Non riesco ancora a crederci, guardo la due bare sotto i miei occhi, vorrei aprirle per controllare che sia tutto vero e non un brutto sogno. 

Sono solo.

Sono rimasto completamente solo.

Cosa farò? Come farò senza di loro? 

Tutti che cercano di abbracciarmi, baciarmi come per confortarmi, ma odio tutti loro. Vorrei rimanere solo. Vorrei andare il più lontano possibile e piangere ogni lacrima. Urlare fino a rimanere senza voce.

Il dolore che ho dentro è troppo grande. Fa troppo male. Sembra mancarmi l’aria. Mi agito un pò. Mi allargo il colletto della camicia che qualcuno mi ha lasciato sul letto.

<Capo manca poco..> lo guardo, Bruno, il braccio destro di mio padre, lavorava con lui da poco, ma si è conquistato la sua fiducia molto presto. Come avrà fatto? Mi chiama già capo.. non posso crederci. Capo della mafia. Io..? Io che non so assolutamente nulla. Mi manca ancora 1 anno di scuola. Non ho mai pensato al futuro, non ho mai pensato seriamente a cosa volessi fare, mai nessuno me lo ha chiesto. Forse perché il mio destino era già stato scritto. Qualcuno già sapeva che non avevo nessuna scelta da fare. Il mio futuro doveva essere questo. 

Guardo tutti i presenti, non conosco nessuno, nessuna faccia familiare, mia zia, l’unica sorella di mio padre è in ospedale, mio zio era in viaggio a cuba, sta tornando, ma non è riuscito ad essere in tempo qui. sono stato tutto il giorno in caserma, ho guardato quei documenti e quel video mille volte per cercare di capire chi fosse stato a sparare a mio padre. Non riuscivo a credere fosse solo un caso, e poi la lettera. come se lui sapesse già che sarebbe successo? perché ha deciso di scrivere le sue ultime volontà? di lasciare tutti i documenti in ordine, è un tarlo nella mia testa che non riesco ad eliminare. 

Continuo a guardarmi intorno, mentre il parroco continua la sua lunga omelia su quanto i  miei genitori fossero perfetti, neanche li conosceva. Cazzo. Come può un prete essere così falso? sono sempre stato credente, ma non oggi, non in queste figure di merda che abbiamo sulla terra, preti che di notte girano bordelli e di giorno fanno di peggio, ci sarà qualcuno che si salva? forse 1 su un milione. 

Mi blocco quando la vedo, è insieme ad altri amici di classe. 

Non può essere che sia qui, le avevo detto di non venire, la guardo ed è sempre così bella, piange, adesso mi guarda anche lei, non posso permettermi di pensare anche a lei adesso, deve finire tutto,  non ho avuto tempo neanche di farla iniziare la nostra storia, la guardo male e mi giro dall’altra parte. Non posso concentrarmi su di lei adesso, ho già un grosso fardello adesso. 

<Capo.. dobbiamo spostarci fuori> 

<Ti ho già detto che non devi chiamarmi capo> 

cammino, e lui non si allontana mai di un passo da me. 

<ti abituerai capo..> 

<puoi chiamarmi semplicemente con il mio nome> 

esco fuori dalla chiesa, e non so quanta gente c’è in attesa di darmi le condoglianze, in prima fila ci sono tutti i capimafia delle province vicine. 

<sono venuti tutti..> mi sussurra Bruno. 

Ieri quando mi ha consegnato la lettera di mio padre mi ha iniziato a spiegare qualcosa, farmi vedere qualche foto, mi ha “iniziato” alla mia vita futura per non farmi sembrare un imbecille davanti a tutti. 

Dovrei ringraziarlo ma non lo farò. 

Quando si avvicina Valentina con i miei compagni di classe mi irrigidisco. 

Io ci saròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora