dice anche il mio fratellone!》
《Persona saggia tuo fratello!》aggiunsi
《Sì, tanto saggio... e anche un gran rompiscatole!!
Risi dal modo buffo in cui lo disse. Click. Un nuovo scatto.
《Ok, ragazzi, per oggi è tutto! Lasciate le vostre macchine, questa sera svilupperò i vostri scatti. Più tardi ve ne girerò alcuni tramite mail e la prossima volta ne parleremo insieme!》 disse la signorina Force.
《Sono arrivata al momento giusto》Margherita entrò nell'aula saltellando in tenuta ginnica.
《Com'è possibile che dopo l'allenamento tu abbia ancora energie??》le chiesi.
《Cugina sono un pieno di energie, ne ho anche per te che oggi mi sembri particolarmente spenta》aggiunse guardandomi perplessa.
《Ho solo un po' di mal di testa, niente di che!》mi affrettai a dirle recuperando il mio zaino, non volevo si preoccupasse.
《Tu chi sei?!?》chiese Marghe alla ragazzina accanto a me
《Hana, piacere... collega di fotografia di Louise!!》rispose sfoderando il suo miglior sorriso.
《Piacere Hana, io sono Margherita, la sua cuginetta preferita!!》continuò indicandomi
《Beh, sei l'unica cugina che ho!!》la freddai.
《Simpaticona!! Andiamo al bar qui di fianco? Intanto scrivo a Leo! Hana la proposta vale anche per te ovviamente, sembri molto simpatica!!》propose Marghe.
Stavo per rispondere, ma non feci in tempo
《Certo! È una bellissima idea!! Così scrivo al mio fratellone di venirmi a prendere!》disse seguendoci verso l'uscita.
《Ed è carino tuo fratello?》chiese Marghe
《Sì, tanto》rispose Hana.
Ci sedemmo ad un tavolino. Tra un sorso di gazzosa e le tante chiacchiere delle due ragazze, il tempo passò velocemente. Si scambiarono perfino i numeri. Erano molto simili, entrambe allegre, vivaci... mi ci voleva! Erano riuscite a distrarmi e sorrisi.
《Eccolo! Siamo qui!》urlò Hana gesticolando.
Vidi Margherita sgranare gli occhi.
《Sì, è decisamente tanto carino! Tanto, tanto carino!》disse mia cugina.
Io ero di spalle, non mi voltai, non vidi subito. Ma non ce ne fu bisogno. Bastò il profumo intenso di sandalo che mi arrivò come un treno in fronte!
《Ciao fratellone! Ti presento due nuove amiche! Lei è Margherita e lei invece sua cugina Louise, nonché fotografa incredibile!!》Mia cugina gli strinse la mano, non parlò, si limitava a mangiarlo con gli occhi.
《Piacere, Ibrahim》disse lui con quella sua voce bassa e tremendamente sensuale. A quel punto mi voltai e i suoi occhi color notte mi stesero definitivamente! Strinsi le gambe in preda ad un fremito. Cosa diavolo mi stava succedendo?! Lo squadrai, la t-shirt e gli shorts mettevano in mostra il suo fisico tonico, allenato, le vene delle mani erano tremendamente sexy... distolsi lo sguardo e mi voltai, era troppo! Non dissi niente, fu lui a parlare.
《Ci conosciamo già, frequentiamo la stessa classe! Ciao Louise! Non sapevo amassi anche tu la fotografia!》disse mettendosi di fianco, in mezzo tra me e Margherita che intanto faceva scorrere lo sguardo tra me e lui. Il mio silenzio le sarà sembrato strano. Dovevo dire qualcosa, forza Louise!!
《Già, stessa classe. Ciao Ibrahim》dissi, incrociando i suoi occhi. Passarono alcuni secondi.
《Hana saluta le tue amiche, adesso dobbiamo andare!》
《Uffa, sei proprio un guastafeste!》disse lei prendendo il suo zaino.
《Oh noooooo!》brontolò Marghe.
《Che succede?》le chiesi.
《Leo ha avuto un imprevisto e non può venire a prenderci!》disse con tono disperato.
《Allora avviamoci alla fermata dell'autobus》le dissi.
《Vi accompagniamo noi》una voce squillante attirò gli sguardi su di lei che era la più piccola, ma decisamente la più decisa e volitiva.
《Cosa??》dicemmo io e suo fratello all'unisono.
《Cosa c'è di difficile da capire?! Mio fratello ha l'auto e voi avete bisogno di un passaggio! Due più due uguale quattro!! Easy!!》disse gesticolando in modo buffo.
《Mi sembra un'ottima idea!!》aggiunse Marghe.
Lei e Hana guardarono Ibrahim.
《Ok, andiamo!》si limitò a dire avviandosi verso la sua vecchia, quanto affascinante, Jeep.
È incredibile quanto fossero diversi lui e sua sorella, si amavano profondamente, si percepiva, nonostante le loro diversità.
Mia cugina si sedette dietro con Hana, non avevano smesso un secondo di parlare e avevo la netta sensazione che non avrebbero smesso fino all'arrivo. Salimmo tutti, io davanti, di fianco a lui. Marghe gli disse l'indirizzo e tornò a parlare con Hana.
《A te va bene se portiamo prima lei!》mi chiese Ibra.
《Sì, certo, in realtà abitiamo insieme, cioè abito con i miei zii... scusa, sto sparlando!》dissi distogliendo lo sguardo.
《Tranquilla!》pronunciò lui prima di mettere in moto.
《Allora, Louise, ti piace la fotografia?》
Rimasi un attimo interdetta, 'Mr. taciturno' mi stava parlando, forse aveva percepito il mio disagio, o forse ero solo paranoica e voleva semplicemente conversare.
《Sì, amo la fotografia!》
《Cosa ti piace?》domandò incuriosito.
《Ogni scatto racchiude la magia di un momento, una magia che resterà per sempre, non cambierà, non svanirà, non subirà i cambiamenti del tempo. Ogni scatto ti permette di cogliere ciò che gli occhi spesso non riescono a vedere...》risposi con trasporto, un sorriso spuntò sulle mie labbra. Mi voltai verso di lui e lo vidi guardarmi con un'intensità sconvolgente. Solo con uno sguardo poteva far tremare i miei sensi.
《A te invece cosa piace fare?》domandai per spezzare il momento.
《A me piace studiare! Noioso è?!》disse lui accennando un sorriso. 《Mi piace sapere, conoscere, aprire sempre più la mia mente, aprirmi al mondo...》
Ero in totale estasi ad ascoltarlo.
《...e poi mi piace il pugilato! Mi aiuta a scaricare, a liberare la mente...》si fermò dal parlare, come se la sua mente fosse lontana da lì. Lo guardai, era davvero bello!
《Siamo arrivati, o almeno credo!》disse lui
Guardai avanti, confermai e gli dissi di parcheggiare davanti al portico. Si fermò. Lo guardai. Mi guardò.
《Grazie del passaggio, Ibrahim! Sei stato molto gentile!》 Lui mi guardò facendo un semplice cenno del capo.
《Ciao Hana, ci vediamo al corso, andiamo Marghe!》
Mia cugina abbracciò Hana per poi aprire lo sportello. Feci per uscire quando le sue parole provocarono in me brividi.
《Ciao Louise, ci vediamo a scuola!》
Lo guardai, ci guardammo, poi me ne andai alzando lo sguardo e vidi Ale che passava il suo sguardo da me a lui.
《Non mi avevi detto di avere un compagno di scuola così figo!!》disse Marghe mettendomi un braccio sulle spalle.
Entrammo in casa sotto lo sguardo di qualcuno.
《Cugina che ne dici di una serata cinema io e te?? Dammi 10 minuti, faccio una doccia e arrivo! Intanto scegli il film!》urlò mentre saliva le scale.
Posai lo zaino nel grande salotto e andai in cucina. Presi un bicchiere e lo riempì d'acqua dal rubinetto del grande acquaio in cotto.
《Vedo che hai fatto nuove amicizie!》
Mi voltai, Ale era appoggiato all'isola centrale con quel suo sguardo fastidioso.
Lo ignorai e feci per andare via. Mi fermò, bloccandomi tra il suo corpo e il piano di lavoro. Sentivo il suo respiro sul collo.
《Togliti Ale!!》
《Questa mattina non sembrava dispiacerti, bambina!!》sussurrò lui.
《Non chiamarmi così e non dire cazzate!!》
《Mi hai lasciato fare, mi hai lasciato toccare questo tuo bel culetto!!》disse allungando la sua mano e palpando il mio fondoschiena.
《Basta, cazzo!!》urlai spingendolo via con tutta la forza che avevo.
《Non so quale sia il tuo scopo e a cosa tu voglia arrivare, ma non ti azzardare mai più a toccarmi!! Sei mio cugino, cazzo!!》ero furiosa. Lui rise. Cavolo aveva da ridere?!
《Siamo fatti della stessa pasta io e te e questa mattina ho avuto la conferma... il tuo farti ammirare, il tuo stringere le gambe eccitata!! continuò lui 《Io e te non siamo cugini... io e te siamo fuoco e desiderio!!》disse lui avvicinandosi di nuovo a me. Il mio fisico sembrava apprezzare il suo modo di parlarmi, ma era sbagliato, dovevo andarmene velocemente.
《Basta! Sono solo menzogne le tue!!》gli dissi.
《Qui, chi mente a se stessa, sei solo tu, bambina》furono le sue ultime parole accompagnate da una pacca sul sedere, prima di uscire di casa. Rimasi lì, le mie gambe strette, un caldo improvviso e tanti, tanti dubbi nella testa.

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