Capitolo 1

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«Anne Hatway oggi è la tua occasione per farti conoscere come fotografa, cerca di non sprecarla» dice il mio amatissimo capo Paul, Paul non è quel tipo di capo come Miranda Priestley del film 'Il diavolo veste prada', ma è più simile all'orso di Marsha, quindi un tenerone che sembra far paura, lavoro con lui da ben 10 anni, non so se i cinque anni di stage non retribuiti fatti con la scuola possono valere comunque come lavoro, quindi diciamo che Paul mi ha visto crescere e non per vantarmene, ma sono la sua preferita tra i fotografi dell'agenzia, dopo sua moglie ovviamente, Hailey Smith, lei è più Miranda Priestley, non le sono mai stata simpatica, ma la cosa è reciproca, secondo me pensa che io le possa rubare il marito, per quanto Paul sia un uomo affascinante è troppo grande per me. «Allora Anne oggi è il grande giorno» dice Hailey con il sorriso più falso che io conosca, «È il grande giorno per tutti i fotografi della mia agenzia, spero che almeno uno di loro venga notato a questo evento» «Sanno tutti che Anne è il tuo pupillo e che splenderà più di tutti questa sera» «Credo che qui tutti abbiano del talento da vendere nessuno di più e nessuno di meno, se così non fosse non sarebbero nella mia agenzia» dice infine Paul asfaltandola, Paul è così indifferentemente da chi tu sia per lui ti risponderà sempre in questa maniera.

Ma torniamo a stasera, cosa devo mettermi? Ci saranno agenzie da tutto il mondo pronti ad assumere, non sono pronta ad un cambiamento, soprattutto se questo cambiamento è lontano da casa, qui ho solo Paul e Lucas il mio migliore amico, non ho nessun altro, i miei genitori sono separati da quando io avevo 8 anni, mamma è in Italia con il suo nuovo marito e i suoi figliastri, mentre mio padre è tornato a casa di nonna in Canada, io sono rimasta a New York con zio Sam, l'ho aiutato nella sua pizzeria e poi Paul mi ha scoperta, ho sempre amato la fotografia, mi sono anche presa un attestato per videomaker, sono abbastanza brava anche nei montaggi.  «Ti giuro Anne volevo venire, ma il mio capo ha deciso di farmi avvelenare stasera e devo per forza partecipare a questa cena, ti prego perdonami» «Tranquillo Lucas, se accadrà qualcosa di bello sarai il primo a saperlo», Lucas lo conosco da quando avevo 11 anni, aveva una cotta per me, ma l'ho gentilmente rifiutato perché a me piaceva Brandon il ragazzino più figo della scuola, ora fa il modello, c'era d'aspettarselo, ma nonostante io abbia rifiutato Lucas lui ha continuato ad essermi amico, fino a che non ha trovato Leyla la sua anima gemella, lei è scrittrice, lui lavora per un'impresa edile, sono una coppia bellissima che tra qualche anno si sposa ed io sarò lì con cinquanta pacchi di fazzoletti a piangere di gioia. Vi starete chiedendo e tu Anne con questo bel visino che ti ritrovi non hai un ragazzo? Lo avevo, Matthew, siamo stati insieme per tre anni, ci siamo lasciati il mese scorso, o meglio io l'ho lasciato il mese scorso, perché? Perché lui mi aveva fatto la proposta di matrimonio e io non sono pronta per queste cose, ho 25 anni e per lavoro rischio di trasferirmi ogni due per tre, non poteva andare avanti questa storia, diciamo che lui non l'ha presa benissimo e io sto ancora pensando se ho fatto bene a prendere quella scelta.

Decido di non mettere nessun vestitino, ma opto per un pantalone a sigaretta nero, con tacchi, un top bianco e un blazer nero, direi molto semplice, arrivo all'evento e c'è troppa gente, voglio scappare, ma per fortuna o forse sfortuna Paul mi prende e mi spinge verso gente a me sconosciuta, mi presento ad un po' di gente, lasciando il mio bigliettino da visita. Penso di aver bisogno di bere, ma qui non vedo nulla di alcolico, solo acqua e analcolici, Paul devi aver fatto tutto questo per non farci sprofondare nell'alcol, astuto, no io me ne devo andare, non ci riesco, chi assumerebbe mai una come me, che rifiuta le proposte di matrimonio perché la sua vita è movimentata, ma intanto sta ancora a New York in un piccolo studio fotografico. Esco, prendo un po' d'aria e stavo scappando, ebbene sì io Anne Hatway stavo scappando da una possibilità, ma che problemi ho. Arrivo nel primo pub che mi ritrovo davanti entro ed inizio a bere, sarà il terzo drink questo o forse il quarto o probabilmente il quinto, mi gira un po' la testa, forse è meglio se torno a casa, faccio per alzarmi, ma barcollo, stavo per perdere l'equilibrio ma due braccia possenti mi tengono, cerco di focalizzare l'immagine davanti a me «Attenta» è un ragazzo, con un casco in mano, capelli neri, una maglietta nera e dei tatuaggi sulle braccia e sulla mano, jeans scuri, «Ma hai gli occhi a mandorla» non ci credo di aver detto questa frase ad alta voce, il ragazzo ride ed annuisce «Vuoi che ti chiamo un taxi?» «Nono vado in metro» «Non penso sia un'ottima idea per una ragazza usare la metro in queste condizioni» «Che condizioni scusa? Sto bene» dico quasi cadendo, ma per fortuna lui aveva la sua mano intorno alla mia vita, aspetta lui aveva la sua mano intorno la mia vita, lo spingo e lui mi guarda perplesso, «Scusami..io devo andare», esco dal locale barcollando, stavo per cadere ma qualcuno mi prende dal braccio, di nuovo quel ragazzo, «Senti se hai brutte intenzioni ti avviso, ho fatto karate» il ragazzo ride e scuote la testa «Sono solo preoccupato per te, non puoi girare da sola in queste condizioni» anche Matt si preoccupava così quando bevevo troppo e poi mi portava a casa sulle sue spalle, o no sto piangendo, perché sto piangendo? «Tutto bene?» «Non fare così» perché questo ragazzo ha la faccia di Matt «Ti ho già detto che non ti sposo, perché appari così dal nulla e fai il gentile..ok che lo fai sempre..ma perché appari proprio ora..in un momento di debolezza..» «Penso che mi stai scambiando per qualcun altro» quel ragazzo non era Matt, stavo delirando, devo tornare a casa, ma ha ragione la metro così non la posso prendere e il taxi non lo prendo nemmeno morta, «Puoi portarmi a casa?» il ragazzo si guarda intorno, mi prende la mano ed iniziamo a correre, ma che diamine stava succedendo ora, quindi ha davvero brutte intenzioni ed io che pensavo fosse un bravo ragazzo. Finalmente ci fermiamo stavo per dargli uno schiaffo, ma lui mi spinge contro al muro «Scusami» e mi bacia, «Sono solo una coppia di turisti non è Jungkook dei BTS» sento dire, si stacca da me e guarda verso dove quelle due persone che stavano parlando penso siano andate, «Voglio delle spiegazioni» «Davvero non sai chi sono o sei troppo ubriaca per saperlo?» «Sono un po' ubriaca, ma non penso di sapere chi tu sia e poi perché diamine mi hai baciata?» «Scusami, i paparazzi mi stavano seguendo e non sapevo in che altro modo salvarmi» «Quindi per salvarti dai paparazzi baci la prima ragazza che ti trovi davanti..aspetta paparazzi? Sei famoso?» «Non vado in giro a baciare ragazze, non sono un playboy, poi si sono Jungkook dei BTS mai sentiti?» il mio cervello inizia a funzionare, ricordo che Paul parlava sempre di questi BTS e che all'evento la loro agenzia sarebbe stata presente e chissà anche uno di loro, «Eri ad un evento stasera?» «Dovevo partecipare ad un evento su dei fotografi con la mia agenzia, ma non sono andato, perché questa domanda?» «Io sono scappata da quel evento», lui mi sorride, mi passa un casco «Allora è destino che dovevamo incontrarci».

Mi sentivo decisamente meno ubriaca, per fortuna, perché Jungkook guida troppo veloce e lo sbrattino da ubriaca sarebbe uscito subito, ma menomale che mi ero ripresa prima di salire in moto, arrivata a casa, scendo dalla moto, tolgo il casco ed è arrivato il momento di dire addio a Jungkook, racconterò ai miei figli di aver baciato uno famoso, forse anche a Lucas, anche se non ci crederà mai. «Beh grazie e ciao» dico girandomi «Non so il tuo nome» dice lui, facendomi voltare per l'ultima volta «Anne, Anne Hatway».

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