Cosa fa di noi esseri umani se davvero siamo essere umani?
A volte litighiamo per un pezzo di pane, per un pezzo di terra, siamo forse animali? Che ci definisce umani?Forse il linguaggio ma sappiamo davvero usarlo? E se ci limitassimo solo ad imitare ciò che ci circonda? Se fossimo solo umani e non esseri. Essere significa esistere singolarmente. Io sono umana ma se dovessi definirmi utilizzando altro, saprei davvero presentarmi? Saprei dire cosa fa di me un essere?
Sono un essere perché sento, perché percepisco tutto ciò che mi circonda. Profondamente legata alla terra su cui poggio, all'aria che inalo e mi da' nutrimento, al verde che mi da gioia e ai sentimenti più variegati che tratteggiano la mia persona.
Il fatto è che possiamo essere così tante cose che è forse questo che ci rende umani.
Delle volte vorrei essere tutt'altro, vorrei parlare una lingua che nessuno conosce e non sentire più quella che mi appartiene.
Capita che fatichi a trovare la parte bella dell'essere umano. Io so che c'è ma so anche che può non esserci, sfumata per motivi disparati e questo mi fa terribilmente paura.Sistemiamoci e scegliamo quali attributi sono determinanti per la nostra persona.
Ciò che non cambiamo è ciò che scegliamo di essere. Siamo tutto e mai gli stessi, il cambiamento ci definisce umani, il tempo che rovina il viso, le ossa pesanti, le mani rugose e gli occhi lucidi sono le conseguenze di scelte, di ambienti, di abitudini, di sventure e fortune. Involontariamente mutiamo ma se non si vuole aspettare, se non si è certi di trasformarsi in ciò che si vuole allora consciamente sii il tuo cambiamento.
Imprevedibili esseri ambivalenti, imprevedibile l'essere di questi tempi.
Mi preoccupa il finale della nostra vita, il destino del nostro mondo. Quando ci penso una tempesta di pensieri si fa fitta nella testa. Abbiamo bisogno di credere in un lieto fine. Abbiamo bisogno dell'umanità che ci contraddistingue dalle altre specie, abbiamo bisogno di ricordarci di essere, esseri umani.
Fa paura la vita che si interrompe più di quella che scorre.
Da bambina il pensiero di non esserci era sopportabile, non ero così terrorizzata, come con le vertigini: mi sono sempre esposta, innamorata dell'idea di essere così vicina al cielo che tanto mi piace ammirare. Ora sento la testa pesante che tende verso il basso e il mio corpo si appone tremante, indietreggiando non mi affaccio più. La morte (in generale) è quella sensazione di vuoto che percepisco, un peso in petto, un magone indigeribile che mi immobilizza. Perciò non capisco chi non sa essere umano, chi non sente di essere umano. Possibile che niente li spaventi? Possibile che non avvertano il pericolo?
Essere e sentire di essere sarà ciò che nutrirò negli anni, è questa la risposta del perché sono umana.
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Essere umani
Non-Fictionpensieri disparati su ciò che siamo e ci definisce esseri in quanto tali.