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La pioggia batte sul cruscotto dell'auto, la sento prima di riuscire ad aprire gli occhi

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La pioggia batte sul cruscotto dell'auto, la sento prima di riuscire ad aprire gli occhi. Sono stesa sul sedile reclinato dell'auto di Evan e lui guarda fuori, con la sigaretta stretta tra le labbra. Ho le gambe sollevate contro la plancia di plastica.

Mi alzo di scatto e cerco di aprire lo sportello. È bloccato.

«Sapevo esattamente le mosse che avresti fatto appena sveglia, Sammy» ride lui. La sigaretta gli balla sul labbro inferiore e mi riporta alla mente ricordi che avevo cercato di sommergere sotto la mia nuova felicità.

«Apri l'auto».

«Siamo sul ciglio di un dirupo». Si volta a guardarmi divertito. «Ho dovuto portarti in braccio fino all'auto per la botta che hai dato contro lo scoglio. Non voglio farti del male, lo sai. Non ho mai voluto». Allunga una mano nella mia direzione, ma non la afferro. Voglio solo tornare a casa.

Voglio che Michele torni a casa. Voglio la sua mano protesa verso di me, non quella di Evan.

«Ev, portami a casa».

«Certo» ribatte lui avviando il motore. «Sei qui solo per capire che ci sono, Sam. Potrai contare su di me, quando loro ti deluderanno».

Mi scappa uno sbuffo infastidito. «Non sai di cosa parli. Non sono più una bambina, Ev. Tu aiutavi mio padre a prepararmi per... quello. Tu...» Scoppio in lacrime, anche se non dovrei. Il passato torna a bruciare. Gratto le cicatrici sui polsi con forza, finché le unghie non lasciano solchi rossi sulla pelle.

Lui inchioda sulla strada deserta, sferzata dall'acqua. Mi blocca le braccia. «No, Sam». Sul suo volto traspare una disperazione infinita e la tentazione di consolarlo, di abbracciarlo diventa per me insopportabile. Siamo figli di quella miseria. Entrambi. «Ricordi chi c'era quando ti sei fatta quelle? Lo ricordi?»

Mi lascia di colpo le braccia e riparte. Piccoli torrenti corrono ai lati della carreggiata. «Ricordi cosa sei stata per me? Non ho mai voluto che Frog ti facesse quello che ha fatto, ma restarti vicino era l'unica cosa che potevo fare. Era potente, Sam, come diventerò io. E allora non avrai più nulla di cui avere paura. Ti proteggerò da ogni cosa».

Scuoto la testa cercando una calma che mi pare impossibile. «Non puoi proteggermi da ogni dolore. Ora però sono forte, ed è grazie alla famiglia che mi ha adottato, è grazie a Michele, che ha preso quel poco che restava di me ed è riuscito a vedermi per quella che sono davvero».

Il lampo di rabbia che si accende negli occhi di Evan mi dice che ho sbagliato a parlare di lui. «Quindi si chiama così» sibila.

Resto in silenzio.

«Non l'ho visto quando sono venuto da voi. Dov'è?»

«All'università». Mi mordo un labbro.

«Via da casa. E tu, piccola Sammy? Sei già sola?» Mi lancia un'occhiata in tralice, sa dove e come colpire. «Sai stare tutta sola? Senza il tuo principe azzurro, in quel grande castello bianco? Quanto ci metterai a impazzire? Chi raccoglierà i pezzi? Chi fermerà le tue mani quando desidererai auto-distruggerti?»

FALL IN WITH YOU (FIWY 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora