Arrivederci Cleveland

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💭

Apro gli occhi sottilmente nella speranza di realizzare che sia solo un brutto sogno.

-Respira Meg, sono qui con te!-

Tommy stringe la mia mano.

-Guarda me Meg, guarda me!-

Ispira ed espira seguendo un ritmo sistematico e costante.

-Ok?-

Ispiro.

-Sono qui con te!-

Espiro.

Non riesco a elaborare nessuna frase. La mia voce è stata risucchiata vertiginosamente dall'immagine di quel mostro.

Respiro ancora in sincronia con Tommy.

-Brava Meg, continua così!-

-Dove vai Tommy, resta con me!-

Resto sola nell'abitacolo dell'armadio troppo grande per Tommy e me, troppo piccolo per lui.

-Torno subito, tu resta qui!-

💭

-Hai preso tutto Meg?- La voce di mia madre rimbomba nella mia camera interrompendo il flusso di quei ricordi intrusivi.

-Si mamma, metto le scarpe e sono pronta!-

Compongo nervosamente delle mosse scoordinate prima di incrociare i suoi occhi.

Accenno un sorriso distratto e ripongo la mia attenzione sul letto, dove sembra essere esplosa una bomba ad orologeria.

Felpe, gonne, maglie sparse prendono le sembianze di un piumone colorato ripiegato alla rinfusa.  Una valigia troppo piccola per contenere tutti i miei vestiti aperta ai piedi del letto. Vivo bene nel mio disordine, se fosse tutto ordinato perderei la ragione, inizierei a vagare istericamente nella mia stanza in una ricerca disperata.

Rivolgo lo sguardo sulla figura di mia madre per notare la sua reazione divertita all'ironia della confusione in cui navigo abitualmente.

Fare le valigie non è una delle mie abilità meglio praticate e lei questo lo sa bene.

-Lascia che ti aiuti, Paul è sotto che ti aspetta. Perderai il volo!-

Paul Paul Paul, sempre e solo Paul.

Acconsento svogliatamente alla sua richiesta.

Non è una forma d'odio che provo per Paul. Semplicemente non sopporto la sua perfezione. E' un alieno sceso sulla terra dal pianeta "Ti amo Megan".

Non permettetevi di pensare male, non sono io la donna a cui riserva queste smancerie.

Bla, che schifo.

E' mia madre.

Si, se ve lo state chiedendo mia madre ha conferito orgogliosamente il suo nome alla sua unica figlia femmina.

Perchè?

Non lo so, una rivalsa personale o "semplicemente" voleva affidare a me il peso di cambiare la sua esistenza, come se Meg McLaren potesse avere una seconda possibilità.

Ma questo non è stato mai detto.

Semplici riflessioni di una ragazza di 19 anni consapevole del mondo che gira intorno a lei oppure semplici stronzate.

Una casa di lusso, macchine costose, un secondo "padre" dannatamente ricco da far schifo.

Ho usato la parola schifo troppe volte per descriverlo.

Cruel SweetnessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora