capitolo uno

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CLAIRE'S POV

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CLAIRE'S POV

Monte-Carlo era sempre stato un punto d'incontro per i milionari per elogiare e vivere nel lusso che la città permetteva. Era anche un punto di riferimento per i turisti e coloro che volevano arrivare ai pieni alti. Come potevamo dar loro torto, tutti amavano lo stile di vita dei ricchi ma pochi sapevano comprenderlo e concederselo.

<<Per il mio compleanno, voglio tutto il locale prenotato e al centro dei tavoli bisogna mettere un bel bouquet di gigli, il menù da mare e della musica favolosa e...>> cominciai a dire alla domestica Charlotte ma venni interrotta da mio
padre Vincenzo.
<<Tesoro, già prepari la festa per il tuo compleanno? Ma è a novembre!>> si sedette di fronte a me, per poi iniziare a sfogliare il suo giornale e sorseggiare il suo caffè.
<<Papà, siamo quasi a fine agosto e dobbiamo preparare ancora gli inviti, fare la lista, per il mio ventiduesimo compleanno voglio una festa in maschera in versione elegante. E inoltre come se non bastasse devo promuovere il mio bar a Monte-Carlo, sebbene volessi aprire una a Parigi!>> mi tolsi gli occhiali da sole.

Dal nostro terrazzo si aveva una bella vista di Monte-Carlo, soprattutto quando il sole brillava nel cielo sereno e azzurro. A me piaceva guardare l'eleganza e la decorazione dei palazzi e la gente che camminava allegra con mod tranquillo. Mentre mio padre apprezzava soprattutto guardare la strada in fondo, che ricordava sempre la pista di formula uno, ogni volta che venivano qui per il gran premio. Motivo per cui aveva preso proprio questa casa.

Papà era un ingegnere della Ferrari, non automobilistico ma bensì della formula uno e a breve sarebbe dovuto partire di nuovo per la ripresa della stagione. Papà viaggiava tantissimo, incontrava nuove persone e faceva il lavoro che più desiderava al mondo e si vedeva che era felice.

<<Mamma non sarà contenta dei bar>> mi sorrise. Invece mamma era una fashion public relations e si occupava soprattutto dei brand di alta moda ed era molto spesso organizzatrice delle sfilate. Alternava il lavoro tra Parigi, Milano e New York e molte volte sono stata il suo volto per qualche suo shooting. Mia sorella Blake e mio fratello Chuck, invece, avevano deciso di studiare a Parigi grazie alla borsa di studio che avevano ottenuto. Io, invece, preferivo lavorare a casa mia per lanciare il mio club, il mio bar e gestirli qua a Monte-Carlo e godermi del lusso.

<<La convincerò quando mi occuperò del design>> formulai per poi prendere il telefono e guardare le notifiche.
<<Sarà un peccato lasciarti qui di nuovo, tesoro, perché non vieni con me in viaggio?>> strabuzzai gli occhi appena ascoltai la richiesta di mio padre.
Andare con lui a vedere delle macchine fare lo stesso giro per 70 volte??? Assolutamente no.
<<Papà, io voglio godermi l'estate su uno yatch, uscire con le mie amiche e occuparmi del mio bar, non guardare delle auto da corsa>> accesi il telefono per notare che mio cugino Jacob mi aveva appena chiamato.

Che vuole?

<<Tesoro, tu sei la proprietaria del bar, se ti assenti per dei mesi non ne faranno una tragedia i tuoi dipendenti. E credimi, ti divertiresti un sacco. Goditi questi cinque giorni d'estate e ti farò avere un bel viaggio in ogni luogo del mondo>> mi disse con tanta convinzione.

<<Se posso permettermi, secondo me è una bella idea per trovare anche ispirazione su dove aprire il prossimo bar, signorina Angelelli>> si intromise la domestica.
<<Infatti. Vero che ci penserai, angioletto?>>
<<Va bene, papà. Ci penserò>> rimisi su gli occhiali e cominciai a dettare di nuovo i miei dettagli per la mia festa a Charlotte.
<<Comunque, i miei colleghi Ferrari verrano da noi a cena domani. Cerca di essere il meno stronza e spietata possibile>> confessò papà.
<<Non sono stronza. Sono solo sincera e se si vestono bene, potrei anche chiudere un occhio>> sorrisi prima di alzarmi e uscire dalla casa.
A quanto pare avevo dello shopping da fare.

<<Hai capito in che circostanze mi ha messo
papà?>> urlai al telefono con le buste di Chanel tra le mani mentre mi dirigevo verso casa.
<<Sei troppo drammatico tesoro, sono sicura che ti divertirai, e poi i piloti della ferrari sono carini...>> disse mamma dal telefono.
<<Mamma! Non cerco un fidanzato che guidi auto e non trovi il senso del gusto elegante>>
<<Secondo me sei un pelino esagerata, C!>> sbuffai.

<<Mamma, sai già come la penso!>> mi fermai e finii di parlare con mamma per strada.
<<Secondo me ti divertirai, accetta brontolona!>> attaccò.

E quando guardai il telefono, notai la notifica "@scuderiaferrari ha chiesto di seguirti" su instagram.

Sbuffai almeno tre volte ma sorrisi.

Sbuffai almeno tre volte ma sorrisi

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ONE SECOND (THE RYTHYM OF THE NIGHT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora