Prologo

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4 anni prima

<< Papà sono a casa >> dissi appena tornai da scuola.

Nessuna risposta. Solitamente non succedeva. Ottenevo sempre una risposta da lui.

<< Papà, dove sei? Tutto bene? >> di nuovo nessuna risposta.

Andai a cercarlo nel suo studio dove passava la maggior parte del suo tempo. Aprii la porta della stanza sicuro di trovarlo lì a lavorare come al suo solito. Non fu così. Iniziai a preoccuparmi.

Andai in camera mia per lasciare lo zaino e togliere le scarpe, come era mio solito fare. Spalancai la porta della mia stanza e vidi un qualcosa che non mi sarei mai immaginato di vedere.

Era lui. Mio padre. In ginocchio accanto ad una persona che gli puntava una pistola alla tempia.

Mi sentii morire dentro. Dalla morte della mamma io e mio padre legammo tantissimo. Ogni settimana avevamo una giornata dedicata solo a noi due dove lui non lavorava e io non andavo agli allenamenti.

Non potevo perderlo. Non me lo sarei mai potuto perdonare. Non avrei visto un altro membro della mia famiglia morirmi davanti.

<< Lascialo andare! >> non feci in tempo neanche a fare un passo che l'uomo mi puntò la pistola contro.

<< Coraggioso da parte tua provare a metterti in mezzo. Non ti conviene sai. Potresti fare la stessa fine che farà tuo padre nel giro di due minuti >> disse.

Era un uomo tutto vestito di nero con il volto coperto da un passamontagna nero in modo da non farsi riconoscere.

<< Jack, ti prego va via, non ti meriti di vedere tutto questo >> disse mio padre con le lacrime agli occhi.

<< Ti prego lascialo andare. È l'unica cosa che mi rimane. Non ha fatto niente per meritarsi...>> dissi rivolgendomi all'uomo.

Non feci neanche in tempo a terminare la frase che l'uomo premette il grilletto e mio padre morì sul colpo.

Mi cadde il mondo addosso. Tutto ciò che avevo è andato perduto nel giro di cinque minuti. Ci ho messo due anni ha superare la morte della mamma e adesso dovrò farlo anche con quella di papà.

L'uomo mi sorpassò noncurante di quello che aveva appena fatto. Della vita che aveva appena rovinato.

Mi avvicinai a mio padre. Lo abbracciai. Non lo facevo spesso ma sicuramente non mi sarei mai aspettato di non poterlo più fare.

Quel pomeriggio avevo perso l'unica persona rimasta della mia famiglia, avevo perso il mio migliore amico, la mia figura di riferimento.

In poche parole avevo perso tutto. Non mi rimaneva più nulla.

Non c'era più un motivo per la quale dovessi vivere.

Io e te contro tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora