Capitolo 8

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Eva pov

"Dai nonno!" scoppio in una fragorosa risata.

Il nonno inizia a farmi il solletico e scoppio a ridere più forte di prima.

Stavamo giocando ad acchiapparella, ci stavamo inseguendo fino a quando lui è riuscito a prendermi.

Papà spesso è fuori per lavoro, così anche la mamma, per questo i nonni sono sempre con me.

Voglio tanto bene ad entrambi, ma col nonno ho un rapporto più speciale, ci capiamo meglio.

Sono tanto felice di avere una persona buona come lui nella mia vita.

Non mi giudica mai, gioca sempre con me. Ed è così con tutti.

L'altro giorno però, stavo andando in cucina perché lì avevo lasciato il mio pupazzo, e ho visto il nonno e la mamma parlare a bassa voce, non riuscivo a capire quel che dicevano ma percepivo una certa tensione.

Penseranno che non lo abbia notato perché sono piccola, perché ho solo sette anni, ma sono più sveglia di quanto pensino.

Appena sono arrivata io si sono zittiti, cupi in volto.

Vera mi ha detto di cercare di scoprire cosa si stavano dicendo, sempre la solita impicciona, Mika con un'alzata di spalle ha detto di farmi i fatti miei, per poi propormi di giocare con le bambole.

"Dai, devo preparare da mangiare per pranzo" si stacca leggermente, smettendo di farmi il solletico.

Gli sorrido, correndo dietro di lui in casa.

Mentre prepara da magiare gli sto attorno, tartassandolo di domande. La nonna ride, mentre cuce vicino al camino.

Ho il cuore colmo di gioia, sento che potrebbe traboccare da un momento all'altro. E voglio esprimerla, voglio esprimere la felicità che sto provando.

"Ti voglio tanto bene nonno" la mia voce piccola risuona sopra il crepitio del fuoco.

Non c'è frase più perfetta, per dimostrare tutto ciò che provo in questo momento.

Il nonno mi sorride mentre mescola la pasta.

"Anche io".

🎻🎻🎻

Philip pov

"Quante probabilità c'erano?" guardo accigliato il mio amico.

"Poche" fa una smorfia.

Possibile che lui e Vera si incontrino ovunque?

Me ne sto per uscire con una frase filosofica sul destino quando Logan spalanca la porta del bar.

Guardo il bancone e trovo Eva intenta a fissarmi con quei suoi grandi occhi blu.

Balbetta un saluto e si sistema i capelli in imbarazzo.

Che cos'ha?

Ci avviciniamo, Logan si guarda attorno circospetto.

Alzo gli occhi al cielo capendo il motivo delle sue occhiate: "È solo una ragazza, non ti mangia mica. So che non sei abituato ad approcciare con il genere femminile, però-".

Mi tira una leggera gomitata sul fianco: "Ha parlato il playboy".

Spalanco la bocca con fare teatrale indicandomi il viso: "Chi non si innamorerebbe del mio bel faccino?".

Mi sorride, e sono molto fiero di me stesso per avergli strappato una risata.

A pochi passi da noi, una ragazza dalla pelle scura accanto alla sua amica attirano il mio sguardo.

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