Glielo aveva promesso: appena sarebbero un po' salite le temperature, l'avrebbe portata al mare, per gustare il tepore un po' frizzantino di inizio giugno al cospetto dell'oceano. Loro due insieme, da soli, senza nessun altro, lontani dalla quotidianità a volte frenetica e altre altrettanto noiosa. Ryo non poteva nascondere a se stesso la felicità che avvertiva dentro di sé nel vedere Kaori piena di gioia all'idea di poter trascorrere una giornata intera in spiaggia. Un momento che per lui doveva servire certamente a farsi cullare dal sole, rinfrescare dalle onde del mare e ad addolcirsi l'animo alla sola vista di quella bellissima creatura che la vita gli aveva mandato. Sì, la sua felicità era davvero incontenibile e un po' glielo aveva fatto capire, per ammansire l'agitazione che, da un po' di tempo, lo accompagnava. Era perdutamente innamorato di lei e si sentiva l'uomo più felice del mondo, ma anche il più frustrato del sistema solare. L'unico problema, infatti, era l'incapacità di dirle quanto l'amasse, nonostante non nascondesse più il bene infinito che nutriva per lei. Solo che sentiva che era arrivato il momento di non reprimersi più. Non ce la faceva. E pazienza se, magari, sorprendentemente, lei gli avrebbe detto che forse no, non era davvero lui l'uomo della sua vita. Perché il dubbio ce l'aveva sempre, soprattutto perché la differenza di età tra loro poteva essere una motivazione valida per non far davvero decollare una storia d'amore che entrambi avevano sulla punta della vita. E poco importava se, da un po' di tempo, Ryo era tachicardico quasi da sentirsi male e il Professore, dopo averlo visitato, gli aveva detto che l'unico problema di salute che davvero lui avesse si chiamava "mal d'amore" e Kaori era senza dubbio la sola cura possibile a quella malattia. Quindi, secondo il Professore, i due sweeper dovevano al più presto ritagliarsi del tempo per darci un bel po' dentro, così Ryo si sarebbe finalmente calmato e Kaori sarebbe stata una donna felice. Quanto la sapeva lunga quel vecchio maniaco!
Quel giorno di giugno tutto dedicato al mare era arrivato e i due erano pronti per partire.
Kaori controllava che nella Mini non mancasse nulla. Aveva sistemato tutto in maniera quasi maniacale, sia nel bagagliaio sia nel sedile posteriore. A Ryo sembrava esagerato portarsi tanta roba, ma, alla fine, acconsentì alle esigenze di Kaori nonché alla sua organizzazione. In fondo, gli avrebbe fatto comodo. La sweeper controllava tutto, ma lo faceva con un perenne sorriso sulle labbra e gli occhi che le brillavano, mentre Ryo la osservava con dolcezza. Del resto, non stava nella pelle all'idea di trascorrere una giornata al mare con quell'uomo. Loro due da soli, come due fidanzati. Ma quante volte la gente li scambiava per una coppia di innamorati? Ormai non si contavano e lei ne era entusiasta nonché fiera. Ma quanto era bello che tutti pensassero che loro stessero insieme? Per non parlare del fatto di essere pienamente orgogliosa vicino a un individuo così bello e statuario come lui. Per Kaori poter stare accanto a Ryo era il dono più prezioso che l'esistenza le aveva fatto, talmente tanto da rivolgere, ogni sera, una preghiera di ringraziamento a suo fratello adottivo Hideyuki, il Maki: senza di lui, non avrebbe mai incontrato quel tipo bellissimo, pazzoide e scombinato di Ryo.
I due sweeper erano in viaggio, scortati da un cielo senza nuvole, su una strada semideserta e con la radio che passava le canzoni del momento. Si sentivano contenti e rilassati e fantasticavano su come avrebbero trascorso quella giornata che si prefigurava diversa dal solito e non poteva essere diversamente, lontani dalla frenesia di Shinjuku, dai clienti, dalle armi e dalle malcelate paranoie quotidiane. Erano solo loro due e il mare. Un attimo... no. La loro stessa idea l'avevano avuta anche altre persone e la spiaggia era discretamente piena, anche se non c'erano nè calca né confusione. Ryo e Kaori decisero di non piantare l'ombrellone, dato che la temperatura non era poi così calda e al sole si stava bene. Sistemarono sulla sabbia i teli, vicini ma non troppo e poi posarono un asciugamano per poggiarci vestiti, zaini e borsa termica. Ryo fu il primo a spogliarsi e guardò in direzione del mare, per capire se fosse calmo per farci il bagno: era leggermente increspato, quindi tranquillamente balneabile. Si sdraiò sull'asciugamano ed era pronto a mettersi la protezione solare, ma, non appena notò che Kaori si era tolta pantaloncini e maglietta, gli venne quasi un colpo: prima sentì un battito mancare e poi gli riprese quella sorta di fastidiosa tachicardia.
- Eh? Che cavol... - disse a mezza voce, ma Kaori se ne accorse e si girò a guardarlo.- Che hai? – gli disse.- Ma, scusa, non dicevi che avresti messo il costume che ti aveva dato Eriko? –- Sì, era questo –- Ah, non era intero? –- No, quello era dello scorso anno, questo è della nuova collezione. Perché, che ha che non va questo costume? –- No, niente. Figurati -
Ryo si aspettava di vedere Kaori in un costume intero, che, sì, le sarebbe stato benissimo e un piacere per i suoi occhi, ma almeno l'avrebbe coperta di più, creandogli decisamente meno turbamenti. Invece, aveva un bikini giallo fluo (con delle geometrie blu) che metteva in risalto tutta la sua bellezza. Ciò che più colpiva era la forte sgambatura e Ryo ringraziò se stesso per aver messo un costume a boxer piuttosto largo, perché il suo "amico" si era appena svegliato, reclamando la sua importanza. Lo sweeper decise che sarebbe stato seduto per un po', senza sdraiarsi, almeno fino a quando "qualcuno" non fosse tornato a riposo. Si spalmò la protezione e Kaori decise di mettergliela sulle spalle. Come non approfittare di posare le mani su quella bellissima schiena muscolosa? Per lei fu un piacere incredibile e aveva una voglia matta di abbracciare da dietro quell'uomo stupendo come una statua ellenistica. "Non posso avercelo duro tutto il giorno," pensò Ryo, mentre Kaori finiva di spalmargli la protezione "perché si è messa quel costume?". Si sentiva frustrato, soprattutto perché non voleva creare disagio a Kaori con il suo atteggiamento da perenne arrapato. Desiderava che lei trascorresse una giornata serena e piacevole. Almeno lei, dato che per lui sarebbe stato l'opposto.
- Allora, tu non me la metti? - domandò Kaori, riferendosi alla protezione solare.- Eh? Ah, s-sì –
Per Ryo, Kaori aveva la schiena più bella del mondo e solo il pensiero di toccargliela gli faceva girare la testa. Preso il tubetto della protezione, se ne mise un po' sull'indice destro e iniziò a utilizzarla per scrivere "I love you" sulla schiena della ragazza.
- Ma come diamine me la stai spalmando? – gli domandò.- La sto mettendo in più punti, per distribuirtela meglio –
STAI LEGGENDO
City Hunter - Confessioni in spiaggia
FanfictionRyo e Kaori decidono di trascorrere quella che doveva essere una tranquilla giornata al mare, con le temperature miti dei primi di giugno. Scelta strana, perché proprio caldo non fa, ma, in effetti, si rivela una bella giornata. I due, però, si fann...