L'Occhio della Saggezza

Prologo

New York non dormiva mai. Le luci della città brillavano come stelle cadute, e il rumore incessante delle strade era una sinfonia di vita e caos. Una figura solitaria camminava con passo deciso lungo la Fifth Avenue cercando di passare il più inosservata possibile. Aiden Harris sorseggiava il suo bicchiere di wiskey mentre guardava fuori dalla finestra del suo attico. Perso nei suoi pensieri non sentì la porta venire aperta e la figura avvicinarsi. Una mano gli bloccò la gola facendo scattare i suoi istinti di sopravvivenza. L'aggressore era forte, troppo forte. Prima che potesse reagire, l'aggressore lo colpì con un colpo preciso alla gola, tagliando la carotide il sangue schizzò ovunque. Con una calma da far accapponare la pelle l'assassino intinse un dito della mano guantata di pelle nera nella pozza di sangue impegnandosi a tracciare un antico simbolo greco sul muro  un segno che avrebbe confuso e spaventato chiunque avesse trovato il corpo.  L'ombra frugò  tra gli effetti personali di Harris, cercando un amuleto d'oro che sapeva essere nascosto lì. Lo trovò nella tasca interna della giacca della vittima e lo prese guardandolo con occhi lucidi di desiderio. Prima di andarsene, l'assassino sistemò la scena per far sembrare che ci fosse stata una lotta. Rovesciò mobili, infranse vetri e lasciò impronte false per depistare gli investigatori. Poi, con la stessa silenziosa precisione con cui era entrato, uscì dall'attico e scomparve nella notte, lasciando dietro di sé solo caos e morte.