Non erano passate nemmeno dieci ore da quando ero arrivata alla Stygian e mi sentivo, in qualche modo, a casa.
In una sensazione che non riuscivo a spiegare, mi ero sentita per la prima volta da un po' di tempo, in pace con me stessa. Non fosse stato per i continui messaggi di Mark e il leggero senso di vuoto per l'assenza di Anja avrei potuto giurare di appartenere a questo antico edificio da sempre. Ogni pietra che avevo calpestato, ogni ciottolo, ogni oggetto che mi ero ritrovata a sfiorare mi aveva parlato di quiete. Quella di cui, forse, avevo bisogno.
Persino la divisa scolastica che mi avevano consegnato non mi era sembrata poi così male. Sembrava quasi peccaminosa con quel gonnellino a quadri bianchi e neri e subito il pensiero tornò a quei riccioli castani.Per fortuna la giornata era finita in men che non si dica, così non avevo dovuto relazionarmi con nessuno, la stanchezza del viaggio aveva ormai preso il sopravvento e ringraziai di aver trovato un letto comodo che mi aveva accolto, subito dopo una doccia bollente.
La luce del telefono poggiato sul letto, accanto a me, illuminava il soffitto della stanza buia, come un faro solitario nel silenzio opprimente. Visualizzai il primo di quella che si prospettava una lunga serie di messaggi.
"Come stai? Perché non rispondi?"
Mi si formò un nodo in gola dopo il fastidio iniziale. Era così tipico di Mark, cercare di sapere tutto, di controllare ogni aspetto della mia vita. Non potei fare a meno di chiedermi se sarebbe mai potuto cambiare.
Non volevo rispondere, eppure dopo averlo ignorato finora per giorni, già da prima della mia partenza, la mia mano si mosse da sola, come se avesse una volontà propria.
"Sto bene, solo impegnata."
Le mie parole scorsero sullo schermo, fredde e distaccate. Non volevo lasciare spazio per l'intimità, lo conoscevo. Gli davi un dito e si prendeva il braccio e questo non glielo avrei permesso. Non più.
Mentre premevo invio, mi travolse il ricordo di momenti che avrei voluto dimenticare...
«Ehi, non voltarti come tuo solito. C'è qualcuno che non ti ha tolto lo sguardo di dosso da quando sei entrata.»
A niente erano valse le raccomandazioni di Anja che avvolta nel suo tubino rosso, mi indicava col bicchiere che teneva in mano, una direzione ben precisa. Il cocktail blu aveva ondeggiato al suo interno creando onde ipnotiche.
Mi ero voltata e lui era lì, poggiato al bancone. Sapevo chi era, come avrei potuto non saperlo? Mark, il sexy studente, l'oggetto del desiderio di gran parte della scuola.
Ammisi che fisicamente accendeva la mia fantasia ancora adesso. Peccato che si fosse andati oltre quella che avrebbe potuto rimanere una semplice storia passionale.
Non aspettai nemmeno che facesse la prima mossa.
Iniziò così con lui. Con me che mi alzavo dal divanetto e dirigendomi verso di lui con passo studiato gli offrivo da bere...Ebbi subito dopo, istantaneo, il ricordo di un'altra serata in un altro bar, la musica che riempiva l'aria e le nostre risate che sembravano così genuine. Ma poi, quando avevo riso con un amico, avevo visto il suo sguardo cambiare. Fu come se un temporale si fosse accumulato nei suoi occhi, e in un attimo, una serata nata come tranquilla e divertente diventò un campo di battaglia.
«Sei sempre così affettuosa con gli altri?», mi aveva chiesto con un tono così sarcastico che mi aveva fatto rabbrividire.
Avevo risposto, cercando di mantenere la calma: «Stiamo solo scherzando, Mark.»
Ma le parole con lui non erano mai sufficienti. La sua mente si era già avventurata in sentieri oscuri, dipingendo scenari di tradimento e inganno. Nemmeno fossimo una coppia di coniugi invece che una semplice frequentazione.

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Scorched
Romance🔞🔥❤️ Lilith e Raphael si incontrano per la prima volta in un aeroporto, ignari del destino che li attende. Entrambi avvolti da un'aura di mistero, si ritrovano nella stessa accademia, dove le loro vite si intrecciano in modo inesorabile. Un incon...