Sakura stava stesa a pancia in giù sul suo letto col PC davanti agli occhi a guardare il primo episodio della 3a serie di Junjou Romantica. Erano le 4:35 di mattina e lei non aveva assolutamente voglia di mettersi a dormire, ma poi a cosa sarebbe servito? Non frequentava l'università e il suo turno alla fumetteria vicino casa iniziava nel pomeriggio inoltrato. Abitava in un appartamento a due piani in un grande condominio nel quartiere di Ikebukuro, a Tokyo. I suoi genitori, ricchi imprenditori, le pagavano le spese della casa anche se la consideravano la pecora nera della famiglia. Il perché? Perché dalla tenera età di 9 anni era diventata un'otaku o pazza ossessionata dai cartoni animati come la chiamavano i suoi parenti. Nessuno mai aveva capito la sua passione ed era stata costretta a rifugiarsi nella sua sfera protettiva diventando restia a stringere qualsiasi tipo di relazione con le persone. Passarono circa una ventina di minuti e Sakura spense il suo portatile:" Bene... Adesso che faccio?" si chiese mettendosi a sedere sul bordo del letto. Osservò le pareti della sua stanza e sorrise. Attaccati ai muri color lavanda c'erano poster di qualunque tipo di anime: Bleach, One Piece, Beelzebub, Free, Death Note, Katekyo Hitman Reborn, Kuroko no Basket e tanti tanti altri...
Si alzò aggiustando il suo pantaloncino azzurro e la canotta bianca tutta sgualcita:" Idea! Potrei fare un altro giro nella soffitta qui sopra, magari ci trovo qualche oggetto strano!" esclamò e uscì dalla sua camera. Salì le scale e percorse un corridoio piuttosto stretto fino ad arrivare davanti ad una porta bianca. L'aprì ed entrò in una stanza totalmente buia:" Accidenti! Potevano anche mettere una finestra qui dentro!" sbuffò arrancando nell'oscurità con grande fatica. Non vedeva niente intorno a sè che non fosse ad un palmo dal suo naso. Fece diversi passi in avanti fino a quando non sentì qualcosa sotto le sue mani. Era sicuramente legno, molto probabilmente pregiato:" È intagliato bene..." mormorò mentre avvertiva sagome complicate incise sotto i suoi polpastrelli. Fece scivolare una mano più e toccò qualcosa di tondo e freddo:" Ma questa è una maniglia! Cosa ci fa una porta in soffita?! L'altra volta non c'era...!" pensò Sakura. Afferrò la maniglia e la girò, facendo scattare la serratura:" Che senso ha mettere una porta in una soffitta?" disse aprendola. Fece un passo avanti convinta che si sarebbe ritrovata di fronte al muro della soffitta, ma precipitò nel vuoto. Sakura urlò per la paura e si guardò attorno alla ricerca di qualcosa a cui si potesse aggrappare:" Che diavolo sta succedendo?! Cos'è questo posto?!" gridò terrorizzata. All'improvviso un fascio di luce invase tutto e la risucchiò all'istante. Quando riprese i sensi Sakura si risvegliò in una gigantesca foresta di alberi altissimi dalla chioma scura:" Dove diavolo sono finita...? Cos'è questa foresta...?" si domandò alzandosi barcollando. La testa le faceva un male cane e stava da poco riacquistando una vista decente. :" Ehi! Chi sei tu?!" una voce la chiamò prepotentemente e Sakura si girò.
Davanti a sè si trovo un ragazzo alto e dal fisico asciutto, indossava una camicia bianca tenuta con i primi tre bottoni liberi, i quali lasciavano intravedere il petto scolpito e portava dei normali jeans neri con delle scarpe eleganti scure. I capelli corvini erano folti e lisci con un grande ciuffo che cadeva sul suo viso pallido dai tratti delicati ed attraenti. I suoi occhi sottili color del cielo scintillavano indagatori. Era talmente bello che sembrava un demone...
:" Mi chiamo Fujisaki Sakura e tu chi saresti?" chiese acida. Il ragazzo incrociò le braccia al petto:" Il mio nome è William Kingstone. Si può sapere che ci facciamo in questo posto?" disse. Sakura si guardò di nuovo attorno:" Non ne ho idea... Sarebbe meglio dare un'occhiata in giro per capire dove ci troviamo" propose lei iniziando a camminare. Si trovava a suo agio nella natura dato che sin da piccola andava a trovare i suoi nonni che abitavano in un piccolo santuario alla base della foresta del monte Fuji. William la seguì infilandosi le mani nelle tasche del pantalone:" Come sei arrivata in questo posto Sakura?" domandò lui affrettando il passo per starle dietro. Sakura strinse i pugni infastidita. Perché le doveva parlare?! Odiava chi parlava con lei! Nessuno si doveva azzardare a rivolgerle la parola! Decise di non rispondergli ma William non si arrese:" Non ci crederai mai ma io sono caduto nella porta della mia soffita e mi sono ritrovato qui!" esclamò. Sakura sgranò gli occhi. Anche quel tizio era arrivato lì nel suo stesso modo?! Ma che diavolo stava succedendo?! Non fece in tempo a rispondere alle sue domande che sentirono un urlo acuto avvicinarsi sempre più a loro:" Aiutoooo! Aiutatemiiiii!!!!".
Sakura e William videro sbucare da dietro un albero un ragazzino dal fisico minuto con una foresta di boccoli rossi in testa e grandi occhi color smeraldo. Il suo visino terrorizzato era coperto da una miriade di lentiggini ed indossava una maglietta con sopra Hatsune Miku, dei jeans blu e delle converse rosse:" Vi prego aiutatemi! C'è una pazza che mi sta inseguendo!" disse stringendosi al braccio di Sakura. Quel piccoletto le ricordava tanto il suo fratellino Shun, l'unico che aveva saputo comprendere il suo essere otaku:" Una pazza? Che intendi dire?" chiese William stupito. Il ragazzino puntò l'indice davanti a sè:" Quella pazza!".
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OTAKU LIFE FOREVER
AdventureSakura è una ragazza otaku di 20 anni la cui vita è sempre stata difficile e colma di tristezze. Nessuno ha mai accettato la sua passione tranne il suo fratellino Shun. Un giorno nella soffitta del suo appartamento scoprirà una porta che la può tele...