IO, TE E I NIRVANA

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L'orologio della cucina segnava le nove passate. Quel lunedì sarei entrata alla terza ora per uno sciopero. Bevevo il mio caffè guardando fuori in attesa che Matt mi venisse a prendere. Mio zio era al lavoro, Marghe a scuola perché il suo professore non aveva aderito allo sciopero e Leo in università.
《Lolly...》la voce di mia zia mi fece voltare.
Mi limitai a salutarla. Ciò che era successo il giorno prima mi aveva lasciato tanti dubbi.
《Lolly, ascolta, mi dispiace per ieri, mi hai colto di sorpresa...》disse lei, avvicinandosi.
《Tranquilla zia, volevo solo sapere qualcosa in più di mia mamma...》le dissi, aspettando una sua reazione.
《Ci sarà occasione, Lolly, ora devo andare al supermercato》disse, per poi allontanarsi ed uscire di casa.
Tornai a bere il mio caffè con sempre più 'perché' in testa.
Improvvisamente sentii una sgommata nel vialetto davanti casa. Guardai. Un grosso Suv nero si era appena fermato. Spostai la tenda per vedere meglio. Scese un ragazzo che non mi era nuovo. Quando si voltò e vidi il suo volto ricordai. Era il ragazzo visto tempo prima con Ale fuori da scuola. Non era da solo. Una ragazza le si avvicinò e anche lei non mi sembrava sconosciuta. Lui le si avvicinò, la schiacciò con le spalle all'auto e la baciò con una foga mai vista. Le sue mani finirono sul suo fondoschiena, sotto alla gonna. La stringeva, la voleva. Poi si staccò, vidi il volto di lei... non ci credevo! Era Jenny, la mia amabile compagna di scuola. Lui le disse qualcosa, lei si sbottonò i primi bottoni della sua camicetta, fino a mostrare il solco tra i due seni, non portava il reggiseno. Lui la guardava... pensai per un momento che volessero far sesso davanti a casa nostra. Assurdo!
《Non ti facevo una guardona!!》una voce alle mie spalle mi fece scattare e chiudere la tendina.
Ale si stava versando un caffè.
《Sto aspettando Matt》dissi, mettendo la tazza nell'acquario.
Ale non rispose. Bevve il suo caffè guardandomi. Poi mi si avvicinò, posò la tazzina nell'acquaio.
《Buona giornata bambina》disse, prima di darmi una pacca sul sedere ed uscire.
La curiosità mi fece spostare nuovamente la tendina. La camicia di Jenny era completamente sbottonata, un sottile strato di cotone copriva i suoi seni. Il ragazzo vicino a lei stava guardando il cellulare. Vidi uscire Ale. Salutò il suo amico che salì nel Suv. Vidi Ale avvicinarsi a Jenny, le lasciò un bacio in bocca. Con la mano spostò iI sottile tessuto scoprendo il seno sinistro di lei. Lo palpò con l'intera mano, per poi strizzare senza ritegno il capezzolo. Poi si scostò, lei salì dietro con ancora il seno scoperto. Lui si avviò verso il passeggero, non prima di guardarmi con un sorrisetto malizioso, lussurioso. Chiusi la tenda in tutta fretta. 'Che schifo' pensai.
Poco dopo arrivò Matt. Entrai nella sua panda giallo sole e fui accolta dal suo sorriso sincero e dalle sue parole.
《Buongiorno amica mia!!》Mi disse. Io l'abbracciai. Quanto gli volevo bene?! Pochi secondi dopo eravano già in strada con la musica a palla e noi che cantavano.
Entrammo in classe. Lui era già lì.
Mi avvicinai al banco. Lui alzò lo sguardo, mi guardò ed io già tremavo.
《Buongiorno Louise》 mi disse, accennando un sorriso. Rimasi imbambolata. Matt era lì, vide, capì.
《Buongiorno a te, io sono Matthew, piacere, non ci siamo mai ufficialmente presentati!》disse il mio amico stringendo la sua mano. Poi mi guardò perplesso.
《Buongiorno anche a te Ibrahim》dissi per poi accomodarmi.
《Mi devi qualche spiegazione》sussurrò Matt al mio orecchio.
Non feci in tempo a parlare che qualcuno bussò alla porta.
Entrò il preside in compagnia di un ragazzo alto, dalla carnagione olivastra, i capelli rasati, due grandi occhi scuri e un fisico decisamente tonico e allenato. Davvero un bel ragazzo.
《Interessante!》disse Matt.
Lo guardai, guardava intensamente il nuovo arrivato, lo stava come mangiando con gli occhi.
《Non sono l'unica a dover spiegare qualcosa!》gli dissi.
《Ragazzi, vi presento Romeo, negli ultimi anni ha girato vari Paesi e frequenterà quest'ultimo anno con noi, siate accoglienti e rispettosi》disse il preside prima di uscire.
Il prof gli disse di trovare un posto. Lui venne verso di noi. In quel momento Ibra si alzò e si abbracciarono stretti. Scambiarono anche qualche parola che non compresi.
《Sempre più interessante!》disse Matt.
Romeo disse qualcosa al ragazzo seduto vicino a Ibra che si alzò e si sedette in fondo all'aula così che loro potessero stare vicini. Arrivammo al termine delle lezioni. Preparai lo zaino, avevo fame e non vedevo l'ora di andare in mensa.
《Vado a presentarmi!》disse Matt
《No, cosa?! Aspetta...》provai a fermarlo inutilmente.
《Ciao! Mi chiamo Matthew, ma puoi chiamarmi Matt, benvenuto nella nostra classe》gli disse porgendo la mano.
《Ciao Matt, piacere di conoscerti! Il mio nome credo tu lo sappia già》rispose il nuovo arrivato, accompagnato da un sorriso.
《Lei è la mia migliore amica Louise》aggiunse Matt.
Si voltarono tutti verso di me.
《Piacere, Louise》dissi io, avvolta e confusa da quel maledetto profumo al sandalo.
《Molto piacere Louise》disse lui.
Per Matt, però, non era abbastanza.
《Noi stiamo andando in mensa, volete unirvi?? Ci farebbe tanto piacere!》disse.
《Non dovevamo pranzare da soli?》sussurai al suo orecchio.
《Non fare la guastafeste!》rispose.
《Certo, è una buona idea! Ibrahim vieni con noi?》disse Romeo. Lui mi guardò e le mie viscere bruciarono.
《Certo amico, oggi non devo portare a casa Hana, quindi sì, volentieri》disse, continuando a guardarmi.
Poco dopo entrammo in mensa, prendemmo da mangiare e ci sedemmo ad un tavolo. Matt era alla mia destra, Ibra davanti a me e Romeo accanto a lui, davanti al mio amico.
Matt cominciò a fare domande a raffica al nuovo arrivato e lui rispondeva senza problemi. Gli chiese dei Paesi in cui era stato, di come aveva conosciuto Ibra e tanto altro. Io ascoltava e mangiavo.
《Loquace il tuo amico》disse Ibra.
《Sì, decisamente! Potrebbe parlare per ore!》dissi, accennando una risata.
《Sei molto bella quando sorridi》aggiunse lui.
Il mio cuore perse un battito e la forchetta cadde nel piatto. La recuperai velocemente sperando che gli altri due non ci avessero sentiti.
《Come sta Hana?》chiesi per spezzare il momento.
《Hana sta molto bene!》rispose.
《È una brava ragazza, allegra, vivace... mi piace!》dissi.
《Anche tu le piaci molto》aggiunse lui.
'E al fratello?' gli avrei voluto chiedere.
《Ciao ragazzi!》salutò Elisa arrivando alle spalle. Salutò me e Matt poi si sedette vicino a me.
《Vedo che abbiamo ospiti! Che bello! Gli amici di Lou e Matt sono anche miei amici!》disse lei super euforica. Ibra e Romeo si presentarono. Erano due ragazzi davvero educati.
《Eli, mia cugina?》le chiesi.
《È andata agli allenamenti e mi ha detto di dirti di non aspettarla perché si trattiene con un'amica》rispose.
《Ok, mi porti tu Matt?》domandai.
《Vorrei, ma devo passare a prendere mia mamma e poi andremo a cena fuori》rispose lui.
《Ok, prenderò l'autob...》
《Ti posso dare un passaggio, se ti va》era la sua voce!
《Non vorrei disturbare e poi vorrai stare con il tuo amico!》dissi io.
《Io devo sbrigare alcune pratiche in segreteria, ti accompagna e poi torna a prendermi e andiamo a cena fuori come i vecchi tempo!》disse Romeo.
《Ok, allora, accetto, grazie!》dissi.
Ibrahim accennò un sorriso, mentre Matt mi strinse una coscia. Lo conoscevo, mi avrebbe tempestato di domande, ma in quel momento, per me, c'erano solo gli occhi color notte del ragazzo che mi stava di fronte.
Salutai Eli, Matt e Romeo, poi io e Ibra ci avviammo nel parcheggio. Riconobbi la vecchia Jeep. Mi aprì lo sportello.
《Prego signorina, si accomodi!》disse sorridendo.
《Grazie mille!》risposi ricambiando il suo sorriso. Una volta salito, inserì la chiave pronto a partire.
Io intanto stavo litigando con la cintura di sicurezza che si era bloccata. Maledetta.
《Aspetta, ti aiuto》disse lui avvicinandosi. Si protese verso di me. Il suo profumo mi avvolse completamente. Allungò la sua mano per cercare di sbloccare la cintura. Il suo volto era vicinissimo al mio. Mi sentivo prendere fuoco. Si protese ancora di più, il suo petto sfiorò il mio seno. Sentivo il suo respiro. Guardai le sue labbra. Resisti Louise! Pensa ad altro! Dette un colpetto più forte che fece sbloccare la cintura.
《Ecco fatto!》disse tornando al suo posto. Rimasi immobile un istante, per poi sistemare la cintura e aprire il finestrino. Avevo caldo, avevo un dannato caldo. Partimmo.
《Posso accendere la radio?》chiesi, avevo bisogno di distrarmi.
《Certo!》rispose lui.
Accesi il piccolo stereo e cominciai a cambiare le varie stazioni in cerca di una bella canzone. Dopo qualche minuto la trovai. 'Come as you are' dei Nirvana, una delle mie preferite. Alzai il volume e cominciai a cantare.
《Non ti facevo tipo da Nirvana》disse lui, quasi divertito.
《E che 'tipo' sarei???》lo guardai con aria di sfida.
《Non lo so, ti conosco appena》aggiunse lui con tono provocatorio.
《Beh, a quello si può porre rimedio!》dissi io a tono.
Lui mi rivolse uno sguardo fugace, poi alzò il volume e cantò insieme a me. Io, lui e i Nirvana. Fu bello.
Terminata la canzone, abbassai leggermente il volume.
《Allora Ibra... cioè Ibrahim...》
《Ibra va benissimo, Louise》disse lui.
《Com'è stato ritornare in un'aula, con dei compagni, dei prof noiosi e tutto il resto??》chiesi incuriosita.
《Direi tranquillo! I prof non sono poi così male, ai compagni non bado molto, sono lì per studiare, non per fare amicizia... e poi studiare non mi pesa, mi piace e me la cavo piuttosto bene!》rispose.
《Beato te! A me la scuola non fa impazzire e poi certe discipline proprio non le capisco, la trigonometria tra tutte!!》
《Beh, a questo si può porre rimedio... sono piuttosto bravo... in trigonometria!》disse sorridendo.
Frecciatina apprezzabile.
《Posso chiederti come hai conosciuto Romeo? Sembrate molto amici》chiesi incuriosita.
《Lo considero un fratello! Ci siamo conosciuti nella palestra di mio nonno. La mattina seguivo i corsi e studiavo, il pomeriggio aiutavo i miei zii nel loro market e la sera andavo nella palestra di pugilato di mio nonno. Da giovane è stato un grande pugile e ha aperto una piccola palestra in cui allenare i ragazzi del quartiere. Niente di speciale, uno stanzone con un ring usurato al centro e vari sacchi sparsi in giro. Andavo la sera per aiutarlo nelle pulizie ed ho cominciato a fare pugilato. Lì, una sera, ho conosciuto Romeo.》
L'avrei ascoltato per ore. Il suo modo composto, garbato... un vero principe.
《Signorina siamo arrivati a destinazione》disse lui fermandosi davanti al porticato.
Mi sganciai la cintura e lo guardai. Mi sorrise e io mi sciolsi un po'. Presi lo zaino appoggiato tra i miei piedi.
《Grazie!》dissi per poi voltarmi intenta ad uscire. Una mano afferrò il mio polso sinistro. Mi girai verso di lui.
《Grazie a te della compagnia》disse, poi si avvicinò lasciandomi un bacio sulla guancia. Una scossa potente attraversò il mio corpo. Rimasi immobile.
《Ci vediamo a scuola, Louise》aggiunse guardandomi negli occhi. Mi limitai a sorridere ed uscii. Non avevo parole. Non avevo saliva. Cosa diavolo mi stava succedendo?! Mi voltai e lo salutai con la mano. Poco dopo sparì.
Mi voltai. Sotto al portico due occhi verdi mi stavano guardando. Feci un respiro. Avanzai verso la porta.
《Bentornata cuginetta...》disse.
《Fottiti!!!》fu la mia risposta senza neanche degnarlo di uno sguardo.

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