𝟓; 𝑳𝒊𝒍𝒍𝒊 𝒆 𝒊𝒍 𝑽𝒂𝒈𝒂𝒃𝒐𝒏𝒅𝒐

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Sono passate poche ore dall'accaduto e ora siamo nel mio appartamento che parliamo

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Sono passate poche ore dall'accaduto e ora siamo nel mio appartamento che parliamo.
<<Tutto bene?>> mi domanda ad un certo punto Riccardo toccandomi la spalla e io mi limito ad annuire, mi giro verso di lui e lo abbraccio, di nuovo, sarà stata la quinta volta nell'arco dell'ora ma poco mi importa
e lo stringo a me quando capisco che ricambia la stretta.
<<Sicura che va tutto bene piccina?>> mi dice lui dolcemente accarezzandomi i capelli e io sorridendogli annuisco e lui mi sorride di rimando e io appoggio la testa nella sua spalla e piano piano sento gli occhi farsi più pesanti fin quando non mi addormento.

RICCARDO'S  POV

Sono passate poche ore dall'accaduto e dopo che Karen e mia sorella Rebecca sono entrate in macchina accendo la macchina e parto per andare nell'appartamento di Karen.
In macchina c'è un silenzio assurdo e appena parcheggio la mia auto di fronte a casa di Karen lei ci invita su sorridendo, ma so che dietro a quel sorriso nasconde qualcosa. Un passato turbido e violento ma le lascerò il tempo per metabolizzare il tutto e poi con il tempo se vorrà me lo racconterà, non voglio forzarla.
Quando mettiamo piede in casa ci mettiamo subito a parlare,
<<Tutto bene?>> domando io ad una certo punto lei si limita ad annuire e   mi abbraccia. Sarà la quinta volta che lo farà in queste ore ma non me ne frega più di tanto, se la fa' sentire al sicuro può abbracciarmi quanto vuole, ricambio la stretta e io le chiedo ancora accarezzandole i capelli dolcemente
<<Sicura che va tutto bene piccina?>>
<<Si, stai tranquillo non ti preoccupare>> mi risponde lei con la voce roca e rotta
<<Va bene>> rispondo io infine

***

È ormai mattina e io insieme a Rebecca siamo andati a casa visto che Karen doveva andare a lavorare al Red Flowers, un piccolo baretto che sta nell'angolo vicino casa di Karen. Io non ho avuto molte possibilità per andarci in questo baretto visto che io abito da poco a Bologna per la squadra dove gioco, anzi a dire la verità ci sono andata pochissime volte però mi ha sempre incuriosito parecchio.
Sono steso nel letto a riflettere su un po' di cose.

flashback

<<Rebecca mi puoi- ah e tu saresti?>> dissi io vedendo una ragazza con i capelli corvini, la ragazza in questione mi sorrise e mi porse la sua mano di fronte a me
<<Piacere io sono Karen, una compagna di università di tua sorella>> si presentò lei
<<Piacere Riccardo, suo fratello>> dissi io ricambiando il sorriso
<< Comunque stavo dicendo, Rebecca mi puoi prestare il tuo caricabatterie che il mio non lo trovo?>>
Lei in risposta sbuffa e alza gli occhi al cielo ma alla fine mi da il suo caricatore
<<È stato un piacere conoscerti Karen>> dissi io prima di uscire dalla stanza lei in risposta mi sorride e risponde
<<Anche per me Riccardo>> detto ciò chiudo la porta alle mie spalle ma appena la chiudo alla mia destra vedo arrivare mia mamma
<<Tesoro hai conosciuto Karen?>> mi disse lei con una cesta di vestiti piegati e stirati
<<Si perché sta domanda ma'?>>
<<No così >> finisce lei sparendo nella stanza sua e di mio padre, allora io alzo le spalle  per poi rientrare in camera mia

fine flashback

Mi ricordo ancora il giorno in cui io e Karen ci siamo conosciuti ed è stato un evento abbastanza casuale perché fino a quando non entravo in camera di mia sorella non sapevo della sua esistenza, ma alla fine non mi è dispiaciuto conoscerla, anzi il contrario.  Benedetta è sempre stata gelosa di Karen ma non so per quale strano motivo, forse dalla foto di famiglia appesa al muro dove c'era anche lei e subito dopo abbiamo litigato.
Finito questo momento di riflessione mi alzo dal letto e mi metto le scarpe, per poi uscire e andare a fare una passeggiata nelle vie di Roma.

Camminando mi trovo di fronte al Red Flowers così decido di entrare, appena la campanellina sopra la porta suona Karen si gira e mi sorride
<< Un caffè grazie>> lei annuisce e si gira verso la macchina
<< Che buon vento ti porta qui >> mi chiede lei girandosi verso di me appena ha piggiato il tasto di accensione
<<Boh camminavo nelle vie di Roma e mi sono ritrovato qua davanti>> risposi io
<<Ecco a te il tuo caffè>> disse lei porgendomi la tazzina
<<A proposito dovrei chiederti una cosa>>
<<Dimmi pure>> mi disse lei
<<Stasera vieni a casa mia ? E facciamo pizza e film>> dissi io tutto di un fiato
Lei sembra pensarci un attimo e poi risponde subito
<< Va bene a patto che scelgo io il film>> mi disse lei sorridendo
<< Affare fatto>>  e finisco il mio caffè
<<Ok allora ti passo a prendere alle 8 fatti trovare pronta>> dissi io poi uscendo dal locale dopo aver pagato.

è nato tutto da un gioco di sguardi//𝑹𝒊𝒄𝒄𝒂𝒓𝒅𝒐 𝑪𝒂𝒍𝒂𝒇𝒊𝒐𝒓𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora