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7.00 del mattino, in perfetto orario per le sue solite lezioni.
Agata si era appena finita lavare il viso e si era soffermata allo specchio, sentiva che sarebbe stata una bella giornata e magari sarebbe successo qualcosa di inaspettato. Si era messa un body nero e sopra un maglione grigio semplice ma caldo, glielo avevano regalato Brooke ed Emily per il suo compleanno, poi dei pantaloni della tuta neri e le sue solite sneakers ai piedi.
Si era legata i capelli indietro in uno chignon basso e si era messa le cuffie, era pronta per uscire ma non appena prese le chiavi di casa si era ricordata che avrebbe dovuto trovare un partner per la competizione. Aveva sbuffato perché sapeva che non sarebbe stata una cosa semplice, in fondo Agata non stava simpatica a molte persone.

In metro tutto era andato liscio come l'olio: nessuna ascella puzzolente accanto al suo naso, nessun ladro a frugare tra le borse della gente, nessuno che strillava e nessuno che le aveva versato addosso un intero bicchiere di caffè addosso. Scesa da lì si stava dirigendo verso le scale dell'uscita per andare come sempre nel suo posto preferito.
Si sentiva odore di autunno, un'aria fresca e dalle scale si vedevano delle foglie arancioni e marroni a terra; nelle sue orecchie rimbombava una canzone perfetta per quel momento, gli occhi si erano chiusi e fregandosene di qualsiasi persona lì in mezzo si era messa a camminare a ritmo di musica e canticchiando le parole di quella magnifica melodia. Agata poteva sembrare la classica ragazza che ad ogni ora del giorno ascoltava musica malinconica perché non voleva iniziare una qualsiasi giornata ma in realtà per tutto il suo tragitto le canzoni che la accompagnavano erano capaci di dare carica a chiunque.
Stava continuando a sembrare una scema in mezzo a tutti mentre canticchiava e non guardava dove stesse andando quando proprio alla fine della canzone... SBAM.
"Ma che cazzo" aveva detto una voce maschile
"Oddio mi dispiace un sacco non stavo guardando dove andavo, spero di non averti fatto male-" aveva detto lei raccogliendo i fogli dispersi per terra, poi aveva alzato lo sguardo sul ragazzo che la stava aiutando a raccogliere i fogli e si sentì in imbarazzo.
"Beh vedo che siamo pari ora" aveva detto lui sorridendole. Agata si era fermata a fissarlo senza dire una parola, gli occhi viaggiavano di qua e di là; l'imbarazzo era finito ma la testa viaggiava di qua e di là.
Moro, occhi marroni, sorriso impacciato, pellicine delle mani mangiucchiate, scarpe sciupate, labbra un po' larghe... bello.

"Ehyy? Ci sei ballerina della metro?" aveva chiesto di nuovo a lei e di improvviso si era ripresa da quello stato di trans "Sì, scusa ancora non stavo guardando dove andavo".
"Avevo notato tranquilla, ora siamo pari"
"Già scusa lo stesso"
"Davvero non ti preoccupare mica sbraito come te"
"Come prego?"
"Nel senso che ieri stavi per sbraitare ma non l'hai fatto"
Rabbia.
"Per tua informazione non stavo per sbraitare ok?"
"Va bene ballerina della metro, dove vai di bello?"
"Fatti gli affari tuoi..." macchina fotografica al collo "fotografo dei tunnel"
Lui aveva sorriso divertito e aveva preso la fotocamera in mano "Hai buon occhio ballerina"
"Grazie"
"Ma hai anche la testa tra le nuvole"
"Non voglio più continuare questa sorta di conversazione" stava stringendo la corda del suo borsone in mano, quel tizio era strano ma allo stesso tempo non voleva muovere un singolo piede per allontanarsi da lui. "Ahh, la Penn state frequenti" "Come lo sai?" e il fotografo del tunnel le aveva indicato la scritta sulla corda del borsone.
"Hai proprio la testa sulle nuvole"
"Non ti conosco e non hai il minimo diritto di inventarti cose su di me" si era avvicinata a lui di qualche passo per fronteggiarlo meglio, gli arrivava al naso ma non sarebbe stata quell'altezza a farle abbassare lo sguardo. Lui invece le aveva teso la mano "Mi chiamo Tyler piacere, ho 24 anni e ieri non stavo guardando dove andavo perché stavo per perdere la mia metro" aveva risposto guardandola dritta negli occhi, gli si era accesa una strana luce dentro a quelle iridi marroni e come con una magia Agata gli aveva stretto la mano intrigata da quel suo sguardo: non sembrava più tanto imbranato.
"Agata, ieri stavo per sbottare perché ero in ritardo e mi avevi sporcato il body"
"Quindi stavi per sbottare"
"Sì- no!" aveva scosso la testa e si era staccata da lui frustrata. Tyler invece aveva riso "Bella, imbranata e con la testa sulle nuvole" le aveva detto.
Agata era riuscita a girare i piedi verso l'altra direzione e si stava avviando verso le scale "Hey aspetta" il fotografo dei tunnel le aveva preso il braccio, lei aveva girato la testa e lo stava guardando "Ballerina, non é che ti va di vederci al bar accanto alla tua università oggi pomeriggio?"
E senza pensare, guardandolo solo negli occhi, osservando quella luce che la attraeva così tanto gli aveva risposto poi aveva continuato a salire i gradini dell'uscita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 02 ⏰

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