Quel giorno non poteva iniziare peggio. Mi svegliai con un forte crampo allo stomaco e capii subito cosa stava succedendo. "Dannato ciclo," mormorai, cercando di muovermi nel letto senza fare troppi movimenti bruschi.
Guardai l'orologio. Era presto, ma sapevo che non sarei riuscita a passare la giornata a scuola in quello stato. Scott sarebbe stato già sveglio, probabilmente intento a prepararsi per l'allenamento di lacrosse, quindi decisi di mandargli un messaggio per avvisarlo.
"Non vado a scuola oggi, sto morendo. Ciclo. Coprimi," scrissi, sapendo che non avrebbe fatto troppe domande. E infatti, la sua risposta arrivò quasi subito: "Nessun problema. Riposati."
Mi rannicchiai di nuovo sotto le coperte, cercando un po' di conforto nel calore del letto.
Tuttavia, la mia tranquillità non durò a lungo:
Pochi minuti dopo, il mio telefono iniziò a vibrare senza sosta, lo afferrai, lanciando un'occhiata al display. Era Stiles."Non sei a scuola?! Hai saltato la tua lezione preferita! Chi sei e cosa hai fatto alla mia migliore amica?" lessi sullo schermo, con un mezzo sorriso che mi sfuggì nonostante il dolore.
Stiles era sempre così: simpatico, ironico, e incredibilmente dolce. Era il tipo di ragazzo che riusciva a farmi sorridere anche nei giorni peggiori, e oggi ne avevo davvero bisogno.
"Sto malissimo. Colpa del ciclo. Non potevo affrontare la scuola," gli risposi, sperando che comprendesse senza fare troppe battute. Ma in fondo, sapevo che non sarebbe riuscito a trattenersi.
La sua risposta arrivò subito: "Dramma mensile, capito. Passo a trovarti dopo scuola, porto cioccolato e coccole."
Sospirai, sentendomi già un po' meglio solo all'idea di passare del tempo con lui.
Da qualche mese ormai, c'era qualcosa di più che amicizia nei miei sentimenti per Stiles. Ero sempre stata attratta dal suo senso dell'umorismo e dalla sua dolcezza, ma ultimamente il mio cuore sembrava fare un piccolo balzo ogni volta che lo vedevo. Non avevo mai avuto il coraggio di dirglielo, e non sapevo se lui provasse lo stesso per me, ma la sua compagnia era diventata un conforto insostituibile.
Le ore passarono lentamente mentre cercavo di distrarmi con qualche serie TV, ma la mia mente tornava sempre a Stiles e a quello che avrei potuto dirgli quando fosse arrivato. E se gli avessi detto finalmente come mi sentivo? O sarebbe stato meglio mantenere tutto come sempre, per paura di rovinare la nostra amicizia?
Verso il pomeriggio, sentii la porta di casa aprirsi e chiudersi. Scott doveva essere tornato da scuola, ma poco dopo riconobbi anche il familiare rumore della Jeep di Stiles.
Cercai di sistemarmi un po', ma non ebbi nemmeno il tempo di fare altro prima che la porta della mia stanza si aprisse e Stiles entrasse con il suo solito sorriso disarmante
"Hey, piccola" mi salutò, posando una borsa piena di cioccolato, patatine e un paio di DVD sul mio comodino. "Sono venuto a salvarti dalla noia e dal dolore."
Sorrisi debolmente, il calore del suo gesto che mi fece sentire subito meglio. "Sei il mio eroe," risposi con una finta enfasi drammatica, cercando di mascherare il rossore che sicuramente stava salendo sulle mie guance dal momento in cui era entrato nella stanza.
"Lo so," rispose lui con un sorriso orgoglioso, sedendosi sul bordo del letto accanto a me. "Ho anche portato il cioccolato. Questo mi fa guadagnare punti extra?"
"Un sacco di punti extra," confermai, allungando una mano per prendere una tavoletta di cioccolato. "Sai esattamente come trattare una ragazza, Stilinski."
Stiles rise, il suono che riempì la stanza. Era incredibile come bastasse la sua presenza per farmi dimenticare i crampi e il malumore.
Mentre iniziavamo a guardare uno dei film che aveva portato, mi resi conto che non c’era nessun altro con cui avrei voluto passare quel momento.
Lui era sempre lì per me, con la sua ironia e dolcezza, e non potevo fare a meno di chiedermi come sarebbe stato se gli avessi detto quello che provavo. Ma ogni volta che cercavo di farmi avanti, un velo di insicurezza mi tratteneva. E se rovinavo tutto?
Stiles sembrava concentrato sul film, ma sentii il suo sguardo su di me più volte. C’era qualcosa di diverso nei suoi occhi, qualcosa che non avevo mai notato prima. Come se anche lui stesse lottando con qualcosa, con una decisione difficile.Alla fine del film, il silenzio si fece più pesante. Stiles si girò verso di me, aprendo la bocca come per dire qualcosa, ma poi si fermò, scuotendo la testa come per scacciare un pensiero. "Ehi," iniziò, con un tono insolitamente serio. "Volevo dirti una cosa..."
Mi sentii improvvisamente nervosa, come se il mio cuore sapesse già quello che stava per succedere. "Dimmi," risposi, cercando di mantenere la voce calma.
Lui esitò, guardandomi negli occhi con un’intensità che mi fece tremare. "Sai… siamo amici da così tanto tempo. E io non vorrei mai fare qualcosa che possa... cambiare questo," iniziò, la voce che tradiva un leggero nervosismo.
"Ma ultimamente ho iniziato a vedere le cose in modo diverso. E credo di essermi reso conto di qualcosa."
Sentii il respiro bloccarsi nel petto. Era possibile che stesse per dire quello che avevo sperato di sentire per mesi?"Che cosa hai capito?" chiesi, la voce appena un sussurro.
Stiles sorrise, ma c'era una nota di incertezza nei suoi occhi. "Che... mi piaci. Non solo come amica, ma... più di così. E so che forse questo potrebbe complicare le cose, ma non riesco più a nasconderlo."
Il mio cuore fece un salto. Avevo sperato tanto in quelle parole, e ora che le stavo sentendo, non riuscivo a credere che fosse reale. Stiles, il mio migliore amico, mi aveva appena confessato di provare quello che io avevo tenuto nascosto per mesi.
Le parole si bloccavano nella mia gola, ma sapevo che dovevo dirgli la verità. "Stiles..." iniziai, con il cuore che batteva all'impazzata. "Anche io provo qualcosa per te. Da un po'. Ma avevo paura di rovinare tutto, di perdere la nostra amicizia."
Lui mi guardò con sorpresa e sollievo. "Davvero? Anche tu?"
Annuii, sentendo un'ondata di emozione travolgermi. "Sì, davvero. Non ho mai saputo come dirtelo, e pensavo che fosse meglio tenere tutto per me, ma... non posso più nasconderlo."
Un sorriso enorme si formò sul viso di Stiles, e senza dire altro, si avvicinò a me, prendendo la mia mano tra le sue. "Sei sicura?" mi chiese, con quella dolcezza che amavo così tanto in lui. "Perché se iniziamo questo, non voglio più tornare indietro."
Sorrisi, sentendo che ogni dubbio svaniva. "Non voglio tornare indietro nemmeno io."
Lui si avvicinò ancora di più, il nostro viso a pochi centimetri di distanza. Potevo sentire il suo respiro contro la mia pelle, il suo sguardo fisso nei miei occhi. E poi, finalmente, mi baciò.
Fu un bacio dolce, tenero, eppure pieno di tutte le emozioni che avevamo tenuto nascoste per così tanto tempo. Le sue labbra sulle mie erano come una promessa, una conferma che avevamo fatto la scelta giusta.
Quando ci staccammo, restammo vicini, i nostri respiri intrecciati. "Sono così felice" sussurrò Stiles, con un sorriso che mi fece sentire più leggera di quanto mi fossi sentita tutto il giorno.
"Anche io," risposi, accarezzandogli la guancia con dolcezza. "Non avrei voluto nulla di diverso."
Passammo il resto del pomeriggio coccolati sul mio letto, parlando di tutto quello che avremmo potuto dirci mesi prima tra coccole e baci rubati.
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Immagina
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