La neve scendeva leggera, coprendo il giardino di casa come un manto bianco e silenzioso. Mi trovavo nel soggiorno, stavo leggendo un libro... avvolta in una coperta, mentre mio padre, Michele, leggeva il giornale. L'atmosfera era tranquilla, ma notavo che c'era qualcosa sotto, mio padre nascondeva qualcosa.
"Lili," iniziò mio padre, rompendo il silenzio, "ho ricevuto un'offerta di lavoro." Alzai lo sguardo, curiosa. "Diventerò il nuovo vice preside di un college a Los Angeles."
La notizia mi colpì come un fulmine. Los Angeles? La città dei sogni, dove il sole brillava tutto l'anno e le opportunità sembravano infinite. Ma lasciare il Canada, il posto dove sono cresciuta, che mi ricorda mio fratello...
"COSA!?" risposi arrabbiata, so che era una buona offerta per lui, il suo sogno, ma perchè non ne parlava prima con me... ci raccontiamo tutto. Ho reagito da bambina capricciosa lo so.
"ma perchè, non voglio lasciare il Canada, non voglio lasciare i miei amici...la squadra di pallavolo...e se la mamma se ne pente di quello che ha fatto e ritorna, ma non ci trova...no papà non voglio." Continuai a pregarlo con le lacrime, mettere in mezzo mia madre...non dovevo e sempre stata il suo punto debole, gli mancava tanto la mamma ma non quella che era diventata ma quella che aveva conosciuto quando era giovane, quella con cui ha fatto 2 figli, si era addossato la colpa, diceva che se lui sarebbe stato più presente non sarebbe diventata così, però io gli ho fatto capire che non era vero, e nominare la mamma dopo tutto questo tempo è stata una cazzata.
"Scusa papà, non dovevo nominarla" dico abbracciandolo, ma mi dice di non preoccuparmi. Rimaniamo abbracciati per un po e poi silenzio, c'era un'atmosfera imbarazzante.
"Scusa anche per come ho reagito, so che per te è importante, e sono molto felice che ti hanno dato questa opportunità, quando partiamo?"
"Grazie tesoro, partiamo tra due settimane," rispose, il suo sorriso luminoso. "È un nuovo inizio per noi, Lilith. Una chance per ricominciare." risposi di si con la testa (capitemi).
La mia mente si riempì di domande. La mia vita in Canada era costruita su amicizie, routine e la mia passione per la pallavolo. Avrei dovuto annunciare questa novità ai miei amici, e l'idea mi terrorizzava. Non sapevo come avrebbero reagito.
Due settimane dopo, la mattina del nostro volo per Los Angeles, mi trovavo nel caffè locale con le miei due migliori amiche, avrei avvisato loro due di presenza e gli altri in chat, Nora e Maya. Le pareti erano decorate con fotografie di momenti felici, e il profumo di caffè riempiva l'aria. Sedevo al tavolo, cercando di trovare le parole giuste.
"Ragazzi, devo dirvi una cosa," cominciai, cercando di nascondere l'ansia nella mia voce. "Mio padre ha ricevuto un lavoro a Los Angeles. Partiamo oggi."
Le loro espressioni passarono dallo stupore all'incredulità. "Cosa? Ma non puoi andare!" esclamò Nora, afferrandomi la mano. "Hai sempre sognato di giocare a pallavolo qui!"
"Non ho scelta," risposi, cercando di trattenere le lacrime. "È un'opportunità per lui e... anche per me, in un certo senso."
Maya si fece seria. "Ma cosa farai senza di noi? Non possiamo lasciare che tu te ne vada!"
"Lo so, ma dovete capire. Questo è un nuovo inizio per me," dissi, cercando di convincere me stessa quanto loro. "E chi lo sa, magari troverò una squadra di pallavolo là."
"Siamo molto felici per Michele, e anche se ci mancherai tantissimo è vero, sarà un nuovo inizio per te." dice Maya tirandomi su di morale.
"Si esatto, mi raccomando scrivici sempre!" concluse Nora.
Mentre parlavamo, il mio cuore si riempì di nostalgia. Le loro risate, le chiacchiere senza fine, i momenti passati insieme: tutto ciò che stavo per lasciare. Promisi loro che sarei tornata a trovarli, ma sapevo che nulla sarebbe stato come prima.
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all eyes on us
Romance"Il rugby è una religione. Uno la domenica sente il dovere di andare in chiesa. Io ho il bisogno di andare alla partita." Lilith Lewis vive in una cittadina del Canada, dove la sua vita è segnata dalla perdita del fratello, morto di leucemia. La mad...