Chapitre 1

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Una giornata del cazzo, come una mattina del cazzo, una settimana del cazzo, un mese del cazzo e un anno del cazzo.

Indovinate un po' quel bastardo del mio capo cos'ha fatto? Mi ha licenziata, e come se non bastasse mi hanno anche mandato l'avviso di sfratto, se non pago entro il 10 ottobre mi sbattono fuori, quindi ora mi tocca anche cercare un lavoro.

Nella vita ho sempre sognato di fare la giornalista ma non una normale ma quella che scrive tutte le cose che accadono all'interno del carcere.

Ma indovinate cosa sono finita a fare? La domestica, e non dico che è un brutto lavoro perché l'importante è aver qualcosa sotto i denti e un tetto. Tra poco non avrò nemmeno più quest'ultimo se non mi darò una mossa.

Sto per scrivere l'ultima cosa sul mio blog quando sento suonare al campanello«chi sarà mai a quest'ora» non è proprio tardi ma comunque di solito alle 21 la gente cena, non io ma questi sono dettagli

«Arrivo!» scendo le scale e arrivo in salotto dove si trova la porta di ingresso

«Ziaaaa, da quanto tempo, come stai» e mo questa che ci fa' qua non stava in Francia?

«Ciao tesoro,eh già, io sto benone e tu? Come stai?» eh ziaaa sto una merda

«Bhe potrebbe andare meglio, vieni entra,» La faccio accomodare in salotto e le metto un po' d'acqua

«Allora zia come mai sei qui?»

«Ho saputo cos'è successo, mi dispiace tesoro»

«Che cos'hai saputo?»

«Che hai perso il lavoro e che ti hanno mandato l'avviso di sfratto e che se non paghi entro...»

«Ok zia ho capito le so già queste cose ma come l'hai sapute?» Come cazzooo

«Ti devo ricordare che è mio cugino il tuo capo? E so che è un bastardo. Comunque passando alle cose serie ho un lavoro per te»

«No zia ti prego non dirmi ch'è un altro dei tuoi cugini perché non lo accetto »

«No tranquilla, so che a te ti piace giornalista del carcere, ho un amico che appena ha saputo che sei stata licenziata mi ha subito chiamato e ti vorrebbe a lavorare con lui»

«bhe ho bisogno di un lavoro quindi sono disposta ad accettare questo lavoro»

«Ok allora vai domani mattina alle 8:00 alla centrale di polizia lui ti aspetterà li ah e, si chiama Jack Andrew»

«Ok grazie zia» l'accompagno alla porta e l'abbraccio, la saluto e torno sul divano
E penso e penso a come sarà questo lavoro. E mi addormento così sul divano tra i miei pensieri

Autrice
Ciao a tutti ragazze, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima

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