3. Let the war begin my dear

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Non faccio caso al fatto che sono come minimo tre metri distanti da noi due

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Non faccio caso al fatto che sono come minimo tre metri distanti da noi due. Entro in classe senza problemi e insieme a Callie prendiamo i posti della penultima fila, che si trovano affianco a una finestra enorme.

La porta dell'aula si apre, alzo la testa e noto che le due sorelle si stanno dirigendo verso i primi banchi con dei sorrisi strappati nei loro visi perfetti.

Sono bellissime entrambe, hanno poche differenze tra una e l'altra perciò è facile confonderle.

Riesco a cogliere comunque il piccolo sguardo che mi hanno rivolto sempre con un sorriso in faccia.

Non le capirò mai queste Lopez, ne sono più che certa.

In poco tempo la calsse è stra piena di alunni e per ultima, anche se in ritardo di cinque minuti arriva una professoressa dall'età di circa 40 anni, ha i capelli raccolti in uno chignon senza nemmeno un capello fuori posto, il suo viso è abbronzato ed ha un neo sopra la bocca rossa ciliegia mentre occhi sono color caramello.

Indossa una giacca nera abbinata alla gonna che le arriva fino al ginocchio, essi hanno dei bottoni grigi che rendono il tutto più elegante.

Infine ha dei tacchi argentati e una borsa molto ampia marrone, circa il colore delle sue iridi.

«Benvenuti a tutti, io sono la professoressa Adele Di Lorio, insegno storia della moda. Da quest'anno vi insegnerò anche la seconda lingua obbligatoria dell'università: l'italiano. Infatti vengo dall'Italia, come già si può capire dal cognome.»

Ha una voce decisa e squillante, una di quelle che se ti dice che devi fare una cosa, la farai e anche meglio di quello che pensi.

Solo dal suo sguardo puoi cagarti adosso dalla paura.

Infatti non mi stupirei se una di noi avesse i pantaloni sporchi e puzzolenti di merda.

Dalla sfiga che ho, potrebbe capitare a me.

Intanto stiamo facendo un giro di nomi, parlando di cosa ci piace fare e raccontare un po' noi stessi.

Quando tocca a me, mi alzo in piedi come hanno fatti tutti gli altri e inzio a parlare un po' di me.

«Io sono Maybel Bailey ho ancora diciassette anni, il 3 dicembre ne compio diciotto. Sono stata dimessa da poco dall'ospedale poiché ho avuto un incidente e sono stata in coma per tre anni. Fino a tre settimane fa ero ancora nel letto a dormire» Prendo un lungo respiro e continuo.

Può sembrare, ma non è facile parlare di una cosa molto grave che ti è successa da poco.

«Come causa dell'incidente ho perso la memoria, non ricordo niente di niente.
Ora che ho passato molti giorni a casa con mia madre e mia sorella mi hanno raccontato tutto e di più, ma non sono ancora del tutto completa. Avrò bisogno di molte altre informazioni, ma ciò non significa che ho dimenticato tutto gli argomenti. Anzi ogni mattina mi sono alzata per arrivare giusto nel programma in cui dobbiamo essere certi di sapere» Un grande applauso parte prima dalla parte della professoressa che dopo incita anche gli alunni ad applaudire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 25 ⏰

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Rediscovered Destinies: verità nasconte da menzogneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora