𝑰𝒏𝒄𝒂𝒏𝒕𝒆𝒗𝒐𝒍𝒆
"Le parole più belle son spesso quelle non dette,
quelle che naufragano nei silenzi."
(John Keats)
Alla fine mi presentai alla festa, beninteso senza travestimenti, ma mi truccai in modo da confondermi con gli altri.
Per l'occasione, decisi di dare spazio all'estro creativo con i trucchi, realizzando una vera e propria maschera per coprire la porzione alta del volto, da tempia a tempia.
Un connubio sfumato di nero e blu intonava, all'altezza dei miei occhi, due ali di farfalla, le cui propaggini scendevano in parte lungo le guance. L'effetto finale era elegante, originale e per nulla tetro. Mi sentivo come una farfalla notturna, adatta per Halloween certo, ma anche specchio della mia anima, fragile e persa, in cerca di una luce dove trovare ristoro.
Indossai un abito con scollo a cuore, con un corpetto di tessuto argentato più aderente, mentre la gonna era di tulle nera. Un paio di calze scure e degli anfibi neri completavano il look.
«Sei stupenda» esclamò Ollie, comparsa nella mia stanza in silenzio.
Mi guardai ancora allo specchio e fui costretta ad ammetterlo. I miei capelli biondo cenere erano esaltati da quel trionfo di nero e le pupille azzurre erano zaffiri che spiccavano dal fondo della maschera.
«Sono pronta» dissi a me stessa. «Andiamo?»
🌸
Non faticai a riconoscere la villa di Matthew in fondo al vialetto.
L'edificio risaltava per il candido legno bianco e un patio enorme che incorniciava una casa meravigliosa. Osservandone la bellezza e la raffinatezza dei dettagli, compresi il senso delle parole di mia madre.
Dall'interno arrivava una musica movimentata e, non appena dentro, mi ritrovai in un turbinio di confusione, fra gente che ballava e persone che ridevano con i bicchieri in mano, mentre una luce stroboscopica si irradiava nel salone principale.
«Cavoli sapete festeggiare, nonostante tutto» fui costretta ad ammettere.
Mia sorella rise divertita. «Sottovaluti la categoria» ammiccò, afferrando una bottiglia di birra.
Mi confusi tra la folla, riconoscendo alcuni volti nonostante le metamorfosi dei mascheramenti. Ollie si fermò a parlare con Gabriel e Janet, divenuti Dracula e Mortisia per l'occasione, mentre io, dopo un cenno con la mano, mi ritrovai di fronte a un lupo mannaro che faticai a inquadrare.
«Ciao Mia» esclamò contento.
Lo guardai confusa.
«Sono Micheal» sghignazzò, fiero del suo travestimento.
Mi sorprese con quelle orecchie da lupo e la barba naturale che ha aveva fatto crescere per tingerla di un marrone intenso. Le zanne applicate erano un eccezionale tocco di classe.
«Sei bellissimo» commentai stupita. «Come hai fatto?»
«Esperienza e dedizione» disse fingendosi serio, mentre mi allungava un bicchiere.
Nella testa mi tornò l'immagine di Colin che mi passava una bibita drogata e mi costrinsi a rifiutare. Micheal non sembrò farci caso per fortuna. Mi separai comunque da lui per ritrovare Ollie, ma c'erano fin troppe streghe nella sala e la maledissi per non aver scelto qualcosa di più riconoscibile.
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Il giuramento della libellula
ChickLitIN REVISIONE Dopo due anni lontana da casa, Mia Nolton è decisa a conquistare il suo posto nel mondo. Ma ricostruire il rapporto con sua sorella non è semplice e l'incontro con il migliore amico di lei sembra destinato a complicare le cose. La stra...