Crescere nell'Italia degli anni '30

21 5 0
                                    

Nello scorso capitolo ho parlato di come il fatto che Nico venga dal Veneto e da Venezia in particolare sia significativo, questa riflessione invece riguarda come l'essere cresciuto nell'Italia degli anni '30 probabilmente ha avuto un qualche effetto su di lui.

Essendo vissuto negli anni '30, Nico ha visto il fascismo e in particolare il modo in cui i giovani venivano educati in quest'epoca. L'istruzione di epoca fascista era fortemente improntata sull'educazione fisica, la disciplina ferrea e il militarismo.

I ragazzi delle diverse età scolari erano divisi in gruppi con uniformi e attività diverse, ad esempio i "figli della lupa" erano i bambini e le bambine tra i 6 e i 7 anni, i bambini tra gli 8 e i 12 anni erano denominati "balilla" e le bambine della stessa età erano le "piccole italiane". Probabilmente Nico e Bianca sono rientrati in queste categorie (mi pare che Nico abbia lasciato l'Italia quando aveva già otto anni).

I balilla si portavano dietro (e penso anche usassero nelle esercitazioni, ma non ne sono sicura) il cosiddetto "moschetto balilla", una specie di fucile in miniatura. Sì, davano delle armi funzionanti a dei bambini, sì, erano pazzi. Il che significa che Nico forse sa usare un moschetto, e chi lo sa, magari ha trovato un'arma simile nell'armeria del Campo Mezzosangue e ha ripensato a dei momenti del suo passato che avrebbe preferito rimanessero nella acque del Lete (in effetti non si sa quanto Nico effettivamente ricordi della sua vita in Italia). 

Ho imparato abbastanza sulla scuola in quest'epoca grazie a uno spettacolo in cui ho recitato, ambientato in un liceo femminile nel 1938, attraverso le testimonianze di mia nonna e facendo qualche ricerca per conto mio. 

Mia nonna conferma la disciplina ferrea di quest'epoca, e mi ha raccontato di come spesso la suora che le insegnava le colpiva le mani con una stecca quando si comportava male. A quanto pare le punizioni fisiche e questa in particolare erano molto diffuse all'epoca, e in quanto affetti da ADHD e dislessia non diagnosticati, probabilmente anche Nico e Bianca hanno sofferto questo tipo di punizione (anche se c'era molto classismo e i ragazzi più benestanti venivano in genere puniti di meno). Mia nonna ha detto anche che, per quanto la sua esperienza suoni terribile, gli insegnati delle classi maschili a suo dire erano ancora più severi. 

Mi ha raccontato anche di una sua compagna di classe, una certa Bianca (wow, stesso nome di Bianca di Angelo), che aveva una pessima scrittura (anche se non può essere lei non riesco a non pensare alla probabile dislessia di Bianca Di Angelo), ma essendo la figlia di un professore e quindi una persona importante in una classe piena di figlie di contadini, non veniva mai punita, e la suora chiedeva a un'altra bambina con una bella scrittura di scrivere i compiti per Bianca, in modo che i genitori di Bianca potessero pensare che la loro figlia aveva una bella scrittura, perché la calligrafia era molto valorizzata in quei tempi. Forse Nico e Bianca non sono stati maltrattati dai maestri tanto quanto mia nonna, essendo nipoti di un diplomatico, ma sono comunque figli di una donna non sposata e affetti da ADHD e dislessia, circondati da altri bambini forse anche più ricchi di loro, quindi non so quanto siano stati clementi i maestri con loro. Credo che i metodi educativi del ventunesimo secolo siano stati un sollievo per loro.

Mia nonna ha parlato anche del cosiddetto "sabato fascista" (che conoscevo già perché c'era una scena dello spettacolo che ho menzionato prima ambientata di sabato), quando i ragazzi in età scolare indossavano un'uniforme e si esibivano in dimostrazioni, gare ed esercizi ginnici (forse addirittura tiro a segno col moschetto, ma non sono sicura se i bambini dell'età di Nico effettivamente usassero il moschetto, come ho detto prima, forse solo i ragazzi più grandi). Questo era un mezzo di propaganda ("guardate come sono forti i nostri futuri soldati e le madri dei nostri futuri soldati!" "guardate come sono sani i vostri figli, ci stiamo prendendo cura di loro, dovete ringraziarci!") a cui probabilmente anche Nico e Bianca, come mia nonna, sono stati costretti a a partecipare dalla loro scuola, e che aveva un impatto sui ragazzi dell'epoca.

Ricordiamoci che quando Percy ha salvato Nico e Bianca, loro si trovavano a Westover Hall, un'accademia militare, che viene descritta come un luogo austero, tetro, cupo, opprimente e...beh...militaresco, che probabilmente ha risvegliato in Nico e Bianca dei brutti ricordi della loro vita in Italia. E al Campo Mezzosangue, per quanto l'atmosfera sia più rilassata, uno degli obiettivi è comunque imparare a combattere e usare le armi per difendersi dai mostri. 


You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Aug 27, 2024 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Riflessioni di poco contoWhere stories live. Discover now