Prologo

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Ci sono delle cose che, inevitabilmente, accadono nella vita. Alcune sono positive, altre possono rovinarti il resto dei giorni, schiacciandoti senza pietà, come sotto un treno. Nel mio caso, il colpevole è chiaro: mio padre, il famoso Josh Harper. L'uomo che ha sempre voluto avere tutto sotto controllo, soprattutto la sua concessionaria d'auto. Per anni ha lavorato da solo, orgoglioso della sua indipendenza, del suo successo costruito con le proprie mani. Fino a quando non ha deciso di assumere Theo Lancaster.

Ed è da quel momento che la mia vita è cambiata. E no, non in meglio. Theo, con i suoi 20 anni e quell'aria di chi sa sempre cosa fare, si è insinuato nella nostra vita in modo quasi naturale, ma io so che c'è qualcosa di più. Non è solo il ragazzo che lavora per mio padre. No, lui ha una missione ben precisa: controllare me.

"Theo viene a cena."
"Theo passa a casa per aiutarti con lo studio."
"Theo si ferma a pranzo, preparagli i Corn Dogs, Jasmine, lo sai che gli piacciono."

Ormai è come se fosse parte integrante della famiglia, come un parente non voluto che, a poco a poco, si infiltra nella tua quotidianità. Mio padre ha trovato in lui una sorta di figlio ideale, quello che evidentemente io non sono mai stata. Il bravo ragazzo, quello che segue le regole, che è sempre al posto giusto, al momento giusto. Theo Lancaster sembra fare tutto alla perfezione, ed è per questo che mio padre lo adora.

Ma io lo vedo per quello che è. Lui è stato assunto per tenermi d'occhio, per controllarmi, per riferire a mio padre ogni mio movimento. So che lo fa, perché nessuno in casa Harper si prende la briga di prestarmi tutta questa attenzione, tranne lui.

"Theo ti dà un passaggio."
"Theo ti aiuta con i compiti di matematica."

È così che va da mesi. È diventato una presenza costante, ingombrante, come un'ombra che non riesco a scrollarmi di dosso. E, come se non bastasse, lo sa pure mia madre. Lo vede, lo percepisce, ma si limita a restare in silenzio. Forse per evitare discussioni con papà, forse perché ha accettato questa strana dinamica in cui Theo è ormai un pezzo del nostro puzzle familiare.

Quello che mi fa arrabbiare di più è che a Theo non sembra pesare tutto questo. Anzi, è sempre lì, impeccabile, sorridente, come se fosse la cosa più normale del mondo essere costantemente nella mia vita, a interferire con ogni mia scelta. A volte mi chiedo se gli piaccia davvero fare il ragazzo perfetto, o se c'è qualcosa di più dietro quella facciata impeccabile. Non lo so, e non mi interessa.

L'unica cosa certa è che Theo Lancaster non è semplicemente un dipendente di mio padre. È stato messo qui per tenermi sotto controllo. Lo sa lui, lo so io, e probabilmente lo sa pure chiunque ci osservi dall'esterno.

~

Ebbene, eccoci qui con il prologo. Spero che questi due, insieme al resto dei personaggi, riescano a rapirvi come hanno fatto con me. Intanto, ve li lascio conoscere piano piano... Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche premonizione su ciò che vi aspetta. Ma, onestamente, dubito che possiate dedurre molto già da ora.
Se vi piace, lasciate un commento e fate sapere cosa ne pensate!

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