Capitolo 1

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Nota d'autrice:

NOTE La storia è stata scritta per il contest "Un'idea, più storie", indetto da Principe Dracula sul gruppo Facebook "EFP recensioni, consigli e discussioni." Io ho deciso di scrivere una fanfiction e di farlo in questo fandom..e anche Lachiaretta ha lo stesso mio prompt ... che era... Scrivere una storia con protagonista un anziano / anziana che si pente di qualcosa che ha fatto o non ha fatto.

Chiunque entri in possesso del mio documento d'identità può leggere chi sono, ma in realtà io sono molto più di questo. Io sono Zola Shepherd, ma non è il mio cognome che mi definisce, bensì io stessa che definisco chi sono.

Sono quella ragazza dell'ultimo posto; sì, quella che se ne sta per lo più in silenzio, un po' in disparte che cerca di non dare nell'occhio, quella sono proprio io o almeno lo ero. Non è facile parlare di se stessi perché in realtà come noi ci vediamo non coincide mai con ciò che gli altri vedono di noi. In alcune situazioni la gente pensa che sia timida, riservata e talvolta anche strana e io glielo lascio credere. Non voglio che si sentono intimoriti da me, non voglio essere giudicata e non voglio che a definirmi sia il cognome che porto. Ho lottato per essere quella che sono, tutto ciò che ho ottenuto sono il sacrificio e le rinunzie di anni. Tutto quello che ho conquistato l'ho fatto contando solo sulle mie forze, perché nessuno un giorno avrebbe potuto accusarmi di favoritismi per via di chi erano o di cosa avevano fatto i miei genitori. Sì, perché io sono la figlia di due grandi chirurghi, come loro ho sempre dovuto lottare per raggiungere i miei obiettivi e nello stesso tempo ho dovuto sempre difendermi dalle accuse di favoritismi.

Sono la figlia di Meredith Grey e Derek Shepherd.

I loro cognomi dicono tutto o almeno così dovrebbe essere. Mia madre è un chirurgo generale, invece mio padre è un neurochirurgo, li si ricordano per molti episodi e per numerosi successi. Ma la scoperta più importante, quella che li ha portati all'apice del successo, è stata trovare la cura per l'Alzheimer. Questo è stato il primo progetto a cui hanno lavorato insieme quando mia madre era solo una specializzanda, il primo progetto che li ha uniti. Per vari motivi che adesso nemmeno ricordo hanno dovuto abbandonarlo, portandoli ad avere qualche problema professionale e personale che con il tempo sono riusciti a risolvere. Si sono dedicati ad altro, avevano altre priorità; mia madre aveva iniziato il suo anno da strutturata come chirurgo generale e mio padre stava facendosi un nome di rispetto, anche se ormai era conosciutissimo. Questo progetto era stato accantonato ormai da diversi anni, ma un giorno mio padre come regalo di anniversario lo donò nuovamente a mia madre. Era una nuova opportunità per loro, una nuova occasione per lavorare di nuovo insieme. Se mi chiedete cosa c'è dietro a quella scoperta e dietro al loro successo, io vi rispondo così : " Il lavoro per loro è tutto, ma prima di esso viene la famiglia rafforzata dall'amore, dalla fiducia, dalla determinazione e dalla loro unione, ecco cosa c'è dietro al loro successo."

Ho lasciato che la gente mi etichettasse come "secchiona", strana, "raccomandata", ma in realtà io sono una persona come tutti, una normale ragazza che ha dei sogni e che vorrebbe diventare un bravo chirurgo. Ho solo avuto la fortuna/sfortuna di essere una Grey e una Shepherd allo stesso tempo, questo non mi ha mai facilitato le cose perché prima di venire io come persona ,veniva il mio cognome. Non mi sono mai lasciata abbattere dalle ripicche, dalle accuse, perché non è così che sono fata. Certo non posso non ammettere che tutto questo mi abbia ferito, e parecchie volte, ma non mi piace farmi vedere giù di morale, triste o ferita. Di solito tendo a mascherare e a reprimere ciò che mi fa stare male perché in fin dei conti sono una persona di natura allegra, carismatica, energetica e solare, prendo tutto con un sorriso, il più delle volte.

Sono una persona socievole, mi piace fare amicizia con tutti, sono molto aperta ma nello stesso tempo amo la solitudine, la quiete che da essa ne deriva. Su come sono fisicamente è meglio sorvolare, ma non perché non mi piaccio, all'incontrario io mi accetto per quello che sono, ma non sono quel tipo di ragazza che passa ore davanti allo specchio ad ammirarsi per essere perfetta: più che l'aspetto fisico a me interessa la personalità di una persona. La gente mi piace giudicarla per quello che è non per com'è o per chi è. Non mi faccio influenzare dalla famiglia da cui proviene, non mi interessa farmi degli amici solo perché hanno i genitori famosi o importanti, io voglio amici veri. Voglio amici che con il tempo rimangono al tuo fianco, che non importa cosa fai, dove sei o quanti anni sono passati, perchè sai bene che loro ci saranno sempre per te.

Noi siamo due destini che si unisconoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora