un nuovo inizio...

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PRIMO ATTO.

I

n un quartiere , 25 Claremont Square , in cui il famigerato, Sirius Black , viveva, non era solo... A quanto pare aveva una compagnia, a quanto pare...un figlio.
Un figlio di cui non aveva mai fatto parola con nessuno, solo colui con cui aveva più fiducia che in sé stesso...
Lupin remus.
Il suo amico più fidato. L'unico a capirlo e l'unico a proteggerlo da tutto.
E così gli disse di questo suo figlio, che però la madre lasciò a lui appena nato , e così lo crebbero insieme come suoi due genitori.
La madre non avrebbe mai voluto sapere niente di lui e di suo figlio, e così deciderò di non dirgli proprio nulla , di tenerlo allo scuro di aver avuto una madre che non lo desiderava , e così preferirono non dirglielo proprio. Anche se prima o poi sarebbe successo.
Il ragazzo aveva appena compiuto 11 anni , e la tata che lo stava crescendo dopo che suo padre, era stato chiuso ad Azkaban , dopo essere stato accusato della morte dei genitori del famoso bambino sopravvissuto al signore oscuro, Harry Potter.
Quest'anno i due ragazzi avrebbero dovuto avere la stessa età, ovviamente Sirius non ha mai detto a suo figlio , adam black, che in realtà Harry e un membro importante della loro famiglia, essendo che James e lui erano come fratelli, e che lui era il padrino di Harry, quindi i due erano legati, ma preferì non dire nulla , anche perché il piccolo Adam era piccolo, quando il padre venne portato via da lui , fu quanto aveva quasi un anno... In effetti, a crescerlo il piccolo Adam , fu solo Lupin , ninfadora, e la sua tata scelta personalmente da Sirius.

Beh , quest'anno, il piccolo Adam , avrebbe dovuto intraprendere un nuovo, viaggio, un nuovo inizio della sua vita, l'inizio...
Ad Hogwars.

Il piccolo Adam era davvero un bel bambino, capelli neri come le piume di un corvo.
Pelle chiara come la neve , che quasi non sembra vivo , era come una bambola di porcellana, e occhi azzurri come il diamante azzurro , era davvero un bel bambino.
Bellissimo.
Ma aveva un carattere parecchio difficile, solitario , si chiudeva molto in se stesso, e non raccontava mai ciò che pensava o voleva dire a nessuno, nemmeno alla sua tata , qualche volta lei riusciva a convincerlo a sfogarsi , ma lui si tratteneva sempre nel non dire troppo.

In questo preciso momento, il piccolo Adam stava preparando la sua Grande valigia per poter partire per Hogwars, anche se ancora non aveva praticamente comprato nulla , ne bacchetta , ne accessori, ne niente di niente, nessuno lo aveva accompagnato, e a quanto pare il primo giorno, non avrebbe fatto nulla di particolare, quindi, sarebbe potuto andare benissimo con qualcuno dopo le lezioni a fare tutto ciò, prese la valigiona , facendola cadere da sopra il letto, e iniziando a trascinarla fuori dalla stanza, davanti a sé si trovò la stanza di suo padre chiusa a chiave dalla sua tata.
Rimase li a fissarla per un po', Senza alcun motivo, poi un piccolo sorriso gli si disegnò sul volto , e sussurrò fra se e sé qualcosa

-sto per andare ad Hogwars papà... Ne sei felice?... Spero di conoscerti presto...-

Disse il piccolo Adam , prendendo nuovamente a tirare la valigiona verso le scale alla sua destra, e iniziando a farla scivolare tutta giù per le scale, fino in fondo, e poi si fece tutte le scale di corsa per raggiungerla , venendo pure rimproverato dalla sua tata.

- signorino black! Piano per le scale! Potrebbe cadere e farsi molto male!-

Disse la tata al fianco della porta aperta, pronta ad accompagnare il ragazzo verso il suo treno al binario 9-¾ , il treno che per i babbani non esisteva , era un assurdità ogni volta che un nuovo mago chiedeva indicazioni per raggiungerlo.

-mi scusi lady Mary...-

Disse abbassando il capo dispiaciuto e Stringendo il manico della grande valigia alla sua destra, era letteralmente quasi grande quando a lui.
La tata lo guardò poggiando i pugni chiusi su i fianchi, e scosse la testa, ma quel bambino gli faceva troppa tenerezza, non riusciva ad essere arrabbiata, e infatti non appena lui si scusò, la tata sorrise in modo dolce, si avvicinò a lui , gli sistemò i capelli neri corvini , gli accarezzò la guancia dolcemente con il pollice e prese la valigia da mano al bambino che avrebbe dovuto trascinarla fino alla stazione.

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