Prologo

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Artyom Volkov 

Il sussurro di una voce senza luce? Nessuno ~Rokia.

Mi sveglio per il rumore stridulo della cella che si apre.

Per l'ennesima volta da quando sono chiuso qui dentro mi chiedo come è possibile che dopo tutte le cazzate che ho fatto sono in carcere perché ho difeso un ragazzino che nemmeno conosco.

Quando apro gli occhi mi ritrovo la guardia davanti al entrata che tiene stretto il braccio di Chuck con fare prepotente, qualsiasi altra persona sarebbe scoppiata a ridergli in faccia.

Cazzo è veramente ridicolo vedere un uomo sulla cinquantina, secco quanto un ramoscello, tenere bloccato un ragazzo venticinquenne alto e largo il doppio di lui.

Non so che cazzo ci faceva fuori con le guardie e non ho intenzione di chiederglielo, d'altronde è da quando sono arrivato che siamo nella stessa cella e non gli ho mai rivolto parola, non lo dico per elogiarmi è un dato di fatto.

Anche se è una persona abbastanza caotica il mio problema non è lui ma non credo che lui l'ho abbia capito perché di notte mi fa monologhi interi sul fatto che non posso avercela con lui dalla prima volta che ho incrociato il suo sguardo.

"Stronzo, bastardo di un infame"  una volta entrato lo sento lamentarsi mentre si sistema i capelli.

Poi mi guarda come se non sapesse che ha un compagno di cella e dice che avere me in cella e come avere un morto che ti guarda senza poterci parlare.

Senza saperlo ha appena descritto la mia vita da quando il mio cervello ha deciso di smettere di farmi parlare.

Un fantasma che vedeva tutto, anche le cose peggiori della vita, senza poter interagire o sentirne l'emozioni. Questo è tutto ciò che sono.

Guardo la vita degli l'altri andare avanti mentre la mia è bloccata in quel proiettile. Ho sempre vissuto la mia vita come fossi una comparsa.

BloodObssession -help meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora