II -Maledetta curiosità...-

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Proprio in quel momento si udì un forte schianto da qualche parte nelle profondità della villa.

L'espressione di Zane passò immediatamente da calma a vigile.

Si alzò velocemente.
"Resta qui," ordinò prima di uscire dalla stanza senza aggiungere altro.

Elizabeth rimase congelata per un momento prima che la curiosità avesse la meglio su di lei...

La donna vide Zane correre in un angolo remoto, dove c'era una sorta di camera da letto.

Cercò a tutti i costi di seguirlo, anche se i passi dell'uomo erano molto più lunghi e rapidi... e, come previsto, dopo un po', non lo vide più.

"Dov'è andato adesso..."

Pensò.

Non era proprio il tipo da infischiarsi nei fatti altrui, ma in questo momento ciò che le interessava era conoscere i suoi dintorni in modo da poter escogitare un piano per fuggire.

Improvvisamente, si sentì un'enorme mano bloccarle da bocca a dietro, e un braccio attorno alla sua vita.

"principessa... Dovresti ascoltarmi. Non puoi ficcare il naso in queste faccende..."

Disse la voce alle sue spalle, e riconobbe immediatamente che fosse Zane.

L'uomo strinse la sua presa ancora di più, cercandola di farla stare zitta e ferma.

"Lo sai che ti meriti una punizione, giusto?~"

Mormorò vicino al suo orecchio.
Il suo tono nascondeva della malizia e della rabbia per essere stato disubbidito.

Gli occhi della donna di spalancarono.
Era terrorizzata, non sapeva cosa fare...
Era stata scoperta senza neanche vedere cosa nascondesse.

*

"No..."

"No..."

"No...!"

"Ho paura..."

"Ti prego non farmi male..."

Imprecai, riuscendo ad intravedere nello specchio di fronte a me la figura di Zane.

Avevo paura: sentì le mie ginocchia mancare, sentì le mie labbra tremare come il resto del mio corpo e alcune lacrime rigarono la mia guancia destra, oramai rossastra.

Sentivo il suo tocco ovunque, suscitando alcuni ricordi in me a cui preferivo non pensare...
Ricordi che ero riuscita a dimenticare dopo tempo, dopo un lungo, lunghissimo tempo.

~

"Allora, non lo dirai alla mamma, giusto?"
Mi disse una voce maschile mentre il suono di una cerniera poteva essere udito in sottofondo.

Non capii bene realmente cosa stesse succedendo, ma qualsiasi cosa fosse faceva male.

"Brava bimba... Adesso cerca di stare silenziosa e di ubbidire"
La voce continuò, tenendomi stretta con un braccio.

Volevo che smettesse, ma non avevo abbastanza forza per parlare o agire, perciò tenni per tutto il tempo tra le mie braccia quell'unico ricordo di mia madre: il mio peluche a forma di gattino.

"Aiuto..."
Sussurrai.
E all'improvviso tutto si fece buio.

*

Zane, rendendosi conto dello sguardo terrorizzato della donna, le baciò l'orecchio, mormorando:

"Tranquilla, non ho intenzione di rovinare quella tua bella e candida pelle... O almeno per ora.
Piuttosto... Come punizione non potrai venire più in questa zona della villa. Non vorresti rischiare di essere presa di nuovo, giusto?"

-THE PRIZE OF A GAME-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora