1-Centauri

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-Oh, ma dai!- esclamai, al limite dell'irritazione. I miei cercarono di calmarmi, ma io ero piuttosto stufa; era da troppo tempo che giravamo in quei vicoli sperduti della Toscana che non conosceva nessuno e ci eravamo persi di nuovo! Guardai fuori dal finestrino e, all'improvviso, mi rallegrai. Non sapevo perché, ma ero piuttosto felice. Increspai le labbra in un piccolo sorriso e appoggiai la testa sul finestrino. Alla fine, dopo un lasso di tempo che mi sembrò infinito, mia madre sussurrò, per svegliarmi: -Ele, tesoro, siamo arrivati!- Spalancai gli occhi e balzai giù dalla macchina, in preda all'emozione. Il mio unico pensiero fisso si chiamava Spirit. Una ragazza ci salutò a dialogare con i miei genitori, mentre io non riuscivo a stare ferma. Mi guardai in giro e notai che il posto era piuttosto grande, con tanta erba e una stalla enorme e un po' diroccata. Mi piacque subito. Quanto avrei voluto lavorare lì da grande! Vidi qualche animale in giro e, mentre stavo andando a salutarli, la signora esclamò: -E tu, Elena? Sei tu la madrina di Spirit?- mi voltai di scatto e cercai di metter su un sorriso forzato: -Sì, sono io- balbettai, e lei mi sorrise: -Vieni,vieni,andiamo a prenderlo-. mi girai verso la mia famiglia e loro mi sorrisero, incrociando le dita. Raccolsi quel poco di coraggio che mi restava e corsi verso di lei, incoraggiandomi mentalmente. -No, no, lo prendo io, voglio farti la sorpresa!-,. All'inizio raggelai, ma poi capii il senso della frase. Aspettai in trepidazione, sembrava che le persone accanto a me avessero cessato la loro esistenza; per poco non correvo via, ma lui arrivò. Tutte le mie immaginazioni più fervide si racchiudevano in lui. Era stupendo! Incantata, lo guardai muoversi al rallentatore. Era un po' ciccione, bianco con i puntini neri,e la criniera e la coda un po' gialle miste a bianco. - Ti piace?- domandò la ragazza. Annuii. Ero come pietrificata, muta e senza la capacità di parlare: -Stai tranquilla, adesso lo libero-. Sembrava tutto in slow motion: la signora gli sfilò la cavezza, tolse la lunghina, e abbassò le braccia. Lui camminò lentamente e...mi travolse. Si diresse verso la mangiatoia, a ruminare fieno. Lo guardai cristallizzata, e ricordo che pensai "È un cavallo,non sei il suo unico pensiero". Sentii il rumore,quello dei miei sogni che si infrangevano. Avete presente quei film, quelli dove la ragazza con mille problemi incontra lo stallone nero, con altri mille problemi e che nessuno riesce a montare, e fanno in due secondi un legame che non si spezza mai? Ecco, lo so che sembra stupido, ma io pensavo che il mio primo incontro con lui sarebbe stato così. Tipo come quel famoso detto,mi sembra che fosse: dalle stalle alle stelle. Per me, invece, era il contrario: dalle stelle alle stalle. L'inizio della giornata, l'emozione a livelli stellari,e poi adesso, dopo essere stata travolta dal mio cavallo, qui, con gli occhi pieni di lacrime. Tremavo. La signora scoppiò a ridere. La guardai stupita e lei mi sorrise:-È solo affamato, calma, fanno così con tutti-. Allora lì mi tranquillizzai veramente. Il macigno che mi occupava il cuore scivolò via e scomparve. Lo osservai felice e un sorriso mi fece capolino sulle labbra. Finito di mangiare, Spirit si girò verso di me, mi annusò e io gli accarezzai il testone peloso. Il mio umore aveva scalato la classifica e aveva conquistato il primo posto. Ero raggiante. Mi sembrava di sprizzare luce e energia da tutti i pori. La conoscete, quella sensazione che ti sembra di galleggiare o fare salti da un metro ogni volta che fai un passo? Non so, ma io ero in quel mood. Il modo esterno era in bianco e nero e la bolla a cui appartenevamo io e il mio cavallo era l'unica a colori. Camminavamo spalla contro spalla e lui mi seguiva docile come un cagnolino. Correvo e lui mi tallonava correndo, prendevo erba in mano Spirit mi solleticava il palmo. Ma poi, arrivò il fatidico momento. La giornata era passata in fretta, era stato un momento soprannaturale, ma ora dovevo mostrare una delle mie insicurezze: cavalcare. Non ero mai stata sicura delle mie capacità, nonostante in tanti mi avessero detto che ero brava. Ma su di lui... su di lui fu un momento indimenticabile. Dopo averlo preparato, montai in sella e la mia giornata prese una nuova, fantastica piega. Sembrava che mi fossi calata nei panni dei re dell'Ottocento. Il campo attorno a me sfumò e le persone si trasformarono in una folla in festa. Avevo una veste lunga e armoniosa, ricamata con carpazi e rubini, e accanto a me cavalcava un uomo vestito come me, ma non riuscivo a scorgerne il volto. Il mio sogno svanì in fretta. Si stava avvicinando la prima barriera. Senza accorgermene avevo già fatto due o tre giri al galoppo. Spirit aveva una falcata grandiosa, era perfetto per me. -Shh,Spirit- Il mio cavallo si fermò e io smontai. Le barriere le avevo saltate, ed era stato bellissimo. Tolsi sella e finimenti e condussi Spirit al suo box. La giornata meravigliosa era finita. Tornati in macchina, girai il volto rigato di lacrime verso il prato dove erano custoditi il mio cuore e gli altri cavalli. Spirit è ancora mio, e presto ritornerò in Toscana a trovarlo.



Angolo autrice:

E che dire, ragazzuole belle? sì, questa si chiama come la storia che ho nelle bozze.

Purtroppo non posso farci nulla.

Addio. <3<3


Scrivendo storielle a caso fatte in classeWhere stories live. Discover now