Black Angel

prologo

4 anni prima

<<Mamma, perché andiamo in Italia?>> disse la bambina dai capelli castani e dagli occhi verdi,
<<È un posto più sicuro per noi amore>> rispose la mamma alta e bella, con gli occhi dello stesso colore della figlia di 13 anni. <<Papà non viene con noi, vero?>>, <<tranquilla, non dovrai più preoccuparti>>, quel pomeriggio la figlia insieme alla madre prese un volo da Detroit arrivando in Italia, precisamente a Roma. Senti qualcosa di strano dentro di lei, felicità? Sì, tristezza? Arrivarono per la loro valutazione e Jessy si sistemò subito nella sua nuova camera da letto, quella con 4 pareti bianche, una delle quali caratterizzata da un'ampia finestra che dava sul retro dell'appartamento. Jessy ha pensato che forse per sentirsi più a casa avrebbe dovuto appendere al muro i suoi disegni, soprattutto gattini, arcobaleni e tanto rosa. Ma quando li guardò non gli piacquero subito più. Prese carta e matita e disegnò un angelo, un angelo con le ali nere, non sapeva perché ma gli piacque e lo attaccò sopra il letto.
Con il passare delle settimane la sua cameretta ha assunto un aspetto completamente diverso, disegni di ragazzi e ragazze con evidenti problemi di depressione, frasi tristi, incitamenti al suicidio, disegni cartoon di persone morte. Anche lei era diversa, i soliti vestitini bianchi che la facevano sembrare un angioletto vennero sostituiti da Jeans baggy, calze a rete, catene, borchie, il solito trucco leggero divento eyeliner e rossetto scuro, la pelle bianca, gli occhi di chi solo ha vissuto certe cose può capire, sguardo tagliente, duro,profondo, ma anche misterioso. Non era più la solita Jessy Miller, ma una ragazza rotta, "strana" diversa, ferita. La scuola per lei diventò un incubo, zero amici, zero felicità, tanta voglia di andarsene. Una birra in mano bevuta di nascosto da mamma ed una lametta in mano. BLACK ANGEL....