Capitolo 4

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Strecatto's p.o.v.

-Dieci giorni dopo-

Addentai un cornetto e salutati Anna correndo fuori dall'appartamento.
Era sempre così quando avevo un appuntamento importante.
Il professore di scienze finalmente ci aveva dato una data per conoscere i ragazzi del gemellaggio.

Mi ritenni fortunato, già ne conoscevo uno ma le probabilità di finire con lui erano minime.
Il prof. ci aveva detto di vederci dieci minuti prima dell'inizio delle lezioni in un'aula dell'altro istituto.
Non ci ero mai entrato e avevo chiesto a Cicotobbi di portarmi all'aula, in cambio io lo avrei svegliato presto per evitare che facesse tardi.

Mentre quasi correvo verso casa sua decisi di chiamarlo.
Squillava.

<<Pronto?
<<Cico buongiorno, ci sei, sono quasi sotto casa tua!
<<Stai scherzando?
<<No..?
<<Cazz- vabbè Strecatto sbrigati io sono giù!

Attaccò.
Ormai un minimo lo conoscevo: si era svegliato ora. Andai sotto casa sua e aspettai pazientemente.
Da quando lo avevo aiutato con la casa sulla Vanilla non avevamo avuto nessun altro momento da soli, soli, ci eravamo scambiati qualche messaggio ma niente di più che si distaccasse da cose che fanno due semplici conoscenti.
Quando stavamo tutti insieme ci scambiavamo qualche sguardo e basta.
Un paio di messaggi per l'organizzazione di oggi.
Non mi dispiaceva, insomma sono un tipo timido e riservato ma l'imbarazzo in alcuni momenti è fastidioso.

Sentii il portone aprirsi e vidi Cicotobbi
con i capelli arruffati e due borse sotto gli occhi.
Aveva una maglietta nera e dei pantaloni larghi, dei cargo jeans con due tasconi sulle gambe, lo zaino in spalla.

"Buongiorno Strecazzo" disse.
Neanche gli risposi.
"Andiamo."
C'era tra di noi una strana intesa anche se ci conoscevamo da poco e per niente, che mi piaceva. Mi sentivo a mio agio, tanto da voler conoscere di più quel ragazzo con i capelli rossi e neri.

"Aaaalloora, come hai dormito?" chiese lui.
Era un tipo espansivo, cosa che avevo appurato durante questi ultimi giorni.
Oltre che quel poco con me, aveva stretto anche con Piadina e Alexandro e spesso li trovavo su T.S. insieme.
"Abbastanza bene" risposi, tralasciando il fatto che dovetti correre sotto casa sua per venirlo a prendere.

Spesso Anna andava a casa di Lyon, poiché era quasi sempre libera e i due potevano avere un po' di intimità che non avevano mai: erano come la mamma e il papà del gruppo quindi tutti gli stavano appiccicati.
Quando succedeva io e Cicotobbi tornavamo insieme, lo avevo accompagnato un paio di volte ma poi si era sempre offerto lui di accompagnarmi.
Così aveva iniziato a parlare di più, lo
aveva trovato estroverso ma anche serio e riservato per certi versi.
Alcune cose non gli si potevano chiedere o diventava freddo e distaccato, proprio com'era successo quando Giorgio gli chiese se avesse una sorella o un fratello.

"Dobbiamo andare nell'aula 47, sta al quarto piano" disse lui.
Annuii determinato.
Poi mi venne un dubbio che riguardava il mio ex. Non mi aveva mai detto la sezione in cui si trovava.
"Ma per caso conosci un certo Leonardo Casetti?" chiesi.
Guardai verso Cicotobbi che sembrava concentrarsi per ricordare i nomi.

"Si, sta nella mia stessa classe" affermò.
Perfetto.
"Perché lo conosci?"
Adesso era lui a guardare me.
Portai lo sguardo avanti.
"Diciamo che è un vecchio amico."
Chiusi il discorso così, o meglio pensai di averlo chiuso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 23 ⏰

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