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🫀
Trinity

Mi ritrovo davanti all'American State, come ogni giorno oramai da un mese, la cosa che più mi stupisce è che ogni mattina provo una totale indifferenza nell'essere qui, penso frasi del tipo
" si vabbè chi se ne frega è una scuola "

ora però,dopo ciò che è successo ieri,non ho il coraggio di varcare la sala della mensa, tutta la sicurezza che mi sono costruita in questi tre anni per colpa di Jacob sta svanendo, di nuovo, per giunta per colpa di un ragazzo arrogante di cui non me ne dovrebbe importare un fico secco.

ora non so di colpo,comincio a pensare che sotto sotto mi interessano le sue opinioni, ma perchè? ci siamo parlati due volte, la prima gli ho lanciato un vassoio in faccia e la seconda la porta, non è un problema mio, che ci posso fare se incontro solo casi strani della mia vita, sembra che sono una calamita per queste cose.

grazie a loro però,ho sviluppato un enorme senso di empatia, ciò mi porta ad affermare ciò che penso oramai da molti anni.

l'unico college che voglio vedere in vita mia è quello dove ha studiato mia madre, arriverà il giorno in cui Susan mollerà la presa ed io agirò prendendomi in mano finalmente la mia vita.

fino ad allora non mi resta che pregare e sperare che accadi il prima possibile, ovvero entro la fine del mese.

vorrei far domanda e scadono il 31, oggi è il 12, dio santo ti prego Susan sbrigati, non posso aspettare l'anno prossimo,non ce la faccio.

Vado un po' perplessa verso la mensa,come di routine e mi siedo su tavolo posto all'angolo della sala aspettando Megan

<< ma tu guarda la pesta piedi >> rimbomba una voce dietro al mio orecchio
<< che cosa vuoi? >> chiedo senza nemmeno voltarmi
<< gli appunti di storia >> continua sedendosi su  una sedia davanti a me
<< ti ho detto che potevi sederti? >>
<< il tavolo è di tua proprietà? >>

Evito di rispondergli per mandarlo a quel paese,striscio la sedia e mi alzo di scatto andandomi a sedere su un altro tavolo

Ci mette un secondo a raggiungermi e a mettersi di fianco a me,di nuovo
<< la smetti >> urlo guardandolo
<< abbiamo un accordo >> continua a dire squadrandomi dalla testa ai piedi
<< l'accordo comincia quando ne ho voglia >>

Colin fa un sorriso malizio e rimane in silenzio iniziando a giocare con una ciocca dei miei capelli

<< rompi a tutti così tanto il cazzo? >> dico spostandomi strappandomi i capelli dalla sua presa
<< solo a chi o voglia >>

cristo santo se solo imparasse a chiudere la bocca e a parlare con più delicatezza alle persone,forse non starebbe tutto il giorno solo in un angolo della cafferia a guardare male tutti come se fosse un dio sceso in terra e noi i sudditi che devono baciargli i piedi.

do l'impressione di essere una tipa stramba, ma non lo sono o meglio non per le cose importanti o che mi interessano.

pensa che non sappia tutte le volte in cui entra in cafferia sperando di non essere arrivato all'ora di punta solo perchè detesta la compagnia delle persone?

pensa sul serio che io non mi sia accorta di tutte le volte che prova disagio nello stare in classe come se avesse paura che qualcuno gli rivolga la parola?

in questi anni di mutismo selettivo per colpa di Jacob ho sviluppato un 7 senso, l'empatia, molte volte tendo a starmene in disparte, come una comparsa.

ma il realtà lo faccio perchè solo perché so che non sarò mai la protagonista di una storia, non lo sono nella mia vita figuriamoci.

Lo inizio a fissare senza nemmeno accorgermene,lui d'altro canto non proferisce parola ricambiando il mio sguardo.

Poi arrivi tuWhere stories live. Discover now