10.NATHAN

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La sua espressione in questo momento è per me puro appagamento, molto meglio di un orgasmo.
Da una parte non sa se prendermi sul serio, dall'altra muore dalla voglia di scoprirlo.
Prendo le corde ed inizio a legarle ad un albero.
<< Ti sei ammutolita tutto di un tratto?>>, sento il suo battito cardiaco anche a distanza.
<< Il tuo cuoricino dovrebbe rallentare altrimenti ti verrà un infarto ed io non sono proprio nelle condizioni adatte per aiutarti>>.
<< Che cosa stai facendo?>>.
<< Mi sembra ovvio in realtà>>.
<< Ti affascina davvero questo mondo?>>.
<< A te no?>>.
<< No, cioè io...>>
<<  Non praticherò Bondage con te Nathan, sappilo>>.
<< Anche solo il pensiero di avvicinarmi mi inorridisce>>.
<< Ne sei proprio sicura Emma?>>.
<< Più che sicura, ora riportami indietro>>.
<< Prima cosa, Emma, io non prendo ordini da nessuno, seconda cosa...>> mi avvicino a lei e le metto una mano in mezzo alle cosce.
<< Il tuo corpo ti sta tradendo>>.
Di risposta lei mette una mano sul rigonfiamento dei miei jeans.
<< Anche il tuo Nathan>>.
Se ho capito una cosa di lei è che odia essere messa all'angolo.
<< Qui ti sbagli, io non ho mai negato di volerti scopare>>.
Prova a formulare qualcosa, ma ciò che esce dalla sua bocca sono solo farfugli e gemiti. Si sta facendo palpare un seno e non sta più negando il suo stato di eccitazione. Questa mia ultima frase deve averla davvero spiazzata tanto che senza nessun freno allarga le gambe.
<< Allora scopami, leviamoci il pensiero>>.
<< Non si torna indietro da questo poi. Dopo che ti avrò scopata come si deve, nessuna parolina dolce, nessuna coccola post sesso, nessun contatto. Niente di niente>>.
<< Sarai tu a venirmi a cercare. Non riuscirai a dimenticarmi tanto in fretta>>.
Subito dopo comincia a sbottonarsi la camicia, si leva la gonna rimanendo così in intimo. Le mie aspettative sono pienamente soddisfatte.
Si siede sul cofano della mia auto invitandomi ad avvicinarmi.
Non me lo faccio ripetere due volte, mi metto fra le sue gambe e comincio a toccarla, dappertutto.
Ammetto di aver immaginato questo momento tante volte, da solo sotto la doccia.
Emma si alza e comincia a sbottonarmi i jeans, si abbassa all'altezza del mio cazzo e inaspettatamente lo prende in bocca. È una sensazione inebriante, finalmente la sua bocca fa qualcosa di utile. Il mio battito sale alle stelle quando mi rendo conto che si sta toccando. Le raccolgo i capelli in una coda ed aumento il ritmo fino a svuotarmi completamente dentro di lei. Trasuda eccitazione da tutti i pori.
La prendo dai fianchi e la giro, sbattendo violentemente il suo petto sul cofano dell'auto. Entro dentro di lei, ripetutamente, i suoi gemiti si uniscono ai miei, in una meravigliosa sinfonia. Stuzzico il suo clitoride portandola all'estremo e poi vengo anche io. È appagata e senza fiato. Sta cercando di dirmi qualcosa, ma non glielo permetto.
<< Non ci pensare troppo, vestiti>>.
Mi infilo velocemente i jeans e decido di aspettarla in macchina.

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