2nd chapter

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A.

Non funziona non funziona non funziona

Sbuffo rumorosamente gettando a terra l'ennesimo foglio accartocciato con su scritte quelle due/tre note che non vogliono proprio collaborare.
Odio avere un blocco del genere, non voglio vivere suonando cover delle mie band preferite ma ogni volta che costruisco qualcosa di mio trovo solo errori ovunque, non mi accontento mai e finisce tutto a terra.

Passo una ciocca di capelli color ciliegia dietro l'orecchio e d'un tratto mi ricordo all'incontro con Ethan la sera stessa.
No, non permetterò mai ad uno sconosciuto di leggere ciò che scrivo, sopratutto se è amico di Trevor e di conseguenza, un pallone gonfiato proprio come lui.

e allora perché ci stai uscendo?

Gwen è di fianco a me pure quando non c'è, incredibile.

Per fortuna il vinile dei Fontaines d.c in sottofondo riesce a darmi quella serenità di cui ho bisogno, nonostante mi guardo attorno e penso soltanto a quanto dovrei muovermi per riordinare un po' questa stanza, è un macello.

Il telefono squilla, una notifica attira la mia attenzione;

Da sconosciuto: mi sono permesso di dare un'occhiata alla tua playlist ( mel'ha mandata Trevor) e ammetto che mi è sembrato di guardarmi allo specchio

Leggo il messaggio un paio di volte, capisco successivamente che Trevor è un coglione (che novità?) e che è proprio Ethan.
Si prenderà una bella lavata di testa per aver dato il mio numero senza consenso, me ne fotto delle lagne di Gwen.

Da Lia: non ho dubbi sulla perfezione della mia playlist, complimenti per i gusti musicali allora

Da Ethan: ho visto gli arctic monkeys dal vivo più volte, sono il mio gruppo preferito ed ho iniziato col basso imparando tutta la loro discografia

Ridacchio, è anche il mio gruppo preferito e forse questa cosa può infastidirmi.
Non voglio trovarmi troppo bene con lui, so come finiscono queste cose.

Da Lia: adesso però tocca a te mandarmi la tua playlist, anche perché sarebbe scorretto dato che non ho avuto diritto di scelta.

Blocco il telefono senza aspettarmi chissà quale risposta, nonostante quest'ultima non tardi ad arrivare e così mi ritrovo a passare il pomeriggio sulla playlist di un ragazzo conosciuto per caso la sera prima.

Gwen è più entusiasta di me, si aspetta già uscite a quattro di chissà quale tipo ma quella poveretta della mia donna non ha ancora capito che non uscirei col lei e il suo tipo normalmente, figuriamoci con qualcun'altro e per di più, il suo migliore amico.

Chissà in che fossa dei leoni ti stai gettando Lia, chissà.

Maglia dei Nirvana over, parigine anfibi e giacca e alle nove spaccate metto piede fuori casa, non mi preoccupo di quel quarto d'ora di ritardo, tanto qua, chi è mai in orario?

Cuffiette nelle orecchie e mi perdo per le vie di Londra illuminate soltanto dalle luci dei lampioni, qualche auto passa lenta e a quest'ora il caos mattutino finisce del dimenticatoio.
Amo aver scelto di vivere nella zona meno turistica della città, non avrei sopportato tutto quel casino a qualsiasi ora del giorno.

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