《Buongiorno bambina》sussurrò Ale alle mie spalle.
Mi abbracciava. Mi teneva stretta. Quando era così dolce mi faceva impazzire!
《Grazie Ale》dissi.
Lui baciò i miei capelli, accarezzando con la mano la mia gamba nuda.
《Non mi devi ringraziare!》sussurrò.
《Ho pensato alle tue parole...》dissi.
Mi voltai con la schiena sul materasso e lo guardai.
Lui era su un fianco, appoggiato sul gomito.
Mi guardava.
《Credo tu abbia ragione!》dissi.
《A cosa ti riferisci?》chiese, accarezzando il mio viso.
《Non bisogna avere legami di sangue per volersi bene, per sentirsi di famiglia!》dissi.
Lui fece scivolare via la sua mano.
Alzò il busto, si mise a sedere.
《Che vuoi dire Louise?》
《Che in questi anni si è comunque creato un bel legame tra di noi... nonostante la tua aria da stronzo approfittatore... non siamo cugini di sangue, ma è come se lo fossimo!》dissi. Volevo fargli capire che apprezzavo il suo aiuto, che provavo affetto per lui.
La sua espressione cambiò.
Si alzò.
Cominciò a rivestirsi.
《Vestiti Louise! Ti porto a casa!》disse perentorio.
《Che ti prende??》chiesi.
Non rispose.
《Ale cos'hai?? Che ti prende??》riprovai.
《Mi prende che è tardi e non mi va... di ascoltare le tue cazzate!!》disse a bassa voce.
Non abbastanza per non farsi sentire.
《Cazzate?》
《Louise muoviti! Ho diversi impegni... e tu non rientri tra questi!!》aggiunse lui.
Perché faceva così?! Non capivo!! Che cosa avevo detto di sbagliato?!
Feci come disse.
Indossai i vestiti della sera prima chiedendo di poter tenere la felpa viste le condizioni del body. Non rispose. Lo presi come un sì.
Poco dopo eravamo davanti casa. Non spense il motore.
《Tu non vieni?》chiesi.
《No!》rispose senza neanche guardarmi.
《Ale...》sussurrai.
《Ciao Louise!》disse continuando a guardare avanti.
Stringeva il volante. I suoi occhi erano assottigliati. Era nervoso. Arrabbiato. Non ne capivo il motivo.
《Grazie ancora! Ciao!》dissi.
Poi scesi dall'auto.
Neanche il tempo di chiudere lo sportello che se ne andò.
Entrai in casa senza fare rumore.
Arrivai in camera.
Mi tolsi i vestiti e indossai una sorta di pigiama.
Andai a letto triste e dolorante.《Louise??》urlò Marghe entrando nella mia camera.
《Buongiorno》dissi.
《Come stai??? Ale mi ha scritto ieri sera...》
《Bene, Marghe, sto bene... ho solo esagerato con il bere e tuo fratello mi ha evitato di dover fare una brutta figura con... gli zii!》risposi mettendomi a sedere.
Il pigiama copriva le parti martoriate del mio corpo.
《Bene! Mi fa piacere!》disse lei.
《A te com'è andata? Sei rimasta a parlare con Amir?》domandai.
《Sì... è un bravo ragazzo, molto gentile, non beve alcool, come me... e poi... non è mai stato con una ragazza, ha detto che si donerà solo alla donna della sua vita! È così romantico!!》disse lei con aria sognante.
《Direi che vi siete trovati molto bene... insieme!》
《Abbiamo molte cose in comune... ma basta pensare ad Amir! È un buon amico! Ho bisogno di un caffè!》disse per poi uscire.
Mi alzai, i lividi sul fianco mi facevano male. Perché mi avevano aggredita? Cosa volevano da me? E perché Ale si era comportato così? Mi scoppiava la testa. Presi il mio cellulare. Era ancora spento. Bene, non volevo sentire nessuno.
Indossai un paio di leggins ed un maglione di lana che arrivava a metà coscia. Poi scesi. Avevo bisogno di un caffè.
《Buongiorno》dissi.
《Buongiorno tesoro》rispose Mirta.
《Ti va un po' di torta di mele?》
《Volentieri... zia》le dissi.
Mangiai un po' di torta e bevvi un buon caffè.
《Io esco e non ci sono a pranzo!》disse Marghe indossando un cappottino.
《Con chi esci tesoro?》chiese sua mamma.
《Con... un amico di scuola!》rispose.
《E come si chiama?》
《Romeo... è arrivato quest'anno, è in classe con noi! È un bravo ragazzo... ora devo andare! Ciaoooo》disse Marghe prima di scappare letteralmente.
《Un amico... adesso si dice così?! Tu che programmi hai?》
《Compiti e relax! Magari più tardi faccio una passeggiata!》dissi io. Poi salutai e andai in camera. Andai alla scrivania e iniziai a fare i compiti. Dopo un paio d'ore avevo terminato.《Louise?》mi chiamò mia zia.
《Dimmi...》
《Giù c'è Matt...》
《Fallo salire!》dissi subito. Avevo bisogno di un suo abbraccio. Avevo bisogno di un amico.
《Lou?》disse lui entrando.
《Che ci fai qui?》chiesi.
《Hai il telefono spento da ieri e volevo sapere come...》
Lo guardai e lo abbracciai forte.
Lui ricambiò stringendo le sue braccia intorno al mio corpo.
《Ahi!》mi lamentai.
Mi guardò perplesso.
《Che succede??》chiese.
《Nulla...》
Lui prese i lembi del maglione e lo alzò scoprendo i lividi.
《Che cazzo ti è successo??》chiese con sgomento.
Iniziai a piangere, lui mi abbracciò con maggiore delicatezza.
Poi chiuse la porta, mi portò sul letto.
《Raccontami tutto!》disse stringendo le mie mani.
Gli raccontai l'accaduto nei minimi particolari fino al punto in cui mi lasciarono sola nel vicolo.
《Louise è terribile!! Mi dispiace così tanto!! Quei due sono pericolosi!!》disse.
《Matt perché ce l'hanno così tanto con me ??》chiesi.
Lui rimase in silenzio per qualche istante, poi parlò.
《Elias mi ha confidato una cosa...》disse abbassando lo sguardo.
《Cosa????》chiesi.
《Il giorno in cui Ibra, dopo aver saputo cosa ti era successo, è uscito di casa... bhe... lui, Romeo ed Elias sono andati a cercare...》
《Peter?! Matt cos'è successo??》
《L'hanno trovato... era in un posto poco raccomandabile, Ibra si è scagliato su di lui, ha sfogato la sua rabbia su di lui, mentre Romeo ha dato fuoco al suo Suv》disse.
Il sangue si gelò nelle mie vene! Non ci credevo! No, non poteva essere!
《L'incendio... il ragazzo ferito... l'auto bruciata... sono stati loro?!?》dissi.
《Sì, Louise...》disse.
《Credo che quel Peter si voglia vendicare...》aggiunse.
《Matt, lui ha detto che quello di ieri sera era un avvertimento... ha detto che io e il tipo che mi scopo pagheremo... Matt farà del male anche a Ibra????》dissi nel panico.
《Non lo so Louise, dobbiamo fare attenzione... e sperare che vada tutto per il meglio!》disse preoccupato.
《Louise... ieri sera come sei tornata a casa?》chiese.
Lo guardai.
《Ho provato a chiamare Ibra, due volte, ma non mi ha risposto... e allora ho chiamato...》
《Chi?》
《Ale》dissi abbassando lo sguardo.
《Lui mi ha portata nel suo appartamento, si è preso cura di me... poi, poco prima dell'alba, mi ha portata qui》aggiunsi.
《Di nuovo lui... Louise cosa provi per lui?》domandò lui in modo molto diretto.
《Cosa?? Niente Matt! È mio cugino, è di famiglia!》risposi.
《Non è tuo cugino... e ogni volta c'è lui... Louise sei sicura di amare Ibra??》
《Sì, Matt! Lo amo!》
《E perché hai ancora il cellulare spento e non sei con lui adesso?》chiese.
《Perché non voglio che si preoccupi e che faccia un'altra cazzata!! Ha altro a cui pensare!!》dissi.
《Ma tutto questo riguarda anche lui! Peter ha minacciato anche lui!》
《Lo so, Matt!! Perché deve essere tutto così difficile?!? Sono stanca!!!》dissi.
Mi abbracciò.
《Stai tranquilla Lou, in qualche modo ne usciremo!! Te lo prometto amica mia!!》disse lui.
《Lo spero Matt, lo spero!》
《Forse dovresti accendere il cellulare... ti starà cercando! Sarà preoccupato!》
Aveva ragione.
Accesi il telefono.
Avevo alcuni messaggi di Ibra che mi dava il buongiorno, che mi chiedeva dove fossi, perché avevo il cellulare spento. Era preoccupato.
Gli scrissi un messaggio."Buongiorno! Mi sono svegliata poco fa, ieri sera ho esagerato con l'alcool... ti va di passare? Magari facciamo un giro da qualche parte."
"Tra mezz'ora sono da te!"
Salutai Matt chiedendogli di tenere per sé ciò che gli avevo confidato. Poi andai a fare una doccia.
Mezz'ora dopo ero nel portico.
Quando vidi arrivare la sua auto il mio cuore cominciò a battere velocemente.
Si fermò davanti a me. Non scese.
Andai da lui. Chiuso lo sportello, dopo essermi seduta, lo guardai.
《Ciao...》dissi.
Lui guardava avanti. Anche lui.
《Ti va di andare al laghetto?》chiese.
《Certo!》dissi.
《Bene》aggiunse lui, per poi partire.
Il viaggio fu silenzioso.
Arrivammo. Lui scese e si avvicinò al lago. Prese posto su una panchina sotto ad un bellissimo e gigantesco albero.
Mi avvicinai a lui.
《Ibra... 》gli dissi.
Si voltò verso di me.
《Mi dispiace non essere riuscito a venire ieri sera... mi dispiace non aver sentito le chiamate... scusami se ti ho trascurata negli ultimi giorni!》disse.
Si stava scusando.
Ho spento il cellulare, mi sono ubriacata, ho dormito abbracciata ad un altro ragazzo e lui si stava scusando.
Non lo meritavo. Ma lo amavo troppo. Ero egoista.
《Scusami tu, amore, ieri si è scaricato il cellulare... non ho pensato che potevi essere preoccupato! Mi dispiace!》dissi.
《Sapere che hai esagerato con l'alcool non mi fa piacere... saperti in mezzo a tanti uomini non mi fa piacere... ma mi fido di te Louise! Ci siamo promessi amore, rispetto e sincerità! Io rispetto la nostra promessa!》disse.
Quanto poteva essere meraviglioso.
《Baciami Ibra... ti prego!》
《Non pregarmi Lulu》disse.
Poi mi baciò.
Un bacio lento, dolce, pieno d'amore.
《Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma ce la faremo Louise!》disse lui.
Lo baciai.
《Ho voglia di te...》gli sussurrai.
《La mia piccola Lulu》disse sorridendo.
《L'ultima volta al mare è stato fantastico!》dissi.
《Vero... è stato bello!》
Sembrava che la cosa non gli interessasse più di tanto. Possibile che lui non avesse voglia?!
Mi misi a cavalcioni su di lui.
《Tu non hai voglia? Non vuoi prendermi, qui, ora??》chiesi con fare malizioso.
《Lulu qui ci potrebbe vedere qualcuno!》
《Bhe, questo rende tutto più eccitante!》dissi strusciandomi su di lui.
Ero indolenzita, ma avevo bisogno di fare sesso con il mio ragazzo. Mi avrebbe aiutato a non pensare.
《Louise, basta... non è il caso!》disse lui.
Mi alzai.
《E quando lo sarebbe?? Ci vediamo talmente poco!! E poi da me ci sono i miei zii... casa tua non è pensabile... quale sarebbe il posto e il momento giusto??? Vorrei solo fare l'amore con il mio ragazzo, chiedo troppo??》urlai.
Ero stanca di tutto! Non ce la facevo più!!
Lui mi guardò. Poi si alzò e si avvicinò.
《No, non chiedi troppo Louise... ma non si può sempre avere ciò che si vuole, quando si vuole... e poi l'attesa aumenta il desiderio e la prossima volta sarà ancora più bello!》disse lui.
Lo guardai. Scelsi di chiuderla lì. Avevamo esigenze diverse.
《Voglio andare a casa, devo studiare!》dissi per poi avviarmi all'auto.
《Louise non fare la capricciosa!》disse lui.
Mi stavo infuriando. Mi veniva da piangere dal nervoso.
《Voglio tornare a casa!》dissi nuovamente.
《Possiamo restare un altro po'... non devo scappare al lavoro o...》
《Per una volta sono io ad essere impegnata!》dissi per poi salire in macchina.
Mi raggiunse.
《Louise perché fai così?! Possiamo fare altro, goderci il tempo insieme non per forza facendo...》
《Ibra, per favore, voglio tornare a casa》
《Ok...》
Durante il tragitto non parlammo.
Arrivati davanti casa, fermò l'auto.
《Louise parlami! Non merito questo!》disse.
《Ibra, sono stata bene, ma ho un sacco di compiti da fare e poi ho ancora un po' di mal di testa... tutto qui! Ci vediamo a scuola!》
Si avvicinò e mi lasciò un dolce bacio sulle labbra.
Amavo quel ragazzo, tantissimo... ma eravamo molto diversi.Era tutto così complicato!
Gli sorrisi ed entrai in casa.
Andai in cucina per bere dell'acqua.
Vidi un biglietto dei miei zii, erano usciti per cena.
Margherita non sarebbe rientrata prima di sera.
Ero sola. Bene.
Andai in camera, indossai una comoda tuta grigia.
Poi scesi nuovamente.
Accesi la TV. Un canale a caso, poco importava.
Presi posto sul divano.
Il cellulare iniziò a vibrare.
Era Ibra.
Non risposi.
Chiamò di nuovo.
Io di nuovo non risposi.
Mi arrivò un messaggio."Louise, io passerei la mia vita a fare l'amore con te, ma possiamo vivere il nostro tempo insieme anche in tanti altri modi... c'è momento e momento... oggi avevamo bisogni diversi, può succedere ma, per favore, non mi tenere fuori. Mi manchi mia dolce Lulu! Ti amo 🖤"
Non avevo la testa per questo adesso.
Speravo, con lui, di mettere a tacere i miei pensieri, invece, ora, ne avevo di nuovi.
Non risposi. Spensi il telefono.
I miei occhi si chiusero.'Mamy, mamy...
Shhhhh, fai silenzio!
Mamy urla
Stai qui, buona, zitta
Mamyyyyyy
Non urlare piccola
Vai viaaa
Aiutooooo
Viaaaaa...'
STAI LEGGENDO
PROMESSA - luce
RomanceUn passo dopo l'altro, i suoi piedi che toccavano il nudo asfalto e ad ogni passo sembravano bruciare, ogni passo era come fuoco che sentiva espandersi in ogni sua fibra... nonostante la pioggia scrosciante. Lo sguardo alto, dritto davanti a sé come...