PROLOGO

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*flashback*

15 anni fa....

《cosa sono questi rumori?》chiedo al bambino vicino a me, mentre tutti gli uomini attorno all'edificio corrono al suo interno al suono degli spari che riempiono il silenzio di quei boschi.

《restate fuori》dice uno degli uomini, mentre noi annuiamo in silenzio.

《ho paura》 mimo con le labbra al bambino accanto a me, che facendomi un debole sorriso mi prende per mano e mi trascina dentro l'edificio con lui.

Arrivati sulla soglia della porta si sentono altri spari, vedo due corpi cadere a terra; sangue, tanto sangue; non riesco a vedere chi sono perché una piccola mano mi copre gli occhi e mi sussura di tappare le orecchie mentre le sue braccia avvolgono la mia esile figura in preda ai tremolii.

Il suo calore riesce a calmarmi, ma suoni di altri spari ovattati mi arrivano alle orecchie, sento le lacrime bagnarmi il viso.

《ANDIAMO!》Ellen, la mia tata, mi afferta la mano e mi trascina via.

Freddo, solo questo avverto una volta staccata dalle sue braccia.

Urla, botti, luci blu, sirene, tutte immagini che scorrono velocemente davanti a me, mi stringo ad El, sperando che questo momento passi velocemente;
penso al bambino, chissà se è stato portato via anche lui.

《Sali.》mi dice Ellen, mentre apre lo sportello, e mi fa salire in macchina.

George, il nostro autista, mette in moto e mi porta a casa, mentre vedo quel grande edificio bianco in mezzo ai boschi diventare solo un piccolo pallino che piano piano scompare, portando con sé la paura di quella notte.

DUE GIORNI DOPO...

La pioggia cade sul mio viso mischia dosi insieme alle lacrime.
Mio padre è morto e con lui pure un pezzo di me.

Ed ecco che un altra lacrima prende possesso della mia vista, appannandomi la visuale.

《L'eterno riposo dona o Signore, questo nostro fratello e tutti i morti in Cristo, per la misericordia di Dio, riposino in pace.》

Alzo lo sguardo in alto e scorgo il viso di mia madre che per la prima volta vedo triste, senza più quel volto luminoso che aveva molti giorni prima.

La fisso per troppo tempo forse, perchè poi mi accenna un sorriso,
o almeno ci prova..

《Qualcuno dei cari qui presenti vuole dire la sua per onorare una nuova vita nell oltre tomba al deceduto??》 chiede ad un tratto il prete.

Nessuno parla, nessuno fiata, solo una persona lo fa.

una figura vestita di nero, si alza e si dirige verso il microfono.

《John...》inizia con voce tremolante.

《...era una persona buona, con degli obbiettivi nella vita. Mi ha alzata su e mi ha dato una mano nei momenti più tragici della mia vita.》

Sussegue una piccola pausa e subito dopo continua il discorso.

《Ero sola, a pezzi, quando mi ha trovata e mi ha dato la possibilità di diventare quella che sono ora!》 si affretta ad asciugarsi la lacrima.

Non proferisco parola, non l'avevo mai vista piangere..
Era sempre così solare quando stava con me.

Stringe forte il pugno e grida 《Avremo vendetta. Voglio vendetta. Pretendo vendetta.》

Tutti i presenti applaudiscono e alcuni si commuovo sentendo le parole della donna, tranne la figura davanti a me, che al contrario degli altri agita nervosamente l'ombrello con cui copre entrambe.

Mi domando il motivo di questa reazione da parte di mia madre.

Che fosse invidia? O che fosse qualcosa di più serio?

Non era il momento per pensarci, in quel momento la mia testa era immersa nei ricordi di quella notte.

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NOTA DELLE AUTRICI:

ciaooo a tutt*, come state?

speriamo che il prologo sia di vostro gradimento e se fosse così, ci potresti aiutare mettendo una stellina.

questo è il nostro profilo tik tok, dove pubblicheremo spoiler dei capitoli successivi ⤵️

@scrittrici.anonim

kiss kiss🎀

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