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Rebecca's POV.

Appena varchiamo il cancello della casetta, il mio cuore fa una capriola.
La puntata è finita, siamo passati nella famosa sala relax in attesa che ci chiamassero per entrare in casa ed eccoci qui.

Con non poca fatica salgo gli scalini, tirando dietro di me i due trolley stracolmi che mi sono portata dietro.
Guardando i bagagli dei miei nuovi compagni, mi rendo conto di aver un po' esagerato. Sì, in effetti ora non vedo cosa potrei farmene di un costume da bagno.

Il chiacchiericcio eccitato che accompagna la nostra entrata si fa ancora più forte, mentre nessuno di noi si risparmia commenti entusiasti.

«Datemi un pizzicotto» mormoro, varcando la soglia della cucina. Iris non se lo fa ripetere due volte, stringendo la pelle del mio braccio.
Okay, è tutto reale.

Diego e Vybes, i due cantanti che sono entrati per primi in casetta, si occupano di farci un tour e di iniziare ad organizzare le stanze.
Il mio sguardo cade su Sienna e Chiara, due ballerine.
Iris, quasi a leggermi nel pensiero, si avvicina a loro, chiedendole appunto di condividere la stanza.

Così, ci fiondiamo nella stanza gialla. Io ed Iris riusciamo ad accaparrarci il letto a castello, mentre le altre due si posizionano su due letti singoli davanti ad una parete a specchio.

Il resto del pomeriggio ognuno di noi lo passa nella propria stanza, facendo conoscenza e sistemando le valigie.
Sia Sienna che Chiara si rivelano essere solari e piene di cose da raccontare. Inoltre la prima, essendo austaliana, mi promette di darmi delle lezioni di inglese "to improve the language".

«Non vedo l'ora di iniziare le lezioni, non aspetto altro!» esclamo entusiasta, mentre piego un paio di pantaloni.
«Anche io, mi sembra surreale essere qui ed avere la possibilità di stare a contatto con dei veri e propri professionisti messi a disposizione per aiutarci» concorda Chiara con aria sognante.
Tutte noi ridacchiamo. «Vengono pagati per farlo» le ricordo.

Un rumore assordante ci fa voltare verso la porta della nostra stanza che da sulla camera arancione.
Vybes (non in arte, Gabriel) fece il suo ingresso battendo un mestolo di legno su una padella, provocando un gran frastuono. Dietro di lui, Luk3 e Diego lo guardavano divertiti.
«È pronta la cena! Specialità dello chef Nicolò: pasta al pomodoro!»

Noi quattro ci apprestiamo a seguire il corteo e, raccattando man mano persone dalle varie stanze, finiamo per fare un vero e proprio trenino come quello di capodanno.

Neanche il tempo di sederci a tavola che la voce di Maria ci invade le orecchie e ci fa perdere un battito di cuore.
«Ciao ragazzi, vi do soltanto qualche informazione per domani e il resto della vostra permanenza» dice, attraverso gli altoparlanti. «I ballerini dovranno essere in sala alle 7.30, mentre i cantanti alle 8. Inizierete le lezioni e, coloro che dovranno scegliere il professore di appartenenza faranno dei colloqui con loro. Buonanotte»
Un coro di buonanotte si solleva dal tavolo, mentre la voce della conduttrice svanisce.

Noi ragazzi iniziamo a parlare tra noi del più e del meno.
Seduto alla mia destra, c'è un ragazzo che ho visto solo una volta di sfuggita ai casting. Probabilmente sentendosi osservato, quest'ultimo si gira verso di me.
«Ciao»
«Ciao»

È uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visto. E non lo dico come fatto oggettivo, la combo occhi chiari e capelli scuri è spettacolare.

«Rebecca, piacere» gli porgo la mano, mentre lui stringe la mia con un piccolo sorriso in volto.
«TrigNO, ma puoi chiamarmi Pietro»
Aggrotto le sopracciglia. «Pedro?»
Lui non riesce a trattenere una risata. Poi, mi ripete il suo nome. Credo di aver bisogno di una visita all'udito.
«Okay, ora ha più senso. Non mi sembri uno spagnoleggiante»

Ma che sto dicendo?

Se a me viene voglia di sotterrarmi, Pietro sembra molto divertito dalla situazione.

«Allora per te sarò Pedro»
Non posso fare a meno di aggiungermi alla sua risata, attirando l'attenzione di qualcuno al tavolo. In particolare Iris, seduta di fronte a me e fino a prima impegnata in una conversazione con Cristiana (anche lei come noi, una cantante), che mi tira un calcio da sotto il tavolo e mi lancia un'occhiata ammiccante.

Tra una parola e l'altra finiamo di mangiare, mentre l'altra Rebecca (ballerina anche lei) si offre di lavare i piatti in compagnia di Nicolò.

Decido di recuperare le cuffiette e di uscire nel giardino anteriore della casa, per stare un po' in solitudine e metabolizzare la giornata di oggi. Vorrei chiamare la mia famiglia, ma la redazione ci ha dato dei turni per i cellulari ed il mio è domani sera.

Sto ascoltando una delle mie canzoni preferite, finché una figura non invade la mia quiete interiore.
«Scusa, me ne vado» si affretta a dire Pietro, facendo per tornare dentro.
«Non ti preoccupare, resta». Lui sorride e prende posto nel divanetto alla destra del mio.

«Cosa ascolti?» chiede, indicando con un cenno del capo le mie cuffiette e il vecchio mp3 che ho da quando avevo 15 anni.
« "False God" di Taylor Swift»
Lui scuote la testa. «Ahia, non può funzionare tra noi»
Lo guardo stranita, prima di collegare i puntini.
«Fammi indovinare: ascolti Kanye West»
Lui annuisce, cercando di nascondere un piccolo sorriso a cui rispondo di rimando.


«Scommetto anche che se non ti fossi rotto il crociato saresti a giocare in serie A e che prepari la carbonara più buona del mondo»
In segno di resa, lui alza le mani. Il suo sorriso si fa ancora più ampio. 

«Mh e sentiamo, oltre al fatto che ascolti musica per ragazzine innamorate - gli lancio un'occhiata torva - che altro mi dici di te?» domanda, appoggiando i gomiti alle ginocchia ed accendendosi una sigaretta.
Faccio spallucce. «Mi piace cantare, come credo si sia capito, e faccio l'università».

Pietro mi guarda assorto. «Scommetto che questo è quello che dici a tutti quando ti chiedono di presentarti, ma io voglio sapere qualcosa su di te»
Non so dire se mi sento messa in difficoltà, se mi sento psicanalizzata oppure mi fa piacere il suo interessamento.
«Hey, non avevi la laura in ingegneria scusa? Fai anche lo psicanalista?» scherzo.
Lui cede ad una risata, ma attende ancora una mia risposta.

«Okay allora, adoro leggere. Di tutto e di più, dai gialli agli horror, anche se ho una netta preferenza per i romanzi rosa. Ho un golden retriever di nome Billy, so pattinare e riesco ad ingoiare le compresse senza aver bisogno dell'acqua»
Ora Pietro mi sorride, soddisfatto.
«Ora tocca a te però»
«Amo la matematica, ho un gatto nero senza nome, odio la coca cola e mi piacciono gli anelli. Ne ho tantissimi e li regalo alle persone a cui tengo molto»
Sorrido. «Come hai fatto oggi con Anna»
Lui annuisce, spegnendo la sigaretta nel posacenere.

«Torno dentro, ho ancora un po' di cose da svuotare in valigia. Buonanotte, Taylor Swift» dice alzandosi e venendo verso di me.
In un gesto che sembra praticamente spontaneo, mi scompiglia i capelli.
«Buonanotte, Pedro»

𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐫𝐞𝐝 | 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪24Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora