Erano passati anni da quando Draco e Hermione avevano finito Hogwarts.
Hermione era diventata una medimaga, mentre Draco era diventato un abile auror grazie alle sue capacità nelle arti oscure che gli avevano consentito di catturare moltissimi Mangiamorte collaborando con Harry Potter.
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Come ogni anno, la nuova preside di Hogwarts stava organizzando il ballo per gli ex alunni, fermandosi davanti al quadro di Silente.
“Mia cara Minerva ti vedo pensierosa. Cosa c’è che ti preoccupa?”
“Fai presto a parlare tu Silente: sei un quadro! Lo sai benissimo chi c’è tra gli ex alunni quest’anno?” sbuffò Minerva.
“Certo che lo so: ci sono Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger e Draco Malfoy E sono decisamente maturati e cresciuti, e per una sera riusciranno a stare a stretto contatto in una stanza.”
“La fai facile tu, Silente” rispose preoccupata la Mc Granitt. “Anche se a dire la verità ancora non ho ricevuto la risposta dal gufo che ho inviato loro.”
Quello stesso giorno, la preside aveva mandato a tutti gli ex alunni un invito per il ballo.
Dopo essersi confrontata con il quadro di Silente, la donna andò a cercare Neville, che nel frattempo era diventato il professore di erbologia.
***
Quello stesso giorno, Harry rientrò a Grimmauld Place da una missione notturna attraverso il camino.
“Ginny, tesoro, sono tornato!” urlò il ragazzo.
Lui e Ginny si erano sposati un paio di anni dopo la fine della scuola e avevano avuto James, loro figlio.
Sentendo tutto quel trambusto, Ginny uscì dalla camera del bambino e si precipitò giù per le scale.
“Harry, non urlare! Sono appena riuscita a far addormentare James. E' tutto il giorno che non si sente bene a causa della febbre e se si sveglia stavolta ci combatti te, non mi importa se sei stanco!” dopodiché lo sguardo della rossa si addolcì. “Ben tornato a casa.”
Mentre stavano parlando, un colpo alla finestra fece voltare Ginny. Harry andò ad aprire la finestra e il gufo planò sopra una sedia, mentre Ginny prendeva la lettera attaccata alla zampa e dava la ricompensa al gufo.
“Harry vieni a leggere, questa arriva da Hogwarts.”
Harry prese la lettera.
“Ginny, è di Minerva. E' l'invito al ballo di san Valentino indetto per gli ex alunni.”
“Oh Harry non è una cosa meravigliosa.” esclamò la rossa. “Ci andremo, Harry?”
“Certo tesoro, non possiamo deludere Minerva, soprattutto dopo tutto l'impegno che si è presa per l’organizzazione.”
Ginny cominciò a saltellare per il salotto tutta felice, mentre Harry rispondeva alla lettera e la rilegava alla zampa del gufo che volo fuori dalla finestra.
“Ginny, calmati è solo un ballo ad Hogwarts.”
“Solo un ballo ad Hogwarts, dice lui! Sai di quante cose abbiamo bisogno noi donne?” Ginny prese ad elencare. “Vestito, scarpe, accessori... Dobbiamo essere presentabili.”
Ginny corse al camino e avviò una conversazione con la sua migliore amica, non interessandosi se questa al momento stesse lavorando o meno. Fortunatamente per lei, Hermione era nel suo ufficio a controllare le cartelle cliniche.
All'arrivo della chiamata, Hermione alzò gli occhi al cielo esasperata. Lo sapevano tutti che non voleva essere disturbata a lavoro, ma comunque si avvicinò rispose al camino.
“Ciao Ginny perché di questa chiamata?”
“Ciao Hermione, devi venire a fare shopping con me!”
“E perché mai?” chiese Hermione stupita.
“Non hai ricevuto la lettera per il ballo che si terrà ad Hogwarts?”
“No, non ho ricevuto nulla.”
Mentre parlavano Hermione senti un colpetto alla finestra, si voltò e vide che c’era un gufo.
“Ginny puoi attendere un attimo? Vado ad aprire la finestra al gufo, chissà chi lo manda.”
Hermione aprì la finestra ed il gufo planò sopra la scrivania, tendendo una zampa. La riccia si avvicinò con cautela all’animale e gli sfilò la lettera, ritornando poi davanti al camino.
“Arriva da Hogwarts, vero?” chiese Ginny.
“Sì, è l’invito per il ballo.”
“Molto bene! Domani mattina ti passo a prendere per fare shopping e non voglio sentire storie.” disse Ginny molto determinata. “Ma… ehm.. io.. ooohhh e va bene come vuoi tu Ginny, basta che facciamo in fretta.”
“E brava la mia ragazza ci vediamo domani ciao.” Ginny chiuse la chiamata lasciando Hermione basita davanti al camino senza darle la possibilità di replicare.
La riccia si alzò dal pavimento e tornò alla scrivania, scrollando la testa e ridendo per il comportamento di Ginny.